Geni all'opera, la recensione: chi sarà il miglior falegname di Disney+?

Disney+ è una fucina di contenuti per famiglie molto vasto e vario. Ecco la recensione del nuovo talent show Geni all'opera.

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a cura di Giovanni Arestia

Disney+ è una fucina di contenuti per famiglie molto vasto e vario che non contiene solo supereroi, principi e principesse e documentari, ma anche produzioni più ricollegabili al filone dei talent show. Questo è l'incipit con cui abbiamo iniziato la recensione di Be Our Chef: magie in cucina e non possiamo non usarlo anche per Geni all'opera, un altro talent show condotta, questa volta, dall'irriverente Justin Long.

https://www.youtube.com/watch?v=fZWoS5vW8J8

In questo spettacoli la sfida non si basa sulla creazione di ricette culinarie, bensì dei ragazzini sorprendentemente dotati di arti manuali per la lavorazione del legno si sfidano nella creazione di oggetti di varia natura e dalla complessità non banale.

Geni all'opera: piccoli falegnami e novelli ingegneri crescono

In Geni all'opera, 18 team composti da due ragazzini e un insegnante, si sfidano nella costruzione di complessi progetti per tre giorni di seguito per 12 ore ogni giorno. In ciascuno dei primi otto episodi, tre nuove squadre competono per andare alle semifinali, poi le sei semifinaliste competono per vedere chi sono le tre squadre che vanno alle fasi finali. Il vincitore viene dichiarato "Shop Class Champions" (dato che il nome originale della serie è Shop Class) e riceve un grande premio. In realtà anche i perdenti ricevono dei piccoli ed interessanti premi, in puro stile idealista ed egualitario Disney.

Insieme a Long ci sono i giudici permanenti, ovvero l'architetto Brooks Atwood e l'interior designer Lauren Makk. In ogni episodio, i giudici sono affiancati da una delle migliaia di Disney Imagineers, che combinano tecnologia e immaginazione per creare attrazioni ed effetti cinematografici intorno all'impero Disney.

Nel primo episodio, le tre squadre si sfidano per progettare e costruire una Little Free Library, ovvero quelle scatolette di legno che vedete nei parchi e in altri spazi comunitari dove le persone prendono e lasciano libri. L'idea è che queste scatole dovrebbero essere visivamente creative e raccontare una storia e devono resistere a qualsiasi condizione climatica poiché queste tipologie di biblioteche sono progettate per stare fuori per anni senza che i libri si bagnino o si danneggino.

Una squadra crea una moderna struttura ispirata a Frank Lloyd Wright con vetro su due lati e un tetto inclinato che dovrebbe depositare l'acqua su una scatola con piante grasse. La seconda squadra decide di realizzare un razzo, con portefinestre per accedere a due scaffali di libri.

Il terzo gruppo fa una scatola piuttosto semplice, tranne per un tetto che dovrebbe sembrare un libro. Dopo i tre giorni messi a disposizione per la progettazione e la costruzione, le scatole vengono sottoposte ad alcuni test di durabilità, esposte a una ventola di 100 mph, quindi colpite dalla pioggia e infine battute dalla grandine. La durata di ogni scatola viene presa in considerazione nella decisione finale dei giudici.

Nelle altre puntate - al momento sono disponibili solo le prime otto - i team si sfidano nella creazione di incredibili buche da minigolf, ostacoli per uno skate park con iconici oggetti scolastici, piccoli ponti belli e funzionali in grado di reggere molto peso, dei tavoli da pic-nic moderni e funzionali, delle auto da corsa senza motore e dalle grandi dimensioni, una nave spaziale in grado di trasportare uova e dei robusti fortini in legno.

Il divertimento deve essere la priorità

Geni all'opera è uno spettacolo prodotto da John Stevens, Spike Feresten, Richard Rawlings, Ruth Amsel, Long e Charles Steenveld che mantiene i toni positivi e leggeri classici della Disney fin dalla prima puntata. Tutti cercano di aiutarsi tra di loro con impegno e dedizione al lavoro ed eventuali melodrammi o sdolcinatezze sono ridotte al minimo.

Per alcuni aspetti assomiglia ad altri talent show del genere, ad esempio ha un tono molto simile a LEGO Masters, tranne che in questo caso le squadre sono composte da ragazzini che dimostrano di essere falegnami e designer molto abili già in tenera età. Entrambi gli spettacoli, comunque, sono progettati per essere apprezzati dalle famiglie.

Long, ad esempio, è lì come conduttore, certo, ma anche come comico. Non ha idea di come si faccia nessuna delle cose che progettano e realizzano i ragazzini e i relativi insegnanti, quindi va a trovarli durante il primo giorno di costruzione per distrarre i più piccoli e farli ridere. Aiuta a rompere la tensione, anche se lo spettacolo fa sembrare che Long stia lì solo per fare le battute e disturbare gli insegnanti la cui unica espressione e quella di un sonoro facepalm.

La sua fittizia e accentuata ignoranza serve a uno scopo importante: tutti i ragazzini si sfidano, però lo scopo principale dovrebbe essere quello di divertirsi e l'obiettivo del conduttore è quello di non farglielo mai dimenticare.

Poiché i team hanno a disposizione tre giorni di 12 ore per portare a termine i loro progetti, c'è molta attività da filmare quindi le puntate sono abbastanza lunghe (circa 45 minuti ciascuna) e hanno delle aggiunte di trama curiose per non annoiare.

Ad esempio, sempre nella prima puntata, sebbene il team che ha realizzato la scatola con tetto a libro avesse il design più semplice, ha impiegato più tempo per progettarlo. Ha infatti realizzato una scatola così robusta che probabilmente sarebbe potuta rimanere nella sua posizione per tanti anni. Tutto questo viene spiegato minuziosamente sia dagli esperti che dai piccoli costruttori come una sorta di making of davvero interessante e curioso.

I concorrenti di Geni all'opera non sono, ovviamente, tutti prodigi del legno e della falegnameria e osserveremo alcuni più esperti di altri. Ci sono poi sfidanti che prediligono l'aspetto progettuale del lavoro più del lavoro manuale, alcuni considerano la pratica un hobby e altri vedono una carriera correlata nel loro futuro.

Ma questo è ciò che consente allo spettacolo di trasmettere tanti messaggi fantastici e positivi riguardanti il valore dei mestieri qualificati, il lavoro di squadra e la sua importanza, il valore della critica costruttiva e le capacità di pensiero critico.

In conclusione

Geni all'opera è senz'altro un contenuto eccellente per le tutte famiglie. La diversità tra i concorrenti - e lo sforzo compiuto per mettere in mostra i costruttori sia maschi che femmine in un campo tradizionalmente dominato dagli uomini - sfida gli stereotipi in modo efficace.

I progetti sono di dimensioni e portata gestibili, il che incoraggia i team a bilanciare la funzionalità con l'estro creativo. Per le famiglie che vogliono portare la visione a un livello superiore, lo spettacolo potrebbe ispirare un progetto collaborativo simile a quelli mostrati nelle diverse sfide. Ovviamente serve spazio e molta pazienza, ma se questi non mancano potreste benissimo essere voi i nuovi geni all'opera!

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