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Il Ciclo dei Demoni: il potere della conoscenza

Il Ciclo dei Demoni, il nuovo Drago Mondadori, ci invita in un mondo popolato di creature letali e giovani eroi

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Il Ciclo dei Demoni, il nuovo Drago Mondadori, ci invita in un mondo popolato di creature letali e giovani eroi

Il Ciclo dei Demoni, il nuovo Drago edito da Mondadori, non è solo una lettura coinvolgente e appassionante, ma è anche un esempio di come nel nostro Paese si stia dando nuovamente risalto al recupero di saghe fantasy meritevoli. Se da un lato nomi altisonanti come Il Libro Malazan dei Caduti, Le Cronache della Folgoluce o La Ruota del Tempo godono da tempo di una buona presenza sugli scaffali delle librerie, dall’altro ci sono cicli narrativi altrettanto validi che devono affrontare sfide più ardue per ritagliarsi uno spazio nel cuore dei lettori. Una complicazione che spesso non è imputabile a una mancanza di carisma autoriale, quanto a una gestione editoriale poco felice, come dimostra il caso del Ciclo dei Demoni di Peter V. Brett.

Composto da cinque volumi e un paio di romanzi brevi, l’esordio del ciclo di Brett risale al 2018, quando viene pubblico il primo capitolo, L’uomo delle Rune. Un debutto incoraggiante, che raccoglie il favore del pubblico, ma che sembra arrestarsi inspiegabilmente. I lettori che si sono affezionati all’epopea di Arlen, Leesha e Rojer hanno quindi sperato di tornare in questo mondo ricco di sfumature, trovando infine in Mondadori un alleato. La scelta di riproporre L’uomo delle Rune all’interno di un Drago assieme ai due capitoli seguenti (La lancia del deserto e La guerra alla luce del giorno) ha consentito a Mondadori di confezionare uno dei suoi ben noti ‘balenotteri’, che da tempo arricchiscono le nostre librerie.

Il Ciclo dei Demoni: coreling, rune e scontri epici

La cura nel realizzare questi titanici libri è uno dei fiori all’occhiello di Mondadori. Nonostante alcuni casi in cui il peso eccessivo ha inficiato la solidità del volume (come accaduto con Sword & Sorcery o Il re che fu, il re che sarà), la tradizione dei Draghi conferma un’attenzione della casa editrice nel realizzare volumi che non siano solamente ottime letture, ma che sappiano anche appagare il nostro gusto estetico. Una vocazione che viene confermata dal Ciclo dei Demoni, presentato in un elegante tomo dalle tinte grigie, su cui risaltano le scritte chiare e la collezione di Rune, presentate in una colorazione più scura e che attirano la curiosità del lettore.

Non meno importante è la presenza delle illustrazioni di Dominik Broniek, che tramuta in disegno le situazioni e le creature presentate da Brett. In un tomo simile, avrebbero sicuramente trovato spazio un numero maggiore di illustrazioni, ma l’opera di Broniek fa bella mostra di sé grazie a un’impaginazione accorta, che posiziona questi disegni con intelligenza. Una sinergia tra lettura e immagini che spesso consente di godere simultaneamente di una narrazione scritta e grafica, che ci conferma la fedeltà tra il lavoro Broniek, dettagliato e vivido, e le vicende raccontate da Brett.

Compito non semplice, considerato come il mondo fantasy creato da Brett sia uno dei più avvincenti letti recentemente. Come lascia presagire il titolo, il fulcro della storia ruota attorno alla presenza dei demoni, noti come coreling, creature che nottetempo emergono dal Fulcro, landa infernale, per infestare le terre popolate dagli uomini. Divisi in diverse specie, ognuna dotata di specifici poteri, i coreling terrorizzano i villaggi e le città umane, che possono difendersi dalla loro ferocia solo utilizzando le Rune, simboli magici che consentono di proteggere edifici e porzioni di terreno, se correttamente scritte. Motivo per cui i Runieri, coloro che conoscono i poteri delle Rune e come scriverle correttamente, sono particolarmente rispettati, visti non solo come salvezza ma come detentori di una conoscenza perduta.

Tramando la leggenda, infatti, che un tempo l’umanità era florida e potente, dotata di conoscenza perdute che le consentivano di contrastare efficacemente i demoni. Sotto la guida del Liberatore, gli uomini erano riusciti a ricacciare la minaccia i coreling nel Fulcro, ma con il passare degli anni  le rivalità e le invidie hanno separato l’umanità, che ha dato vita a nazioni in lotta tra loro, lasciando terreno fertile al ritorno dei demoni. In questa società frammentata vive Arlen, giovane popolano di Rio Tibbet, paesino ai limiti di uno dei regni umani, che mal sopporta questa difesa passiva ai Demoni. Una condizione che esplode quando durante un assalto notturno la madre rimane ferita, costringendo il ragazzo e il padre Jeph a cercare soccorso di una guaritrice.

Durante questo viaggio disperato, Arlen arriva a manifestare la propria rabbia nei confronti del padre, nel momento in cui la madre muore per via delle ferite dei demoni. Per il giovane questo momento è un punto di svolta, lo porta a intraprendere un percorso di crescita che lo vede ampliare la propria visione del mondo, avvicinandolo alla verità sulla natura della Rune e del suo posto nel mondo.

Pur dando maggior rilievo alla figura di Arlen, Brett dedica uguale cura nel delineare le figure di Leesha e Rojer. La prima, giovane donna di un paesino campestre, appartiene a una famiglia problematica, viziata da dissapori e che non ha mai sentito come un rifugio sicuro. Quando dopo uno scandalo di paese nato da una menzogna le viene offerto di divenire la nuova Erborista, ossia la curatrice del villaggio, Leesha non esita a rinunciare alla sua vita per intraprendere questo nuovo cammino. Esperienza simile, seppure in chiave più drammatica, per Rojer, figlio di due locandieri morti durante un assalto dei demoni e cresciuto dal giullare Arrick.

Rimasto menomato nello scontro in cui perirono i genitori, Rojer riesce comunque a seguire le orme del suo mentore, divenendone un custode quando questi, vista svanire la sua fama, diviene un alcolizzato. Una vita apparentemente ai margini della società, sino a quando Rojer non scopre che il suo incredibile talento con il violino non viene solo accolto con favore dal popolo, rendendolo ricco, ma ha un effetto inatteso: incantare persino i coreling.

Un mondo vario e appassionante

Leggendo il Ciclo dei Demoni appare chiaro come Brett, pur basando la propria storia su tre adolescenti, non si limiti a imbastire una narrazione rivolta a un pubblico young adult. Tramite una scrittura appassionante e dal ritmo incalzante, Brett utilizza il punto di vista dei tre ragazzi per costruire un contesto sociale dall’animo variegato, in cui la soverchiante presenza dei demoni ha l’effetto di avere fatto maturare approcci alla vita.

Nel villaggio di Arlen, ad esempio, si vive questo pericolo impellente con una rassegnazione latente, che porta a concepire rapporti e emozioni come secondari rispetto alla sopravvivenza, scardinando anche parte dell’umanità dei personaggi. Esperienza condivisa da Leesha, che salvata da una vita programmata al fianco di un uomo tutt’altro che meritevole, ha modo di vedere come il ruolo delle donne sia subordinato, spesso viziato da malelingue e atteggiamenti vessatori.

Brett riesce a sviluppare questi elementi di world building inserendoli all’interno di un ordine sociale composto da figure essenziali, come Messaggeri e Runieri, che con la loro opera conferiscono ulteriore solidità a questo mondo fantasy. I protagonisti del Ciclo dei Demoni beneficiano enormemente da questo mondo ben delineato, entrano a far parte di caste sociali che consentono una libertà d’azione che, nelle mani di Brett, consente di vivere grandi avventure.

Pur mostrando tratti comuni con la tradizione della narrativa fantasy, il Ciclo dei Demoni ha il merito di offrire un punto di vista triplice di questo mondo, dando al lettore la chance di analizzare da differenti prospettive la medesima società, nella speranza di poter recepire spunti di riflessione che aiutino a comprendere meglio alcuni tratti della nostra realtà.

Il Ciclo dei Demoni entra quindi all’interno di Draghi Mondadori, con un primo tomo in cui sono presenti i tre capitoli iniziali della saga. Ammesso che si sia già in possesso della prima edizione de L’uomo delle Rune, l’acquisto di questo volume non sarebbe sprecato, considerata la presenza delle belle illustrazioni di Broniek e la cura editoriale di Mondadori.

Voto Recensione di Ciclo dei Demoni: Prima Trilogia



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Eccellente world building

  • - Storia appassionante e ben strutturata

  • - Edizione Mondadori impeccabile

  • - Illustrazioni di ottimo livello

Contro

  • - Non pervenuti

Commento

Leggendo il Ciclo dei Demoni appare chiaro come Brett, pur basando la propria storia su tre adolescenti, non si limiti a imbastire una narrazione rivolta a un pubblico young adult. Tramite una scrittura appassionante e dal ritmo incalzante, Brett utilizza il punto di vista dei tre ragazzi per costruire un contesto sociale dall’animo variegato, in cui la soverchiante presenza dei demoni ha l’effetto di avere fatto maturare approcci alla vita.

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Ciclo dei Demoni: Prima Trilogia