I Festival del Fumetto italiani uniti per chiedere aiuti al Governo

I Festival del Fumetto chiedono al Governo l’adozione di misure straordinarie a sostegno delle manifestazioni escluse dal Fondo Cultura.

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a cura di Domenico Bottalico

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Per la prima volta in assoluto i maggiori Festival del Fumetto italiani fanno fronte comune e al grido di "I Festival del Fumetto insieme per Guardare Avanti" uniscono le loro forze con l’obiettivo di far riconoscere il valore culturale dei fumetti e di tutto il mondo che vi gravita attorno, per promuovere il linguaggio fumettistico e stabilire un dialogo duraturo e proficuo con le Istituzioni.

Quando si parla di fumetto si parla di cultura e si parla anche di editoria, industria, imprenditoria, artigianalità, creatività, professionalità, filiera: il settore che sembra più lontano dalla previsione di una ripresa, e ancora privo di politiche per la sua tutela e sviluppo, è proprio quello degli eventi, in particolare quello degli eventi dinamici, ovvero delle manifestazioni affollate – come i festival – che si alimentano principalmente della specificità aggregativa degli assembramenti; l’attuale emergenza sanitaria e le misure di contenimento a breve termine aprono pochi spiragli di possibilità organizzative.

L'appello è sottoscritto da ARF! Festival (Roma), Be Comics! (Padova), B-Geek (Bari), BilBOlBul (Bologna), Cesena Comics & Stories, COMICON (Napoli), Etna Comics (Catania), Lanciano nel Fumetto, Le Strade del Paesaggio (Cosenza), Lucca Comics & Games, Lucca Collezionando, Mostra Mercato del Fumetto ANAFI (Reggio Emilia), Palermo Comic Convention, Pescara Comix & Games, Rapalloonia! Mostra Internazionale dei Cartoonists (Rapallo), Riminicomix, San Beach Comix (San Benedetto del Tronto), TCBF Treviso Comic Book Festival, Teramo Comix, Tiferno Comics (Città di Castello), Torino Comics, Varchi Comics (Montevarchi), Venezia Comics, 23 manifestazioni di respiro nazionale e internazionale, con un bagaglio storico importante, ben radicate nei propri territori, in dialogo con amministrazioni locali, nazionali ed europee, che ogni anno offrono una pluralità di eventi capaci di attirare un pubblico numeroso ed eterogeneo, che va oltre il milione di presenze con un indotto economico e una ricaduta sui territori intorno ai trecento milioni di euro.

Questi Festival del Fumetto hanno chiesto di porre in essere azioni volte a contenere l’impatto dell’emergenza sanitaria su una filiera apparentemente ‘invisibile’ che, tuttavia, contribuisce allo sviluppo dei territori e continua a dare lustro all’Italia nel panorama delle industrie culturali creative internazionali, così come lo fanno le industrie delle arti visive (cinema e teatro, infatti, sono stati esplicitamente considerati nel testo che riguarda il Fondo Cultura del Decreto Rilancio). In questo senso, i festival di fumetto non sono assimilabili solo a fiere o a eventi collaterali: sono vere e proprie piattaforme culturali in grado di attirare energie creative, aggregare operatori commerciali e pubblico (un pubblico variegato e trasversale composto da famiglie, ragazzi, studenti, appassionati, turisti). Sono peraltro soggetti essenziali allo sviluppo socio-economico delle città, delle regioni e dell’intero sistema dell’industria culturale in Italia.

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