Fireworks - Vanno visti di lato o dal basso? - recensione: il mondo dei se

Fireworks - Vanno visti di lato o dal basso? è un coming of age dai tratti soprannaturali che insegna a vivere la propria vita a testa alta.

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a cura di Beatrice Villa

Fireworks - Vanno visti di lato o dal basso? è l’adattamento manga e romanzo dell’omonimo film d’animazione del 2017, campione d'incassi diretto da Akiyuki Shinbo insieme a Nobuyuki Takeuchi, animato da SHAFT e prodotto da Toho (Your Name), a sua volta basato sul film live-action di Shunji Iwai. Due volumi, dalle copertine accattivanti e significative, che presentano i disegni di Fuugetsu Makoto e che sono stati raccolti, dalla casa editrice Planet Manga, in un box che racchiude anche l’omonimo romanzo, scritto da Hitoshi One. Un coming of age un po’ particolare, uno Slice of Life dai tratti soprannaturali, che insegna a guardare avanti, a vivere la propria vita a testa alta, senza rimpianti, perché gli errori non si possono evitare, ma ci rendono e ci fanno testare chi siamo veramente, con i nostri difetti ma soprattutto con le nostre qualità.

I fuochi d’artificio sono rotondi o sono piatti? I fuochi d’artificio non possono avere quella forma assurda. Che differenza fa? Che siano rotondi o che siano piatti o che abbiano quella strana forma… mi basta essere con te, Norimichi. Tutto il resto non conta.

Fireworks - Vanno visti di lato o dal basso?: il mondo fatto di scelte

I fuochi d’artificio sono rotondi o sono piatti? È questa la domanda che un gruppo di ragazzini delle medie si pone, in un caldo giorno d’estate nella città di Moshimo. E come bisogna osservarli? Dall’alto o dal basso? Tra di essi c’è Norimichi Shimada, un ragazzo qualunque innamorato di una ragazza qualunque, la bella Nazuna Oikawa. Obiettivo dei ragazzi trovare l’agognata risposta alla domanda. Per questo organizzano una gita al faro della loro città. Nessuno deve mancare, nemmeno Norimichi, il quale però non sembra essere così interessato a quella sfida ma più a Nazuna e al fatto che Yusuke, amico d'infanzia, gli abbia confessato di essersi preso una bella cotta per lei.

I due quindi decidono di sfidarsi a una gara di nuoto, alla quale partecipa anche Nazuna. Yusuke è deciso a dichiararsi alla ragazza se risulta vincitore, ma è Nazuna ad arrivare prima e, sotto lo sguardo sbalordito di Norimichi, è lei a invitare a vedere i fuochi d’artificio Yusuke. Ma il ragazzo non si presenta all’appuntamento e Norimichi si ritrova ad assistere a una scena che lo destabilizza: il viso di Nazuna in lacrime quando sua madre la riporta a casa. Perché la ragazza, costretta a trasferirsi a causa del nuovo matrimonio della madre, aveva programmato di fuggire proprio quella sera e con sé aveva portato un'unica valigia piena delle sue cose più preziose, mentre in tasca custodiva la biglia dalle fattezze particolari trovata in spiaggia. È proprio questa biglia che lei perde nella foga e che viene raccolta da Norimichi.

In quel momento, il desiderio del ragazzo di ritornare indietro, a quella gara che ha perduto, si avvera, come per magia. Il tempo si riavvolge e Normichi partecipa ancora una volta quella gara, e stavolta è lui il vincitore ed è lui che Nazuna invita a uscire. Ma il destino sembra essere contro di loro perché anche questa volta vengono fermati. Avendo compreso il potere straordinario della biglia, Norimichi non esita a usarla ancora una volta: il tempo si riavvolge e le scelte sbagliate compiute scompaiano, fino a quando Norimichi non scopre che i fuochi d'artificio sono piatti ed è consapevole di trovarsi in una linea temporale alternativa.

Fireworks - Vanno visti di lato o dal basso?: il ritratto dell’adolescenza

Fireworks - Vanno visti di lato o dal basso? ci delinea un chiaro quadro di che cosa significa essere giovani, vivere quella fase della vita in cui tutto sempre perfetto e allo stesso tempo troppo grande per noi. Il desiderio di fuga, di dimenticare i problemi, di allontanarsi da ciò che ci fa soffrire e di inseguire i propri sogni e i propri sentimenti. L’adolescenza è il periodo della vita in cui ci sentiamo invincibili ma allo stesso così fragili che basta poco per crollare.

“E se in quel momento avessi agito diversamente?” È questo quello che si chiede Norimichi ed è una frase che tutti noi abbiamo pensato più volte nel corso della nostra vita. E se avessimo la possibilità di tornare indietro e di rimediare ai nostri sbagli? La coglieremo al volo? Se avessimo anche noi tra le mani quella biglia magica trovata da Nazuna, decideremo di tornare indietro se solo avessimo la possibilità di non rifare una scelta sbagliata, un errore che avremmo potuto evitare? Ma se anche potessimo davvero riavvolgere il tempo, non è detto che quella scelta non si ripresenti in altre forme.

Forse, semplicemente, non dovremo nemmeno porci tale domanda, così come è inutile chiedersi se i fuochi d’artificio sono piatti o tondi. In fondo la risposta la sappiamo già. E alla fine Norimichi e Nazuna impareranno che la fuga non è la soluzione migliore. Tornare indietro significa rimanere intrappolati, perdere di vista ciò che è veramente importante: ovvero loro stessi. Le scelte che facciamo, gli errori che commettiamo, sono questi che ci rendono ciò che siamo. Imparare dai propri sbagli senza alcun rimpianto e crescere attraverso di essi. È questo il vero insegnamento di questa storia.

Ciò che manca alla storia

Una storia molto bella e significativa, ma che non riesce a emergere nella varietà dei storie simili e tra gli altri coming of age, quali La ragazza che saltava nel tempo, di Mamoru Hosoda uscito nel 2006, e Your Name di Makoto Shinkai, che presentano entrambi l'uso dei salti temporali.

Quello che salta subito all’occhio è la narrazione: i fatti avvengono troppo velocemente, non c’è tempo di capire che cosa stia succedendo. Forse perché c'erano troppe poche pagine a disposizione, forse perché si è dato per scontato che il lettore comprendesse ciò che stava accadendo, ma la narrazione nell’adattamento manga è troppo veloce, troppe cose vengono trascurate e si comprende veramente cosa sta succedendo solo alla fine.

I personaggi ci vengono presentati senza una vera e propria spiegazione di chi siano e quali legami condividono. Soprattutto all’inizio, quando sembra che Nazuna sia innamorata di Yusuke ma alla fine scopriamo che prova sentimenti per Norimichi. Gli stessi sentimenti dei personaggi sono stati trascurati, forse l’autore ha deciso di concentrarsi troppo sui due protagonisti principali. Perché Yusuke ha deciso di non andare alla festa con Nazuna dopo che ha dichiarata di amarla? Ciò che prova per la ragazza emerge in modo preponderate quando scopre che Norimichi è insieme a Nazuna, il suo rimpianto è palese, è accecato dalla rabbia e dalla frustrazione per non avere fatto lui il primo passo. E se anche a lui fosse stata data la possibilità di tornare indietro? Le cose sarebbe andate diversamente? Gli stessi sentimenti che Norimichi prova per Nazuna non ci pervengono se non nel secondo volume. All’inizio sembra infatti che Nazuna sia solo una compagna di classe, bella e intelligente, fulcro dell’attenzione dei ragazzi, anche dello stesso Norimichi ma nulla di più.

Il romanzo

Ciò che manca al manga viene invece raccontata nel romanzo, nel quale assistiamo a una crescita dei personaggi, soprattutto dei loro sentimenti. È vero infatti che all'inizio della storia sembra che Norimichi non provi dei sentimenti per Nazuna. Quello che succede veramente è che il ragazzo si innamora di lei proprio nel corso della storia, prova frustrazione per avere compiuto delle scelte sbagliate, non si dà pace al pensiero di poterla perdere per sempre.

Vi consiglio di comprare il manga e il romanzo insieme, perché, soprattutto se non avete visto l'anime, il romanzo vi aiuterà a dare una riposta a tutti gli interrogativi lasciati in sospeso nel manga.

La narrazione è fluida, cattura subito l'attenzione del lettore che si ritrova immerso nel mondo interiore di Norimichi, il quale ci narra la storia in prima persona. Sono stati utilizzati in modo eccellente alcuni escamotage per potere raccontare ciò che avveniva intorno a Norimichi, il quale, in quanto narratore, non avrebbe potuto saperlo. In questa caso la narrazione passa in terza persona. La struttura del romanzo è ordinata, divisa in più blocchi, nel momento in cui Norimichi usa la biglia e torna indietro nel tempo.