Italycomics: intervista a Paolo Accolti Gil

Paolo Accolti Gil ci racconta la sua avventura con Italycomics, casa editrice dal catalogo dall'ampio respiro, dall'America ai Russi

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a cura di Luca Frigerio

Questa volta non parlerò dell’intera carriera di un artista, ma di un solo suo volume; non solo di un volume, ma anche della casa editrice che per prima lo ha pubblicato: Jaikan di Anastasia Kim. Prima due righe su questa autrice russa dall’enorme talento, seguitissima su Instagram (il suo account conta più di centomila follower) e conosciuta inizialmente per le sue fanart sul Signore degli anelli e di tutte le opere di Tolkien in generale.

Con l’ingresso in Bubble Comics comincia anche il lavoro come copertinista, come creatrice di alcuni dei personaggi dei titoli della Bubble e, chiaramente, come disegnatrice. Jaikarn è il suo primo lavoro da autrice completa dove la Kim si occupa anche della colorazione ed è (passatemi il termine) un fumetto “massiccio” perché narra di un’intricata saga familiare e il cui nome è anche quello del protagonista, uno dei figli di Re Turuz, conquistatore giunto da oltremare e che portò a nuova gloria il regno di Gaunein.

Turuz, oltre a essere il dominatore del tempo, possedeva anche un’altra caratteristica: si era sposato sette volte con donne appartenenti a regni diversi ottenendo otto figli. Una storia familiare intricata e complessa che si lega con quella delle altre nobili casate del continente. La storia inizia con il nostro protagonista bambino allontanato, per ordine del padre, dal palazzo reale per proteggerlo da pericoli che non ci è dato conoscere. Jaikarn crescerà lontano dai suoi fratelli e sorelle finché il padre non lo farà richiamare per una questione della massima importanza.

La storia è ben scritta e alterna momenti più leggeri a situazioni drammatiche, si legge con interesse e si apprezzano le incursioni delle mitologie asiatiche che, agli occhi di un lettore italiano, risultano ancora più fantastiche.

Italycomics: Paolo Accolti Gil racconta la sua esperienza

Detto questo - e solo questo per non rovinarvi il piacere della lettura - sicuramente vi chiederete come sia a livello grafico: una vera gioia per gli occhi! Kim è fenomenale nel rappresentare i sentimenti e i pensieri dei personaggi anche solo grazie alle loro espressioni: le loro gioie, i loro dolori sono palpabili. Anche la particolare attenzione agli abiti, ai flashback vi rapiranno; so che può sembrare una critica “acritica” ma difficilmente troverete un volume così splendido a livello di disegni e di colore e forse l’unico appunto che potrei fare è sulla cover: non di grandissimo impatto per il sottoscritto.

Parlando della Bubble Comics, chi meglio di colui che ha portato in Italia le pubblicazioni di questa casa editrice potrebbe darci una mano? Ecco perché abbiamo ospite Paolo Accolti Gil ovvero il boss di Italycomics.

 Per chi non la conoscesse possiamo parlare un attimo di Italycomics?

Italycomics nasce nel 2000 come uno dei primi negozi online specializzati in comics USA originali (oltre naturalmente alle edizioni italiane), nel 2003 apre anche un negozio a Roma e nel 2004 inizia l’avventura della casa editrice. Qualcuno ricorderà il mio nome come traduttore e redattore nei primi anni ’90 per alcune pubblicazioni Marvel in Italia e così tra le mie conoscenze e lo spirito imprenditoriale del mio socio dell’epoca demmo il via a questa avventura. Negli anni successivi l’aspetto di fumetteria online si è spostato nel sito ecomics.it mentre il nome Italycomics si è associato sempre più alla casa editrice che tra alti e bassi ha superato il terzo lustro di resistenza sul mercato.

Le prime domande che mi vengono in automatico sono: perché hai deciso di portare, in Italia, dei fumetti russi? Come ne sei venuto a conoscenza?Credi alle coincidenze? Ero lì che navigavo su Facebook e mi ritrovo davanti un video di cosplayer. Malgrado il mio interesse per il genere sia normalmente uguale a zero, il frame di copertina era interessante, apro il video per poi restare sbalordito davanti alla cura e al livello dei costumi, perlopiù riferiti ad anime, e cerco quindi di capire in che manifestazione si trovino. Salta fuori che è la Mosca Comicon… qualche altra indagine e scopro dell’esistenza della Bubble che è praticamente l’unico editore a realizzare fumetti in Russia a differenza di altri che traducono edizioni estere come faccio io. Li ho contattati dopo aver visto alcune anteprime e dopo un po’ è nata la collaborazione che ci ha portati a essere il primo editore a farli uscire dai loro confini.

Come Italycomics hai pubblicato fumetti di alcune case editrici statunitensi, ci sono grandi differenze tra questi fumetti e quelli della Bubble Comics? Parlo a livello di storie e di tematiche.

Malgrado non sia ancora chiaro da quanto abbiamo pubblicato finora, Bubble non è tanto una Image o una IDW russa quanto una Marvel.  I suoi personaggi, per quanto legati a generi del tutto differenti tra loro, vivono in un universo condiviso. Detto questo va aggiunto però che hanno anche una linea di volumi “creator owned”, la Bubble Vision e persino una per il genere manga. Per quanto riguarda storie e tematiche, sono al pari dei comics USA, l’unica differenza è che le ambientazioni si spostano da New York e Los Angeles a Mosca e San Pietroburgo.

La Bubble ha puntato su fumetti di genere fantastico, sia che siano ambientati nei nostri giorni – penso a Major Grom o Exlibrium- o nel futuro – come Meteora-. Hai usato qualche criterio per scegliere quali pubblicare per primi?

 Siamo sicuri che Meteora sia ambientato nel futuro? :P Dopo tutto la protagonista è l’unica terrestre che si veda nella serie e la prendono anche in giro perché la Terra non è ancora arrivata nello spazio… In realtà l’unico criterio che ho adottato è che Exlibrium è talmente bella che si doveva presentare subito anche se in Russia è cominciata, insieme a Meteora, un paio d’anni dopo rispetto ai quattro titoli di lancio che erano Major Grom (poliziesco ambientato a San Pietroburgo), Demonslayer (guerra tra Paradiso e Inferno con la Terra al centro e ambientato a Mosca) con i quali pure abbiamo cominciato, Red Fury (spionaggio internazionale, ora al numero 2 da noi) e quello che sarà nel prossimo lancio ovvero Inok (Frate o Monaco) a tema storico/mistico/religioso. Come dicevo si tratta di un universo, quindi dopo il lancio iniziale dovremo pian piano allineare le varie serie.

Come sono stati accolti in Italia, un Paese che ha sempre importato moltissimi fumetti da Stati Uniti, Giappone, Francia e, un tempo, dall’Argentina?

Dire tiepidamente è un eufemismo, ma i lettori pur essendo di solito restii alle novità salvo poi innamorarsene, non hanno colpe, la colpa è nostra che siamo tanto bravi come talent scout quanto limitati quando è il momento della promozione e anche dei siti e delle riviste di informazione che hanno deciso di ignorare completamente l’arrivo di questi fumetti in Italia nonostante fosse una doppia notizia dato che siamo stati anche i primi al mondo a sdoganarli. Per fortuna le nuove tecniche di stampa fanno sì sia che ci siano copie a disposizione per quando verranno “scoperti”, sia che possiamo andare avanti tranquillamente anche se con una base di lettori fedeli assai bassa.

Com’è la scena russa in questo momento? Perché, per quanto mi riguarda, è più complicato avere informazioni o leggere fumetti in lingua originale, vuoi per la lingua e vuoi anche perché là viene usato VK rispetto a Facebook.La Bubble si sta dimostrando una realtà dinamica e capace persino di chiudere TUTTE le sue serie per poi rilanciarle il mese dopo rinnovate. Tutte le serie che abbiamo citato finora infatti si concluderanno con il numero 50 e poi ricominceranno. Demonslayer ricomincerà dal numero 1 con alla guida una incredibile Anastasia Kim; Red Fury si chiuderà tragicamente per dare il via alla serie Allies; qualcosa di grave chiaramente capiterà al Maggiore Grom dato che la nuova serie si chiamerà solo Igor Grom; Inok darà luogo alla serie Realmwalkers e così via. In tutto questo sono riusciti anche a lavorare a un lungometraggio di Major Grom basato proprio sulla prima saga del “Medico della Peste” che abbiamo appena completato col numero nove.

Le case editrici americane hanno spesso “importato” artisti da altri paesi: penso all’Italia o alla Spagna solo per fare due esempi. Pensi che succederà lo stesso con quelli russi?Be’, è già successo: il disegnatore dei primi numeri di Red Fury ha lavorato in America con la Aftershock e il suo Pestilence è stato anche già pubblicato in Italia dalla Saldapress. E scorrendo il Previews si notano sempre di più cognomi di origine ucraina o russa.

Vorrei parlare un attimo di “Jaikarn” di Anastasia Kim, un fumetto con una parte grafica, disegni e colori, di altissima qualità e con una storia godibile anche se ramificata; ci sono reminiscenze indiane con una spruzzata di Game of Thrones. Mi è piaciuto parecchio e francamente mi spiace che non se ne sia parlato molto. Dopo il primo volume è in programma la pubblicazione anche degli altri?

Jaikarn è talmente bello che non è stato stampato in digitale e ha avuto una tiratura da “Game of Thrones”. Anche in questo caso purtroppo i lettori e le fumetterie non sanno quello che si perdono: non c’è stata fumetteria dove Jaikarn sia arrivato, sia stato ben esposto e sia rimasto lì. Per farci una risata posso dire che persino a Romics quattro persone su cinque di chi lo ha sfogliato lo hanno poi acquistato. Per dare un’idea di chi sia Anastasia Kim basta mettere a confronto il suo Instagram con quello di tre autori internazionali a noi cari: ha quattro volte i follower di Simone Bianchi, il doppio di quelli di Dell’Otto e per trovare chi la surclassi dobbiamo provare a cercare Jim Lee (che ha trent’anni di popolarità in più però). E‘ nota a una schiera di appassionati anche in Italia, proprio Jaikarn infatti mi venne segnalato da una sua lettrice.

Per quanto riguarda gli “altri” volumi, la risposta è senz’altro sì alla quale però aggiungiamo “quando esisteranno”, nel senso che Jaikarn lo abbiamo preso appena realizzato e anche in questo caso per primi al mondo (seguiti subito dopo dalla Cina mi hanno riferito). Jaikarn infatti nasce come fumetto online gratuito realizzato dalla Kim e disponibile nelle sue pagine social e nel suo blog. Solo dopo l’enorme successo la Bubble lo ha inserito nella sua linea di graphic novel “Bubble Vision”. Suggerisco a chi ci legge di spulciarsi per bene le pagine Facebook di Bubble Comics Italia e quella dedicata a Jaikarn dove troverà i link al blog di “Phobs” (il nome d’arte della Kim) con tutte le tavole vecchie e nuove di Jaikarn. E che diamine, entusiasmano me che sono ormai tra i 50 e i 60 e ho letto di tutto, dei ragazzi dovrebbero sbavarci sopra!

Sei nell’ambiente da qualche decennio ormai e ne hai viste di ogni. Alla luce di quello che è successo con il Covid come vedi il futuro del settore? Le manifestazioni fumettistiche, per ovvie ragioni, sono ferme e non si sa quando e come ricominceranno. Le fumetterie e le librerie hanno accusato un periodo di fermo non indifferente: qual è la tua opinione?

Il settore era già messo male prima del Covid, con gli editori dei fumetti più popolari e venduti costretti a continui aumenti di prezzo o limatura del numero di pagine, figurarsi ora che andiamo incontro a un mondo che dovrà ripensare completamente l’economia dato che a breve la disoccupazione crescerà a dismisura. Per assurdo penso che sia più a rischio la grande editoria che noi piccoli artigiani, Italycomics va avanti pur non servendosi dei due principali distributori per fumetterie e pur essendo costantemente ignorata da qualsiasi sito di “informazione” fumettistica (c’è chi è arrivato a segnalare le edizioni originali delle serie americane da noi tradotte scordandosi di riferire ai lettori il piccolo particolare che erano state pubblicate in Italia!) e anche partecipando solo a pochissime manifestazioni. Resistiamo quindi proprio grazie al fatto di avere una produzione curata e limitata, se per esempio avessi decine di dipendenti a cui pagare lo stipendio ora sarei nei guai, anche perché aumentare i prezzi lo si può fare fino a certi limiti e temo che qualche grande li abbia già superati.

Personalmente spero che le fumetterie si riapproprino di questo bel nome e che lo siano nei fatti e non negozi di giochi, giocattoli e gadget che a richiesta forniscono anche fumetti e che, nel farlo, scoprano tante piccole realtà che vogliono farsi avanti e collaborare con loro piuttosto che offrire pseudo promozioni che sono sempre a esclusivo vantaggio dell’editore. Penso per esempio al neonato progetto Comicrew, che unisce editori che non potrebbero essere più diversi tra loro ma che hanno deciso di unire le forze in una promozione e una distribuzione comune per sopravvivere e perché no, anche prosperare in acque sempre più agitate, con la forza della qualità  contrapposta a chi realizza produzioni di massa e che nell’ottica del maggiore incasso possibile con il minimo costo possibile offre roba tradotta coi piedi e stampata in Cina con macchine antidiluviane.

All'interno del catalogo Italycomics potete acquistare anche Ritorno al futuro: Linee temporali alternative