Harry Potter Hogwarts Battle: la recensione. ACCIO Gioco!

Harry Potter Hogwarts Battle, del trio composto da Forrest-Pruzan Creative, Kami Mandell e Andrew Wolf, è un gioco di carte deck-building e cooperativo edito nel 2016 e proposto nel 2020 interamente per il mercato italiano da Asmodee Italia.

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a cura di Japo Orbo

Harry Potter Hogwarts Battle sorprende per molti aspetti. In primo luogo per essere un deck building cooperativo, particolarità rara nel panorama ludico. Da due a quattro giocatori devono fermare le trame di Colui che Non deve Essere Nominato collaborando per sconfiggere i suoi scagnozzi prima che sia troppo tardi. Per essere un gioco per famiglie, quasi un “entry game”, una via di accesso a titoli più complessi, entusiasma per la sua eleganza. Il meccanismo di deck-building, basico e già visto in altri giochi si arricchisce con meccaniche semplici e azzeccate che permettono di poter giocare Harry Potter Hogwarts Battle anche con bambini e ragazzi.

Stupeficium!

Harry Potter Hogwarts Battle appassiona anche per altre caratteristiche: intanto per la cura dei dettagli rispetto al famoso storytelling e canone Harry Potteriano. Ogni carta pescata o situazione da risolvere riecheggia quelle presenti nel libro. Per chi ama la saga del famoso mago giocare a Harry Potter Hogwarts Battle è un modo per rivivere le emozioni dei libri o dei film, dato che le immagini scelte sono tutte tratte e coerenti con gli otto film della saga.

Accio Gioco!

Harry Potter Hogwarts Battle è quindi più che un gioco di carte “ambientato”: è un modo per omaggiare Harry Potter e l’universo narrativo della Rowling. Spesso i giochi da tavolo ispirati ad un film o ad un libro sono stati accolti con tiepido entusiasmo dai giocatori, questo invece piacerà molto. Si respira magia già aprendo la scatola. È un acquisto che ogni fan della saga dovrebbe fare.

A Hogwarts è vietato copiare

Il deck-building alla base della meccanica di gioco è molto semplice e già visto in altri titoli famosi come Dominion e Star Realms o il più recente Saint Seiya, i Cavalieri dello Zodiaco Deckbuilding Game (per citarne solo alcuni). Come espresso in altre recensioni questo non depone a favore dell’originalità del titolo che in effetti risulta poco originale dal punto di vista delle meccaniche. È vero però che il design del gioco e le regole aggiuntive sono fatte in modo intelligente ed elegante per cui Harry Potter Hogwarts Battle è comunque godibile anche da chi dovesse già possedere Dominion o un deck-building game.

Il deck come un libro di magie

Ciascun giocatore (Harry, Ron, Hermione e a sorpresa Neville) mischia il proprio mazzo iniziale composto da dieci carte. Tre di queste sono tematiche e uniche per quel personaggio (Harry ad esempio possiede il mantello dell’invisibilità). All’inizio del turno di ogni giocatore “i malvagi” effettuano delle azioni (che feriscono o creano problemi ai “buoni”) sulla base della carta “luogo” attivata. Poi il giocatore può finalmente giocare cinque carte pescate dal proprio mazzo personalizzato. Con tali carte egli potrà attaccare i malvagi o comprare nuove carte Hogwarts per rendere il proprio mazzo ancora più potente. Nei giochi di deck-building è necessario scegliere in modo oculato quale carta aggiungere/comprare e non sempre la scelta dovrebbe vertere su quella più costosa fra quelle disponibili. In Harry Potter Hogwarts Battle i giocatori possono acquisire oggetti, incantesimi o personaggi, ovviamente tutti ambientati nel mondo potteriano. Le carte acquistate finiscono nel mazzo degli scarti e solo quando il mazzo iniziale sarà esaurito (eventualità che avviene varie volte durante la partita) verranno rimescolate e diventeranno disponibili per nuove giocate. Di norma in questo titolo le carte più forti costano di più e non essendoci un modo per “ripulire” il proprio mazzo la strategia alla base del deck-building è davvero molto semplice.

Nuovo pepe

Come accennato il deck-building è basilare ma reso bene: le risorse monete (Galeoni) per comprare le carte Hogwarts e i fulmini per attaccare e sconfiggere i nemici vengono conservate sulla scheda dei personaggi rendendo chiare le regole opzionali e il timing delle azioni speciali ottenibili grazie alle carte mano a mano aggiunte al proprio mazzo. I giocatori dovranno badare a non perdere tutti i propri punti vita (ciascuno ne possiede dieci) e a tenere bassa l’influenza del male nel “luogo” in cui si svolge l’avventura. Allo stesso tempo dovranno attaccare e sconfiggere i malvagi e assicurarsi che il mazzo che giocano sia quanto più performante possibile.

Sette libri e sette giochi

Harry Potter Hogwarts Battle è pensato in modo da insegnare a giocare mentre si predispone la prima partita. Le istruzioni consigliano proprio questa modalità e risultano particolarmente efficaci da apprendere e molto chiare. Sono inoltre ricche di esempi. Nella scatola si trovano sette mazzi numerati e chiusi che ripercorrono le vicende dei libri. I mazzi mettono a disposizione dei giocatori le carte specifiche da usare in quella partita e seguono la medesima, consistente, regola dei libri: procedono dal più semplice al più complesso. La prima partita è basilare, insegna le meccaniche del titolo e può essere giocata (e rigiocata) con soddisfazione anche da un bambino di sette / otto anni. Ogni scatola aperta aggiunge nuove sfide, nuove carte e in alcuni casi nuove regole ed infatti, intelligentemente, le istruzioni aggiuntive possono essere posizionate in una tasca fondo al regolamento principale.

Iniziare dal Prigioniero di Azkaban

Gli autori suggeriscono a chi fosse già esperto di deck-building (o senza bambini al tavolo) di iniziare a giocare aprendo le prime tre scatole, quindi dal terzo “libro”. È un modo utile per entrare già nel vivo dell’azione dato che sarà solo nel quarto capitolo (attenzione: no spoiler) che verrà aggiunta una nuova meccanica (randomizzata). Si suggerisce comunque di godere della progressione dei mazzi numerati, anche perché le prime partite durano poche decine di minuti e possono comunque essere terminate in una serata dedicata al titolo.

Semplicità ed eleganza

Risulta davvero ben integrata, anche tematicamente, l’aggiunta delle carte nei capitoli progressivi. L’idea, oltre a svecchiare in modo efficace il meccanismo del deck-building, ha il retrogusto di un gioco legacy che renderà sempre emozionante iniziare una nuova partita. Anche le condizioni di vittoria potrebbero cambiare aumentando la longevità del titolo. Finiti i sette mazzi la partita finale può essere rigiocata a diversi livelli di difficoltà anche se a questo punto l’entry-level sarà più arduo, a meno di ridividere tutte le carte e, perché no, ricominciare da capo.

Conclusioni

Harry Potter Hogwarts Battle è un titolo intelligente che, sfruttando una meccanica nota e ben oliata, il deck-building alla “Dominion”, aggiunge livelli di complessità molto ben integrati e play-testati. Giocando non si sente il bisogno di FAQ o spiegazioni aggiuntive a quelle scritte sulle carte. È un family-game che strizza l’occhio anche agli hard-gamers e che non può mancare nella libreria di un appassionato di Harry Potter. Gli aspetti blandamente legacy rendono la proposta ancora più curiosa tanto da stupire per la data di pubblicazione italiana. Il gioco è del 2016 e risulta davvero strano che Asmodee abbia fatto passare quasi quattro anni prima di tradurlo in italiano.

Espansioni in inglese

Esiste una espansione in inglese (The Monster Box of Monsters): non è dato sapere quali siano i piani di Asmodee Italia ma se dovesse venir tradotta, come si spera, sarà certamente disponibile una recensione su questo sito. Esistono anche delle carte promo in inglese che purtroppo non sono state aggiunte all’edizione in italiano. Peccato! (Notare bene: i LEGO nella foto sotto NON sono inclusi nella scatola)

I materiali

Le foto di questo articolo mostrano quanto sia bella la scatola del gioco (riproduce una compatta valigetta) e quanto chiaro e perfetto per l’ambientazione sial il design di Harry Potter Hogwarts Battle. Le immagini (foto dei film) sono perfettamente integrate alla grafica e le plance di gioco funzionali. Stranamente i token sono già defustellati. I segnalini dominio oscuro in metallo sono un tocco di classe. L’unica cosa che non convince nei materiali sono i quattro componenti di gioco aggiunti nel quarto capitolo che risulta visivamente meno curato e integrato al design del titolo.

Gioco indicato per

Harry Potter Hogwarts Battle è un gioco indicato a un vasto target di appassionati. Si tratta di un family-game che però potrà essere apprezzato anche da chi abitualmente gioca a titoli più complessi. È stato provato anche con bambini che lo hanno apprezzato, persino se più giovani del 11+ segnato sulla scatola. L’interesse per l’ambientazione e la passione per la saga di Harry Potter sono fattori che ne garantiranno l’acquisto di ogni fan(s) che si rispetti.