Pharaon - La recensione: chi sarà il nuovo faraone?

Pharaon è un gioco di gestione risorse in cui i giocatori, i figli dell’attuale faraone, dedicano la propria vita a preparare il proprio viaggio nell’aldilà. Solo quello il cui cuore sarà pesato leggero come una piuma di struzzo, sarà ritenuto degno.

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a cura di Roberto Richero

Pharaon è un gioco di gestione delle risorse in cui, per vincere, i giocatori dovranno accumulare la maggior quantità possibile di Punti Prestigio. Questi punti sono raccolti seguendo le istruzioni che si trovano sulla tavoletta degli dei (la plancia di gioco): costruire una favolosa camera sepolcrale, reclutare i migliori artigiani, far prosperare la civiltà sulle rive del Nilo, raccogliere il favore dei nobili e compiere offerte per ingraziarsi gli dei.

Preparazione

La preparazione è semplice ma allo stesso tempo già contiene in sé alcuni degli elementi di variabilità del gioco: il tabellone è infatti composto da cinque “spicchi” da montare intorno ad una parte centrale, rotante, detta Ruota delle Azioni. L’ordine degli spicchi è casuale ma determina le condizioni per raggiungere gli obiettivi degli dei; ogni dio ha infatti due condizioni da rispettare: la prima fissa e predeterminata da quanto disegnato sulla porzione di tabellone sui cui è rappresentato, la seconda dipendente dallo spicchio affiancato. Un altro aspetto casuale del montaggio del tabellone è la Ruota delle Azioni: non solo determina l’associazione fra risorse e azioni di gioco, ma girerà nell’arco della partita in una direzione scelta casualmente utilizzando un apposito segnalino.

Il turno di gioco

Il gioco ha una durata fissa di cinque round, ognuno divisi in un numero indefinito di turni di gioco: ad ogni turno un partecipare può decidere se effettuare un’azione o passare. Ogni azione ha un costo di accesso e un costo per l’azione vera e propria; se il secondo è sempre uguale, il primo cambia ogni round a causa della rotazione della porzione centrale del tabellone. E’ importante quindi tenere sempre presente questo aspetto nella pianificazione delle proprie strategie in quanto le risorse necessarie per un’azione cambieranno il round successivo. Le risorse disponibili sono agricoltura, giustizia, regalità, costruzione e commercio, cui si aggiunge l’argento, immancabile risorsa jolly; ovviamente ognuna è contraddistinta da un colore diverso.

Quando tutti i giocatori hanno deciso di passare, il round termina e si muove l’opportuno segnalino sulla tabella Piramide del Tempo. Oltre a scandire le cinque fasi della vita dei faraoni (nascita, infanzia, giovinezza, età adulta e morte), la Piramide ha anche un altro scopo: quando infatti un giocatore decide di passare deve posizionare il proprio segnalino del tempo su un percorso disegnato sulla Piramide stessa; ogni turno non giocato in un round che vede gli altri partecipanti continuare la partita, permette al giocatore “fermo” di guadagnare risorse di vario tipo. La scelta di chiudere il proprio turno attiva anche due altre regole: l’assegnazione del ruolo di primo giocatore a chi passa per primo e la scelta di un set di risorse (rappresentate da vasi canopi) per rimpinguare la propria riserva personale. Questa gestione del meccanismo dei turni e del passare è molto interessante in quanto evidenzia un’attenzione molto forte verso l’equilibrio della partita: chi meno riesce a giocare (e quindi a fare punti) viene “compensato” con una serie di vantaggi, sia in termini di risorse, sia in termini di turno di gioco al round successivo.

Le azioni

Le azioni che i giocatori possono scegliere sono finalizzate all’acquisizione del Prestigio che li renderà degni di accedere all’aldilà. Le azioni sono di cinque tipi ed hanno un numero massimo di attivazioni per ogni round.

I Faraoni possono fare offerte agli dei, guadagnando in cambio dei vantaggi in termini di risorse, punti o azioni bonus.

Un’altra azione è quella di investire le proprie risorse per migliorare la civiltà: le risorse vengono cedute per progredire lungo un tracciato di miglioramento che garantisce punti; inoltre l’azione prevede il ritorno di altre risorse, diverse da quelle spese inizialmente.

E’ possibile assoldare un artigiano: questo garantisce immediatamente una combinazione molto variabile di punti e risorse.

Un’altra possibilità è quella di guadagnarsi il sostegno di un nobile: questa azione è di gran lunga la più costosa fra quelle disponibili, ma sicuramente anche quella dal ritorno più impattante sull’andamento della partita. I nobili infatti, non solo normalmente garantiscono un importante ammontare di Punti Prestigio, ma sono anche dotati di un’abilità. Le abilità si dividono in tre tipi: quelle che sono usate una volta sola nel momento in cui il nobile viene acquisito, quelle che possono essere usate una volta per round e quelle che invece garantiscono un vantaggio permanente sempre attivo. Ad inizio partita ogni giocatore pesca due nobili casualmente e decide di sceglierne uno con cui avviare il gioco: la decisione è molto importante in quanto determina, spesso, la strategia generale che si vorrà seguire nell’arco della sfida.

L’ultima azione possibile è quella della costruzione della Camera Sepolcrale: come ogni faraone che si rispetti è infatti fondamentale avere un luogo degno del proprio rango dove riporre le proprie spoglie mortali. Questa azione è sicuramente la più semplice in assoluto, in quando prevede semplicemente una spesa di risorse per un ritorno di Punti Prestigio.

Un aspetto del regolamento che va sicuramente citato riguarda come interagiscono i costi di accesso e di un’azione: è infatti possibile “scontare” il costo sostenuto per accedere ad un’azione dal costo dell’azione stessa, ma solo quando è dello stesso tipo. Questa scelta ha un impatto importante nelle strategie di gioco: le risorse sono abbastanza scarse e la possibilità di risparmiare porta a polarizzare le scelte che, come già detto, sono limitatamente ripetibili.

Punteggio

In Pharaon ogni elemento del gioco contribuisce al punteggio finale: ogni artigiano, nobile, offerta e risorsa determinano un valore da sommare. Inoltre i giocatori guadagno punti anche per l’avanzamento sul tracciato dell’area Nilo, dal livello della propria Camera Sepolcrale e dagli obiettivi specifici degli dei, rappresentati sulla plancia di gioco. Infine sono previsti due bonus per chi al termine della partita possiede il segnalino primo giocatore e per chi detiene il segnalino faraone (guadagnato dal primo giocatore ad avere due nobili ed una camera sepolcrale di terzo livello). Seppure siano molte le parti in causa nel determinare il punteggio, il calcolo è abbastanza semplice ed il blocco segnapunti, le istruzioni e la grafica sono molto chiari.

Gioco in solitaria

Pharaon prevede anche una modalità di gioco in solitaria, dove il giocatore lotta contro il Traditore, rappresentato da cinque tessere che determinano le azioni dell’avversario virtuale. Il meccanismo di funzionamento è molto semplice e non stravolge il regolamento base, permettendo quindi di godere del gioco anche quando non si hanno amici con cui divertirsi. E’ interessante notare che le Tessere Traditore hanno due facce, una chiara (versione normale) ed una scura (versione difficile): è possibile quindi combinare le tessere nel modo che si preferisce per creare partite di sei gradi diversi di difficoltà.

Conclusioni

Pharaon è un gioco eccellente, dalle meccaniche semplici ma che allo stesso tempo si possono intrecciare creando moltissime strategie diverse. Può essere giocato in maniera molto individuale, senza cioè prestare attenzione agli altri giocatori, oppure in maniera avanzata attraverso strategie volte a bloccare gli avversari. L’interazione diretta fra giocatori è inesistente, ma la possibilità di bloccare azioni ed il tempismo nel passare sono strumenti utili a mettere i bastoni fra le ruote agli avversari, creando una sorta di interazione indiretta.

Il gioco prevede una buona dose di pianificazione, con occasionali revisioni; il fattore fortuna è come sempre presente, ma l’adozione degli espedienti già descritti permette di recuperare un giro particolarmente sfortunato, riequilibrando velocemente la partita.

Un aspetto importante è sicuramente il fatto che la partita ha una durata predeterminata e che non ci sono risorse (e quindi tempo) per fare tutto: questo porta ad una sensazione costante di urgenza ed alla necessità di fare scelte abbandonando le strade meno profittevoli in termini di punti.

Unico neo è l’integrazione fra meccaniche e ambientazione, sicuramente non riuscita perfettamente: ad esclusione della bellissima grafica, non si percepisce l’avanzamento, il prestigio, la crescita dei faraoni durante lo svolgimento della partita e tutto è spesso sintetizzato nell’ottimizzazione delle scelte e dei punti. In tal senso anche il regolamento (ottimamente scritto e ben chiaro) è molto asciutto e non spreca mai nemmeno una riga a cercare di “giustificare” gli elementi del gioco dal punto di vista narrativo.

Materiali

I materiali usati per Pharaon sono di ottima qualità: la componentistica in legno aggiunge pregio, i segnalini e la plancia sono di cartone spesso e pensate, la qualità grafica dei disegni e del manuale di alto livello. Non esiste elemento che non sia stato curato e la presenza di bustine extra per i segnalini indica un’attenzione per la cura non sempre presente anche nei giochi più costosi. La grafica è estremamente immersiva e ricalca perfettamente i disegni ed i geroglifici egizi, rendendo la plancia e gli altri elementi un vero piacere per gli occhi.

Gioco indicato per

Pharaon è perfetto per chi ama giochi di gestione delle risorse con scarsissima interazione diretta fra avversari. Le regole semplici lo rendono accessibile, le scelte di design riescono a renderlo non banale: non è un gioco per esperti, ma sicuramente può essere un ottimo prodotto di media difficoltà per introdurre giocatori al mondo dell’ottimizzazione delle scelte e delle risorse, oppure per giocatori che vogliono fare una partita ad un gioco di gestione risorse senza troppe complicazioni e con durata limitata.