La figlia di Bruce Lee contro C'era una volta a Hollywood: "È stato sgradevole"

Shannon Lee ha visto come Quentin Tarantino ha rappresentato il padre Bruce Lee nel suo ultimo film e l'ha trovata "un'esperienza sgradevole."

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a cura di Roberto Tavecchia

In mezzo a tanto clamore e successo, per C'era una volta a Hollywood, l'ultima fatica di Quentin Tarantino, sono arrivate anche le prime aspre critiche, forse un po' faziose, ma altrettanto legittime: quelle di Shannon, figlia di Bruce Lee.

Ai microfoni di The Wrap, la figlia del grande campione di arti marziali non ha gradito la rappresentazione del padre che ha trovato “sconfortante”, perché descritto come “un pallone gonfiato st***o e arrogante.” Nel film (SEGUONO SPOILER SU UNA SCENA SPECIFICA), Cliff Booth, lo stuntman interpretato da Brad Pitt, scambia degli insulti arroganti con Bruce Lee (interpretato da Mike Moh), e i due decidono di risolvere la questione in una battaglia "informale" alla meglio dei tre round sul set dello show The Green Hornet, in cui l'attore interpreta Kato. Se nel primo round Lee stende Boot con estrema facilità, nel secondo, Booth lancia Lee contro un'auto, stordendolo; la lotta viene interrotta poco prima del terzo ed ultimo round non mostrando di fatto chi dei due potesse essere più forte e prevalere sull'altro.

Secondo Shannon Lee, è stato svilente vedere suo padre ritratto in quel modo, visto che in quanto asiatico-americano nell'Hollywood degli anni '60, ha dovuto lavorare molto più duramente rispetto a Booth e Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), nel film affermata star hollywoodiana caucasica: “Comprendo perfettamente il ragionamento alla base di ciò che è stato ritratto nel fim”, dice la figlia di Bruce, “Capisco che i due personaggi siano due antieroi, capisco che quello ritratto nel film sia uno scenario di fantasia, capisco che stanno rappresentando un'epoca che chiaramente era intrisa di razzismo, pregiudizi ed esclusione, capisco che vogliano rendere il personaggio di Brad Pitt questo tizio superforte che potrebbe battere persino Bruce Lee... ma non avevano bisogno di trattarlo come faceva l'Hollywood bianca quando era ancora vivo. È stato sgradevole sentire il pubblico in sala ridere di mio padre.”

Come riporta Polygon, alla fine degli anni '60, Bruce Lee, oltre ad essere caro amico del cineasta Roman Polanski, era anche impegnato come istruttore di kung-fu per Sharon Tate sul set di Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm, film con protagonista Dean Martin, ciò giustifica la presenza dell'attore in C'era una volta a Hollywood. Benché le rimostranze della figlia nei confronti del padre siano comprensibili, va altresì detto che Quentin Tarantino ha già avuto modo di dimostrare la stima nutrita nei confronti di Bruce Lee: in Kill Bill, diede infatti come costume di scena per i suoi combattimenti alla moglie Uma Thurman, una tuta gialla molto simile a quella indossata dal campione ne L'Ultimo Combattimento di Chen.

C'era una volta a Hollywood arriverà nei cinema italiani il 18 settembre 2019.

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