October Faction: la recensione della nuova serie Netflix

Cacciare mostri è un'attività di famiglia, ma cosa succede se all'improvviso la verità viene a galla? October Faction, arriva su Netflix!

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a cura di Manuel Enrico

L’idillio tra Netflix e il mondo dei comics non sembra volersi fermare. Quando venne annunciato la chiusura del rapporto tra il colosso dello streaming e gli eroi Marvel (ancora presenti a catalogo, ad oggi), si era pensato che le serie ispirate ai supereroi su Netflix avrebbero trattato solo gli eroi DC Comics (come Blacklightining e Titans), ma ben presto si sono aggiunte altre ispirazioni minori, come The Umbrella Academy o il recente October Faction.

October Faction, dal fumetto a Netflix

Arrivato questo week end su Netflix, October Faction si ispira infatti all’omonima serie a fumetti di IDW Publishing, che recentemente ha dato i natali ad un’altra serie Netflix, V Wars. October Faction è stata creata da Steve Niles, già autore della vampire story 30 giorni di buio, divenuto un film nel 2007. In October Faction non esistono solo i vampiri, ma una grande varietà di mostri, che minacciano l’umanità. A difendere gli esseri umani da vampiri, streghe ed altre minacce si pone la Presidio, organizzazione segreta che nell’ombra controlla la vita dei mostri, dando loro la caccia.

A questa organizzazione appartiene anche la famiglia Allen, la protagonista della serie Netflix.

Fred Allen (J.C. MacKenzie) e la moglie Deloris (Tamara Taylor) sono due agenti assicurativi di un’azienda multinazionale, un incarico che li porta a dovere viaggiare per tutto il mondo. Costretti a passare lunghi periodi all’estero, portano con loro anche i figli Geoff (Gabriel Darku) e Viv (Aurora Burghart). All’insaputa dei figli,  Fred e Deloris sono in realtà due operativi della Presidio ed utilizzano la loro copertura di agenti assicurativi per compiere i loro incarichi, senza rivelare la verità ai figli.

Viaggiare da un capo all’altro mondo per adempiere ai compiti affidati dalla Presidio ha costretto Deloris e Fred ad una vita intensa e che ha presentato un costo pesante soprattutto sui figli, costretti a esser trascinati per tutto il mondo, senza potersi creare delle radici. Una situazione che viene vissuta meglio dallo spavaldo Geoff, ma sofferta maggiormente dalla più sensibile Viv.

La morte del padre di Fred, Samuel, diventa per la famiglia Allen un momento epocale. Fred e Deloris sono costretti a tornare nel loro paese natale, dove devono affrontare non solo una complessa situazione familiare, legata alla ingombrante e pesante figura paterna di Fred, ma anche ai ricordi tragici che li avevano portati a lasciare la cittadina.

La casa degli Allen non è una semplice dimora di famiglia, ma nasconde uno dei segreti più importanti del clan Allen. Fare parte della Presidio è una questione ereditaria, e gli Allen sono una delle famiglie più importanti all’interno dell’organizzazione, al punto che la magione degli Allen è uno degli archivi più protetti dell’intera organizzazione. La morte di Samuel coincide con un momento critico della vita di Fred e Deloris, che sono costretti loro malgrado a dover affrontare una crisi famigliare: la scoperta della verità.

Tra cacce e rivelazioni, la famiglia Allen si trova quindi di fronte al crollo delle maschere che hanno segnato l’esistenza di un’intera casata.

Mostri e umani a confronto

October Faction, pur arrivando da un’ispirazione originaria come quella del fumetto di Steve Niles e Damien Worm, si rivela una serie interessante, a patto di non attendersi un qualcosa di estremamente innovativo. Narrativamente, sembra di esser di fronte ad una serie che condensa aspetti già visti in altre produzioni seriali, nei contenuti (dove ricorda Supernatural) o in alcuni elementi narrativi classici (vedi il tema della famiglia con segreti).

Ad esser ben riuscita è la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto la famiglia Allen. Ad esser particolarmente convincenti sono i due genitori, Fred e Deloris. La loro dinamica è subito convincente, con un gioco dei contrasti tra la figura inizialmente gigionesca di Fred contrapposta alla maggior serietà di Deloris. L’evoluzione dei due genitori è ben scandita all’interno della prima stagione October Faction, grazie ad una serie di flashback che vanno a raccontare il passato della coppia, dando agli spettatori una visione emotiva e convincente delle dinamiche familiari in atto.

Una scelta che non si estende in modo ugualmente approfondito ai due adolescenti di casa Allen. Geoff viene curato in modo più accorto, usandolo come incarnazione di temi complicati come accettazione della diversità e bullismo, grazie ad una personalità delicata protetta da un’ironia pungente sempre pronta ad essere utilizzata, una barriera dietro cui difendersi all’occorrenza.

Meno riuscita la personalità di Viv, troppo abbozzata nel suo ruolo di reietta e strana, senza mai esser realmente convincente, troppo legata ad uno stereotipo che rende anche i suoi dialoghi poco convincenti, dando un senso di artificiosità che spezza un ritmo narrativo tutto sommato gradevole.

Sui dialoghi, che dovrebbero essere il metodo ideale per coinvolgere lo spettatore, October Faction sembra privo di una propria identità. Puntuali e ben ideati nelle situazione più comiche e capaci di strappare un sorriso, piatti e monocorde quando invece dovrebbero mostrare drammaticitià e pathos, i dialoghi sono il vero anello debole di questa serie, che perde di solidità nei momenti in cui questa dovrebbe esser invece resa solida e inattacabile.

A salvare il tutto è l'uso dell'ironia, la vera forza di questa serie. Anche nei momenti più intensi e in cui meno ti aspetteresti di ridere, la storia prende una piega ironica e quasi paradossale, esaltando il contesto narrativo stemperando la componente dark della serie e facendo emergere, anche in questo modo, l'umanità di tutta i personaggi, umani e non. Come dimostra la spassosa scena di Fred, strafatto, che si ritrova a fischiettare gingle pubblicitari con una sua potenziale preda!

La realizzazione tecnica di October Faction complessivamente non delude, ma mostra alcune pecche che in una produzione di questo tipo rischiano di essere aspetti critici.  Gli effetti speciali in particolare sembrano essere poco curati, con la caratterizzazione delle creature che spesso mostra limiti tecnici evidenti, con rare occasione in cui lo stupore dello spettatore viene stuzzicato a dovere.

Conclusioni

I dieci episodi di questa prima stagione di October Faction scorrono veloci, con alcune trovate interessanti ma senza mai brillare particolarmente. L’ultimo episodio, in particolare, pecca di fretta, portando ad una conclusione dell’evento principale che manca di mordente, con una chiusura insoddisfacente. La speranza è che la seconda stagione di October Fraction riesca ad andare oltre questi limiti e mostrare un’anima più personale.

https://youtu.be/RexcOKt3k9k