HBO Max nasconde Via col vento dallo streaming

Alla luce dei tumultui che stanno scuotendo le piazza statunitensi, HBO decide di rimuovere Via col vento dal suo servizio di streaming.

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a cura di Walter Ferri

Nella notte, HBO Max ha annunciato di voler rimuovere Via col vento dalla sua lista di titoli in streaming. Essendo la pellicola incentrata su una visione patinata degli schiavisti, la scelta è stata dichiaratamente dettata in risposta alle manifestazioni Black Lives Matter (BLM) e ai movimenti di protesta che stanno evidenziando le criticità di un sistema governativo che, a distanza di anni dalla fine formale della schiavitù, ancora assoggetta il popolo afroamericano.

Per essere più precisi, la sospensione di Via col vento è stata una reazione causata da un articolo redatto dal'autore del film 12 anni schiavo, John Ridley, per il Los Angeles Times.  Nel suddetto pezzo, lo scrittore ha denunciato esplicitamente il classico del 1939, accusandolo di glorificare il mondo suddista e di ignorare i veri orrori della schiavitù, nonché ha chiesto esplicitamente a HBO di rimuovere il film dal suo catalogo.

«È un film che, facendo leva sulla narrativa della "causa persa", romanticizza la Confederazione in un modo che ancora oggi continua a leggittimare la nozione che il movimento secessionista era qualcosa di più profondo, o migliore, o più nobile di quello che era effettivamente: un'insurrezione sanguinosa utile a mantenere il "diritto" di possedere, vendere e comprare degli esseri umani», ha fatto notare Ridley.

WarnerMedia, proprietaria di HBO, si è trovata quindi in una situazione difficile, ovvero a dover risolvere in pochi attimi l'annoso problema della censura revisionista di lungometraggi che sono diventati, a loro modo, veri e propri documenti storici. Il depennare Via col vento dalla propria libreria sarà sicuramente una mossa che non mancherà di dar vita a controversie, ma l'azienda ha garantito di non voler indulgere nella censura, anzi si dice già al lavoro per dare vita a una risposta più adeguata al contesto.

«Via col vento è un prodotto del suo tempo e rappresenta alcuni dei pregiudizi etnici e razziali che, sfortunatamente, erano comuni nella società americana. Queste rappresentazioni razziste erano sbagliate allora e sono sbagliate oggi e pensiamo sia irresponsabile mantenere il titolo online senza affiancargli una spiegazione e senza denunciare simili stereotipi», ha dichiarato un portavoce di HBO Max alla testata Variety.

«Queste rappresentazioni sono certamente contro i valori di WarnerMedia, quindi quando caricheremo nuovamente il film su HBO Max provvederemo ad aggiungervi un'analisi storica capace di illustrare il contesto e non mancheremo di denunciare proprio queste rappresentazioni, tuttavia riproporremo il film come creato originariamente, perché fare diversamente sarebbe come affermare che simili pregiudizi non siano mai esistiti. Se dobbiamo creare un futuro più equo, corretto e inclusivo dobbiamo prima riconoscere e comprendere la nostra storia».

La storia ci offre molti casi in cui classici cinematografici si sono dimostrati inadeguati alla moralità delle società contemporanee, eppure ancora oggi non siamo in grado di concordare un approccio univoco con cui gestire queste delicate situazioni.

Nascita di una nazione, uno dei film storicamente più rilevanti per la tecnica registica statunitense, viene preservato come materia di studio nonostante la sua stessa esistenza crei evidenti disagi a chiunque non sia un suprematista bianco; alcuni cartoni animati di Pippo hanno smussato le note razziste delle sue avventure contestualizzando i corti con brevi prefazioni video; mentre film come I racconti dello zio Tom sono invece finiti in una damnatio memoriae passiva in cui, pur non applicando censure esplicite, le aziende detentrici dei diritti fanno di tutto per evitare che siano rimessi in circolo.

La questione del revisionismo o della preservazione dell'identità storica è quindi ancora aperta e, almeno per ora, delegata alla sensibilità delle aziende o, nel peggiore dei casi, a George Lucas.