Immortals of Aveum: intervista a Bret Robbins sulla lore del gioco

Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchere con Bret Robbins, CEO e Game Director di Immortals of Aveum, riguardo la lore del gioco.

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a cura di Giulia Serena

Editor

Qualche mese fa ho avuto l'opportunità di provare Immortals of Aveum, il nuovo sparatutto fantasy sviluppato dal neo-nato team di Ascendant Studios con l'appoggio di Electronic Arts. Ebbene, con il passare del tempo l'hype cresce sempre di più, così come gli assaggi forniti da parte dei creatori del gioco.

A praticamente un mese di distanza dall'uscita del titolo, fissata per il 22 agosto per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC ho avuto modo di fare due chiacchiere proprio con Bret Robbins, CEO di Ascendant Studios nonché Game Director di Immortals of Aveum. Durante l'intervista, però, non abbiamo parlato in modo generico dell'opera, bensì ci siamo concentrati sull'immensa — e a dir poco affascinante — lore di gioco.

Il team ha, infatti, svolto un lavoro davvero mastodontico, creando un intero mondo ricco di storia, vicende, personaggi, creature e cultura. E, dato che il solo videogioco non bastava per contenere tutta quest'arte,  è stato redatto un vero e proprio libro dedicato interamente alla lore, intitolato "Yearly Guide to the Everwar" e contenente informazioni riguardo alcuni degli aspetti principali dell'universo di Immortals of Aveum.

Dunque, chi, se non il "padre" dell'universo stesso, poteva parlarne in modo esaustivo?

Prima di passare al succo dell'intervista, però, è necessaria un'introduzione su Bret Robbins, il quale vanta oltre 26 anni di esperienza nell'industria videoludica e ha diretto alcuni dei titoli più di successo delle scorse cinque generazioni di console. Stiamo parlando di opere quali Call of Duty: World War II, Advanced Warfare e Modern Warfare 3, ma anche The Lord of the Rings: The Return of the King e Dead Space.

Insomma, Bret di esperienza sia con gli sparatutto che con il genere fantasy ne ha da vendere, motivo per cui ha scelto di fondare Ascendant Studios e dare una ventata d'aria fresca al genere FPS, creando un'IP nuova di zecca e diversa da tutto ciò che c'è nel mercato. In Immortals of Aveum possiamo trovare, dunque, tante influenze da universi fantastici e fantascientifici come Il Signore degli Anelli, Star Wars e l'MCU, uniti agli elementi che contraddistinguono gli sparatutto.

Ora che avete un'infarinatura generale di Bret Robbins e di Immortals of Aveum (anche se vi consiglio di andare a leggere l'anteprima e vedere qualche trailer per capirci di più), possiamo passare effettivamente alla mia chiacchierata con il Game Director, che ho deciso di redarre in forma discorsiva al posto di una classica intervista, così da differenziare meglio i temi di cui abbiamo trattato.

Il lore book di Immortals of Aveum

La prima — e alquanto scioccante — rivelazione di Bret è stata che il lore book è stato scritto da una sola persona, ovvero Michael Kirkbride. Durante la produzione di Immortals of Aveum sono stati raccolti e messi da parte sketch di personaggi, creature e luoghi, idee e bozze; la quantità era, ovviamente, troppo elevata per essere inserita integralmente all'interno del gioco, per cui, anziché metterle nel dimenticatoio, è stato scelto di inserirle in un libro a parte, perfetto per tutti coloro che voglio approfondire il mondo di gioco.

Per quanto, ovviamente, non tutte le informazioni presenti nel libro saranno incluse nel titolo, sarà possibile scoprire tantissimi dettagli sulla storia di Aveum parlando direttamente con i personaggi. La campagna — che, ricordo, è singeplayer e sarà l'unica modalità di gioco — durerà circa 25 ore, per cui avremo modo di interloquire con tantissime persone, le quali ci forniranno come pezzi dell'enorme puzzle rappresentato Immortals of Aveum.

Niente enciclopedie interne al gioco o collezionabili, dunque. Dovrà essere la mera curiosità a spingere a scoprirne di più sul mondo di gioco; questo, al contempo, dà maggiore libertà ai giocatori, dandogli la possibilità di decidere il loro approccio. Volete semplicemente lanciarvi nelle battaglie e scoprire la storia di Jak, o volete davvero immergervi nelle vicende passate e presenti di Aveum? A voi la scelta.

Il linguaggio di Aveum

Avendo studiato lingue, non potevo poi non fare qualche domanda sulla sezione del lore book dedicata al linguaggio di Aveum, nonché la parte che mi ha personalmente interessato di più del libro. Nei diversi regni di Aveum, infatti, vengono parlate lingue diverse, le quali sono state diffuse proprio dai Magni, che hanno impiegato le loro doti magiche per diffondere un lessico comune.

I Magni, infatti, sono ben più di semplici maghi da sfruttare in guerra, bensì delle figure sagge e che hanno il ruolo di guidare la società. Insomma, un po' come dei Jedi, ma senza spada laser. Dopo la caduta dell'Impero il linguaggio universale di Aveum venne cancellato dalle menti delle persone, e furono i Magni a guidare la società fuori dall'oscurità, rendendo comunicare di nuovo possibile per il popolo.

All'interno di Immortals of Aveum troveremo rimandi al linguaggio ufficiale di Lucium, ovvero il Lucian, sotto forma di cartelli, indicazioni stradali e altro, così come era stato svolto con i graffiti all'interno della Ishimura in Dead Space. Bret mi ha informato del fatto che, sebbene la lingua non sarà protagonista di puzzle ambientali, ci sarà un easter egg da scoprire che la riguarda, per cui teniamo gli occhi aperti.

La magia è ovunque

La magia, però, non è brandita solo dai Magni, bensì è ovunque nel mondo di Aveum. Tutti, infatti, hanno dentro di loro una dose più o meno ingente di magia, e durante l'avventura in Immortals of Aveum non sarà atipico vedere personaggi utilizzarla per fini tutt'altro che bellici. Un po' come in Harry Potter la signora Weasley la usa per lavare i piatti, nell'opera di Ascendant Studios gli abitanti di Lucium se ne serviranno per svolgere mansioni quotidiane.

Chiaramente, non tutti decidono di sfruttare i propri poteri a fini neutrali o positivi, d'altronde, dove sarebbe il divertimento altrimenti? L'esempio più lampante è, ovviamente, Sandrakk, l'antagonista principale del gioco, che desidera prendere il comando di Aveum e che, a detta di Bret, secondo lui sta agendo a fin di bene, vedendosi dalla parte del giusto rispetto agli Immortali.

Lo Squarcio

Uno degli aspetti senza dubbio più affascinanti di Aveum è lo Squarcio, una immensa voragine nel terreno che divide i cinque regni. La sua profondità è infinita: non sbuca dall'altra parte del mondo, ma nemmeno immagazzina ciò che vi cade all'intero. Tutto quello che supera un certo punto viene, infatti, completamente disintegrato, con l'impossibilità totale di essere recuperato o aggiustato.

A tal proposito, Bret mi ha spiegato che questo abisso contiene al suo centro esatto "The Pentacade", una immensa statua che rappresenta come una divinità per Aveum e che riusciremo a vedere praticamente da qualsiasi punto della mappa. Lo Squarcio cresce costantemente di dimensioni, motivo per cui, se all'inizio dell'avventura sarà in secondo piano e fungerà principalmente da scenario per alcune missioni, col proseguire della storia acquisirà man mano sempre più importanza, diventando un motivo di preoccupazione per gli Immortali.

Insomma, in Immortals of Aveum c'è talmente tanta carne sul fuoco che non vedo l'ora di scoprirla, e se anche voi siete curiosi rimanete sintonizzati per leggere la recensione completa.