ASRock ha ufficialmente ammesso la propria responsabilità nei guasti che hanno afflitto numerosi possessori di CPU AMD Ryzen. Durante un confronto diretto con il canale YouTube Gamers Nexus, Chris Lee, vicepresidente della divisione motherboard di ASRock, ha confermato che l'azienda ha dovuto modificare specifiche impostazioni di alimentazione nei suoi firmware per fermare l'ondata di processori danneggiati. Una vicenda che solleva interrogativi sulla qualità del controllo tecnico nell'industria hardware e sulle responsabilità dei produttori.
Il problema, emerso nelle scorse settimane, riguarda tre parametri critici nel sistema di overclock automatico dei processori AMD: l'Electric Design Current (EDC), il Thermal Design Current (TDC) nel sistema Precision Boost Overdrive (PBO), e i cosiddetti "shadow voltage" che risultavano impostati a livelli pericolosamente elevati nei firmware precedenti di ASRock. La nuova versione del BIOS 3.25, ora distribuita su tutta la gamma di schede madri AM5 dell'azienda, dovrebbe ricalibrarli a valori sicuri.
Particolarmente significativo è il fatto che ASRock abbia esplicitamente escluso qualsiasi responsabilità da parte di AMD, confermando che i chip Ryzen non presentano difetti intrinseci. Il problema risiede interamente nelle impostazioni delle schede madri ASRock, un'ammissione che arriva dopo settimane di speculazioni nella comunità tecnologica.
ASRock ha deciso di coprire interamente i costi di spedizione per i clienti che necessitano di RMA (Return Merchandise Authorization) per le proprie schede madri. Un gesto che, seppur apprezzabile, arriva forse tardivamente considerando l'entità del problema. L'azienda ha inoltre sottolineato un dato curioso: nonostante i numerosi processori danneggiati, non è stata ricevuta alcuna scheda madre effettivamente compromessa durante questa crisi.
Il percorso di RMA prevede che, se un cliente invia sia la scheda madre difettosa che la CPU danneggiata, ASRock gestirà automaticamente il rinvio del processore al rivenditore originale. Tuttavia, l'azienda non raccomanda esplicitamente questa procedura, precisando che tale chiarimento serve principalmente ai clienti meno esperti di tecnologia.
Un consiglio pratico ma essenziale emerge dalle comunicazioni di ASRock: gli utenti dovrebbero verificare che la versione del BIOS 3.25 sia effettivamente installata anche sulle schede madri AM5 appena acquistate, senza dare per scontato che le unità in vendita siano già aggiornate in fabbrica. L'azienda ha inoltre espresso le proprie scuse per la mancanza di trasparenza nella gestione della crisi, riconoscendo che avrebbe potuto comunicare meglio con la propria clientela.
Questa non è la prima volta che ASRock interviene sul problema. In un precedente tentativo, l'azienda aveva attribuito i guasti dei Ryzen 9000 a problemi di compatibilità con la memoria, rilasciando un aggiornamento del BIOS che avrebbe dovuto risolvere la questione. L'attuale intervento rappresenta quindi un secondo tentativo di correggere un problema che si è rivelato più complesso del previsto.
Purtroppo, ci sono già segnali che nemmeno questa soluzione potrebbe essere definitiva. Almeno due utenti su Reddit hanno riportato che i loro processori Ryzen 7 9800X3D sono stati danneggiati nonostante l'installazione dell'aggiornamento 3.25, suggerendo che potrebbero esistere ulteriori problematiche non ancora identificate o risolte.