Oblivion: arriva nelle sale un film che non convince

Da oggi possiamo vedere Oblivion al cinema. Il film interpretato da Tom Cruise racconta un futuro desolato e pieno di segreti, nel quale il registra sembra aver voluto mettere fin troppe cose.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Esce oggi nelle sale Oblivion, film a tema fantascientifico nel quale Tom Cruise, sotto la regia di Joseph Kosinski (Tron Legacy), interpreta Jack Harper, un tecnico che si occupa di mantenere in funzione macchinari che estraggono dalla Terra le ultime risorse naturali per poi spedirle su Titano. Il genere umano, infatti, si è rifugiato sul satellite di Saturno dopo una guerra devastante con una razza aliena.

Molto atteso da pubblico e critica, Oblivion ha sollevato commenti appena tiepidi, per non dire gelati. Paolo Mereghetti lo definisce "un mappazzone" in apertura della sua recensione, dove scrive che "Joseph Kosinski squinterna allo spettatore un repertorio fin sovrabbondante di idee, allusioni e citazioni (o forse di plagi...)".

Jack e la sua collega rievocano da subito Wall-E e un po' Il Pianeta delle Scimmie, soprattutto quando arriva una navicella con a bordo astronauti partiti ben prima della guerra interplanetaria che ha ridotto al Terra a un deserto. Un incontro che spinge Jack a porsi delle domande, e ad avviare una ricerca della verità che è un po' l'ossatura del film.

La trama e la regia tuttavia non sembrano aver entusiasmato, e nemmeno la generosa quantità di citazioni aiuta. Dopotutto non tutti si chiamano Tarantino o Woo, e non è facile omaggiare gli altri senza scadere nell'ovvio. "Tutto questo fa un bel film? Per tornare alla cucina, direi che fa piuttosto un coacervo di ingredienti fin troppo abbondanti, come certi muesli ultra-calorici che finiscono per stancare", continua infatti l'autorevole critico italiano.

Altre recensioni sono un po' più generose, invece: c'è chi definisce Oblivion splendido, chi gli assegna un più che discreto 3,5/5. "Come la miglior fantascienza Oblivion sfrutta un contesto avventuroso per affrontare la dialettica tra speranze e timori per quelle evoluzioni dell'uomo e del pianeta che è possibile intravedere oggi, e lo fa attraverso il rapporto che egli intrattiene con la tecnologia e le sue possibilità", scrive per esempio Gabriele Niola su MyMovies.it.

Le recensioni di testate estere sono su toni simili: ad alcuni critici Oblivion è piaciuto "abbastanza", ma non si va quasi mai oltre il 7/10, e spesso si scende sotto al sei. Difficile decidere se vale il prezzo del biglietto.