Mon: emblemi del Sengoku, la recensione. Un viaggio nel Giappone feudale

Mon: emblemi del Sengoku è un gioco da tavolo di carte caratterizzate da un bellissimo impatto visivo e ambientato nel Giappone feudale.

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a cura di Davide Vincenzi

Mon: emblemi del Sengoku è un gioco da tavolo di carte, realizzato da Studium Mundi e pubblicato in Italia da Studio Supernova. In partite della durata di circa quindici minuti, un numero variabile da due a sei giocatori dagli otto anni in su si sfideranno per ottenere il maggior numero di punti possibili, giocando una serie di carte dal valore numerico crescente. Con un regolamento estremamente semplice e una durata davvero breve, Mon: emblemi del Sengoku rientra pienamente nella categoria dei giochi filler, quelli cioè da intavolare quando si ha poco tempo a disposizione o come riempitivo prima o dopo una partita a un titolo con un peso specifico maggiore.

Mon: emblemi del Sengoku, ambientazione

Mon: emblemi del Sengoku è ambientato appunto nel Giappone del periodo Sengoku, quell’arco di tempo tra il 1467 e il 1615 che vide innalzarsi come non mai la figura del samurai e in cui gli stati feudali nipponici, guidati dai rispettivi Daimyo, mossero continuamente guerra tra loro per il titolo di Shogun e il dominio sul Paese del Sol Levante. Il termine mon in giapponese significa “stemma di famiglia” ed è in pratica l’equivalente degli stemmi araldici occidentali. Tale stemma veniva portato con grande onore in battaglia dai vari clan di samurai. E proprio i mon delle famiglie più influenti del periodo Sengoku fanno sfoggio di sé in questo gioco di carte che si ripropone di mantenere vivo il ricordo della storia del Giappone feudale del sedicesimo secolo.

Peccato, però, in Mon: emblemi del Sengoku tale tema emerga solamente dalla bellissima grafica presente sulle carte, poiché di fatto il gioco è decisamente un astratto a cui potrebbe benissimo essere applicata qualunque ambientazione, o non averne affatto.

Mon: emblemi del Sengoku, il setup

Approntare una partita a Mon: emblemi del Sengoku è davvero velocissimo e semplicissimo. In pratica si dovranno disporre sulla superficie di gioco le tre carte di partenza (nera, oro e argento) in modo che sia visibile il lato mostrante il numero 0. In caso di partita a due giocatori, invece, dovranno mostrare il lato opposto, caratterizzato dal numero 5. A questo punto ogni giocatore dovrà prendere tutti i segnalini segnapunti di un colore, tra i sei colori disponibili. Quindi si dovrà preparare il mazzo di carte, che comprenderà tutte le carte presenti nel gioco in caso di partite da tre a sei giocatori e che comprenderà solo le carte numerate da 6 a 18, per ognuno dei tre colori, per partite a due giocatori. Infine, a ogni giocatore verrà consegnata una mano di carte dal numero variabile a seconda del numero dei giocatori, così come descritto nel regolamento.

Mon: emblemi del Sengoku, il gioco

Una partita a Mon: emblemi del Sengoku si svolge su più turni. A ogni turno, partendo dal primo giocatore e procedendo in senso orario, ogni giocatore potrà svolgere una delle seguenti azioni, continuando così fino alla fine della partita, che avrà luogo quando un giocatore rimarrà senza più carte nella propria mano.

Le azioni possibili durante il proprio turno sono:

  • Giocare una carta avanti: consiste nel giocare dalla propria mano una carta che abbia un valore maggiore dell’ultima carta presente in gioco sulla linea di carte del colore della carta che si vuole giocare. Per esempio, se l’ultima carta della linea di carte nere è un 5, sarà possibile giocare qualunque carta nera con un valore di 6 o più.Dopo aver giocato la carta, si dovrà porre su di essa un segnalino segnapunti del proprio colore e del valore indicato dalla carta giocata.
  • Giocare una carta indietro: consiste nel giocare dalla propria mano una carta che abbia un valore compreso tra quello mostrato dall’ultima carta presente in gioco sulla linea di carte del colore della carta che si vuole giocare e il valore mostrato dalla carta che la precede. Per esempio, se l’ultima carta della linea di carte nere è un 7 e quella che la precede è un 5, sarà possibile giocare solamente la carta nera di valore 6.In questo caso, si dovrà rimuovere il segnalino segnapunti presente sull’ultima carta presente sulla linea, coprire questa carta con la nuova carta giocata e porre su quest’ultima il segnalino segnapunti del proprio colore e del valore indicato dalla carta giocata più il numero di carte che sono state coperte giocando la carta indietro.
  • Cambiare carte: consiste nello scartare una carta dalla propria mano e pescarne una nuova dal mazzo.
  • Scartare una carta: consiste nello scartare una carta dalla propria mano, senza pescarne una nuova. Quest’azione è utile soprattutto se si è in vantaggio e si vuole far sì che la partita termini il prima possibile.

Una volta che un giocatore rimane senza carte nella propria mano, tutti i giocatori avranno la possibilità di terminare il turno in corso e quindi si procederà al conteggio dei punti, per decretare il vincitore. Ogni giocatore guadagnerà un ammontare di punti pari a quelli mostrati dai segnalini segnapunti del proprio colore.

Dal punto di vista editoriale

Editorialmente parlando, Mon: emblemi del Sengoku è un buon prodotto. La scatola è in cartone di buona grammatura e reca una grafica gradevole alla vista, mentre le dimensioni ridotte consentono di portare il gioco con sé e intavolarlo praticamente ovunque. Le carte, fulcro del prodotto, sono anch’esse di buona qualità e grammatura, cosa che le rende sufficientemente resistenti all’usura. Poiché andranno mescolate a ogni inizio di partita, noi suggeriamo comunque di imbustarle con le apposite bustine, così da proteggerne l’ottimo aspetto grafico e artistico, vero punto di forza di questo titolo. Ogni carta, infatti, reca su di sé uno dei mon delle principali famiglie di samurai che servirono sotto le tre principali forze in campo durante il periodo Sengoku e il nome del rispettivo comandante.

Per quanto riguarda i segnalini, la qualità si attesta nella norma, grazie all’utilizzo di un buon cartone e un aspetto grafico essenziale e nipponico. Infine, il regolamento è racchiuso in un foglietto pieghevole e illustra il gioco in modo chiaro e conciso.

Conclusioni

Alla luce delle nostre prove sul campo, Mon: emblemi del Sengokug si è dimostrato essere un gioco estremamente semplice e alla portata di tutti. Velocissimo da intavolare e giocare, è sufficientemente divertente da tenere impegnati i giocatori in due o tre partite di seguito, sempre comunque come riempitivo tra attività più corpose e impegnative.

L’aspetto aleatorio del titolo è piuttosto ampio, cosa che impedisce ai giocatori di preparare strategie a lungo termine e che di fatto impone di giocare turno per turno, adattandosi alle carte che si hanno in mano in quel momento e a quelle giocate dagli altri partecipanti. Le meccaniche ridotte all’essenziale, inoltre, fanno sì che l’interesse dei giocatori cali dopo poche partite, che per forza di cose risulteranno sempre molto simili tra loro. Il gioco, comunque, scala molto bene con qualsiasi numero di giocatori, sebbene il meglio di sé lo dia dai quattro giocatori in su. Con questo numero di partecipanti, infatti, si avranno maggiori interazioni e un minimo di varietà in più durante le partite.

Di fatto, il vero punto di forza di Mon: emblemi del Sengokug è, come abbiamo detto poc’anzi, l’aspetto artistico delle carte. I mon delle varie famiglie di samurai sono davvero meravigliosi, così come i colori nero, oro e argento utilizzati come sfondo. Peccato solo che in gioco non abbiano alcuna funzione, se non quella meramente estetica, e che l’ambientazione che rievocano non sia altro che un orpello, un adesivo applicato sopra a un gioco completamente astratto.

Un gioco rivolto a…

Mon: emblemi del Sengokug è un titolo che per la sua semplicità si offre a un amplissimo spettro di giocatori, anche piuttosto giovani di età. È infatti facilmente approcciabile da chiunque e può risultare essere un buon prodotto per avvicinare i giocatori più casual verso titoli maggiormente complessi, mentre al contempo può rappresentare sufficientemente sfidante per i giocatori più esperti, che potrebbero trovare divertente il cercare di pianificare una strategia anche contro la fortuna del momento.

Inoltre, Mon: emblemi del Sengokug non può che essere apprezzato da tutti gli amanti della storia e dell’arte nipponica. La bellezza del suo comparto artistico, infatti, lo rendono estremamente gradevole e fonte di ispirazione per questi soggetti.