Resident Evil 2: The Board Game, la recensione. Un gioco da tavolo per fuggire da Raccoon City

Resident Evil 2: The Board Game è un gioco da tavolo che riesce a trasportare perfettamente le atmosfere survival horror tipiche della saga videoludica

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a cura di Davide Vincenzi

Resident Evil 2: The Board Game è un gioco da tavolo, edito da Steamforged Games su licenza Capcom e distribuito in Italia da Cosmic Games, che riesce a trasportare perfettamente le atmosfere survival horror tipiche della celeberrima saga videoludica di Resident Evil nel mondo dei boardgame.

Porting ufficiale del videogioco Resident Evil 2 del 1998, di cui recentemente è stato realizzato un remake, Resident Evil 2: The Board Game un gioco da tavolo cooperativo puro per uno/quattro giocatori. Prodotto di genere “American”, Resident Evil 2: The Board Game è di fatto un dungeon crawler con mappa modulare a tessere e una spiccata componente survival horror.

Resident Evil 2: The Board Game è disponibile solamente in lingua inglese. Sebbene per quanto riguarda gli elementi di gioco come carte e descrizione degli scenari sia sufficiente una conoscenza basica della lingua di Albione, per la lettura del regolamento è necessario un livello di conoscenza almeno discreto. Per i non anglofoni, comunque, dal sito di Cosmic Games, il distributore italiano del gioco, è possibile scaricare le versioni digitali tradotte in italiano del regolamento, del libro degli scenari e delle carte. Purtroppo però dobbiamo segnalare che la traduzione non è esente da numerosi problemi di localizzazione uniti alla presenza di svariati refusi ed errori grammaticali.. in alcuni casi abbiamo trovato più chiara la comprensione della versione originale in inglese rispetto quella localizzata.

Un videogioco da tavolo

Come anticipato poc’anzi, Resident Evil 2: The Board Game ha il grande merito di riuscire a rendere in modo magistrale le atmosfere e le situazioni da survival horror del videogame originale.

Grazie alle meccaniche che lo muovono, il titolo riesce infatti a restituire un'esperienza ludica che cattura in pieno l'essenza del secondo capitolo della saga videoludica di Resident Evil, forse il più amato dai fan della serie. I giocatori dovranno avventurarsi per gli edifici infestati da zombie di Raccoon City, in una lotta disperata per la fuga e la sopravvivenza tutt’altro che semplice: non sarà raro che il gioco abbia la meglio suoi giocatori.

In Resident Evil 2: The Board Game, i giocatori, che andranno a ricoprire il ruolo dei due protagonisti del videogame (Leon e Claire) e di due apprezzati comprimari presenti anch’essi nel videogioco (Ada e Kendo), come nella controparte videoludica si ritroveranno sempre a corto di munizioni. Queste andranno infatti centellinate per poter far fronte agli zombie e agli altri esseri mutati che dovranno affrontare.

Inoltre, diversamente da altri titoli incentrati sui morti viventi come ad esempio Zombicide, i movimenti e le azioni delle creature non saranno casuali e caotici, bensì legati alle azioni dei giocatori: nulla attira di più l’attenzione di uno zombie quanto il rumore di uno sparo e finire accerchiati è praticamente sinonimo di morte certa.

Ne consegue che spesso, come accade nel videogioco, è quasi più conveniente spostarsi, schivare i non morti e chiudersi una porta alle spalle piuttosto che rimanere fermi ad affrontare i nemici, tenendo però conto della diversa tipologia di creature che ci si ritroverà di fronte: i Cani Zombie, ad esempio, saranno più veloci, dei comuni Zombie, mentre i Licker non molleranno mai la preda, per non parlare poi dei “Boss”, veri e propri mostri di fine livello come nel più classico dei videogame, animati da una meccanica a sé piuttosto intrigante, come vedremo.

Un altro aspetto del videogioco che è stato reso in maniera interessante riguarda le Macchine da scrivere e i relativi Nastri d’inchiostro. Se nel prodotto videoludico utilizzare un Nastro d’inchiostro in presenza di una Macchina da scrivere consente di “salvare” la partita in corso, in Resident Evil 2: The Board Game consente di rimescolare il mazzo di carte Tensione (vedremo in seguito di cosa si stratta NdA), prolungando così la partita, poiché quando questo dovesse esaurirsi i giocatori avrebbero di fatto perso lo scenario.

Infine, utilizzabili solo nella modalità di gioco Campagna, i giocatori dispongono di due “Continua” che, come in un videogame, consentono loro di ripristinare in toto salute e munizioni dei personaggi o di ripetere uno scenario fallito. Qualora si fallisse uno scenario e non si disponesse più di alcun “Continua”, fallirebbe l’intera Campagna, che andrebbe rigiocata da capo.

Diverse modalità di gioco

Resident Evil 2: The Board Game presenta otto scenari raccolti in un libretto a sé, il primo dei quali è di fatto un tutorial che insegna le regole di base e che si trova nel manuale del regolameto, che possono essere giocati in due diverse modalità. È possibile, infatti, affrontare ogni singolo scenario come un’avventura a sé, con i personaggi che iniziano la partita con un equipaggiamento preimpostato, oppure come parte di una vera e propria Campagna che ripercorre i momenti più salienti della trama del videogioco di Resident Evil 2.

In questa modalità i personaggi portano con sé, da una partita all’altra, gli oggetti recuperati negli scenari precedenti e si trascinano dietro anche le ferite subite e la penuria di munizioni. Per fortuna, al termine di uno scenario e prima dell’inizio del successivo, avranno modo di recuperare un minimo le forze o utilizzare eventuali oggetti curativi e scorte di munizioni in loro possesso.

Entrambe queste modalità di gioco, inoltre, possono essere intraprese a loro volta con tre diverse modalità di approccio al gioco:

  • La modalità standard è quella che utilizza in toto il regolamento e che consente di affrontare il titolo a fino a quattro giocatori.
  • La modalità Facile, rivolta ai giocatori alle prime armi, introduce alcune modifiche e regole aggiuntive che vanno a rendere l’esperienza di gioco leggermente più semplice e abbordabile.
  • La modalità in Solitario, consente a un giocatore di affrontare il titolo da solo e con un solo personaggio, immergendosi totalmente in quella che risulterà essere una vera esperienza survival horror. Anche in questo caso, vengono introdotte variazioni al regolamento, per rendere il gioco equilibrato.

Allestire una partita

Il setup di una partita di Resident Evil 2: The Board Game è piuttosto semplice e veloce. Per prima cosa si posizionano nell’area di gioco le varie tessere che andranno a formare gli ambienti in cui si svolgeranno le azioni. Quindi le si popoleranno di mostri, carte e segnalini vari, secondo quanto riportato dallo scenario che si vuole affrontare.

Ogni giocatore sceglierà dunque il proprio personaggio e prenderà le carte Oggetto con cui questi dovrà partire, oltre al tracciato della salute e ai vari segnalini contatori delle munizioni. Infine, si formeranno i mazzi di carte Oggetto e di carte Tensione, seguendo le istruzioni dello scenario.

Giocare una partita a Resident Evil 2: The Board Game

Il motore che muove Resident Evil 2: The Board Game è formato da un regolamento piuttosto semplice da padroneggiare e che risulta al contempo solido e ben rodato.

La maggior parte degli scenari comporta l’esplorazione dell’area di gioco ricerca degli oggetti fondamentali per raggiungere l’uscita designata, e quindi la temporanea salvezza, senza che alcun personaggio muoia o che il Mazzo Tensione si esaurisca. Il gioco si svolge su turni in cui i giocatori potranno compiere le proprie azioni. Non vi è un turno dedicato ai nemici, questi agiranno solo in risposta a ciò che faranno i personaggi.

Il turno di ogni giocatore è suddiviso in tre fasi:

Fase Azione (Action Phase)

In questa fase i giocatori possono compiere fino a quattro azioni tra movimento, aprire o chiudere una porta, ricercare oggetti, scambiare oggetti con un altro personaggio, utilizzare un oggetto e attaccare. Una stessa azione può essere ripetuta più di una volta.

Fase di Reazione (Reaction Phase)

È il momento in cui i nemici reagiscono alle azioni del personaggio attivo. Il giocatore dovrà quindi far agire ogni mostro che di trova sulla stessa tessera in cui è il suo personaggio e tutti quelli che si trovano sulle tessere a essa liberamente collegate o connesse attraverso una porta aperta. Se in questa fase un qualsiasi personaggio è a portata e in linea di vista di un nemico, quest’ultimo lo attaccherà, altrimenti si sposterà del proprio valore di movimento verso il personaggio più vicino.

I nemici, però, non reagiranno in questo modo solo durante questa fase: ogni qual volta un giocatore effettua alcune azioni che attirano l’attenzione, come ad esempio attaccare, si avrà una “Reazione fuori sequenza” in cui i nemici agiranno come spiegato poc’anzi.

Fase di Tensione (Tension Phase)

In quest’ultima fase del turno, il giocatore deve pescare una carta dal mazzo di carte Tensione; questa rivelerà un evento che si applicherà al personaggio o alla mappa di gioco. In base al colore della carta (verde, arancione e rosso) l’evento sarà più o meno grave, andando da semplici suoni sinistri a movimenti extra degli zombie, dalla comparsa di nuovi nemici fino a cose ben più terrificanti.

Esplorazione

Come in ogni survival horror che si rispetti, andare in giro a esplorare è sempre una faccenda rischiosa. Se durante il movimento nella Fase Azione un giocatore dovesse spostare il proprio personaggio su una nuova tessera ancora inesplorata, si dovrà effettuare un tiro con il dado Incontro e confrontare il risultato con la relativa Tabella degli Incontri proposta dallo scenario per vedere se accade qualcosa di più o meno brutto.

Ogni tessera della mappa di gioco, infatti, sul libro degli scenari sarà presentata con una colorazione diversa (verde, giallo, ambra e rosso) a seconda del grado di pericolosità. A ogni colore corrisponde dunque una diversa Tabella degli incontri, i cui risultati potranno andare dal tutto tranquillo all’apparizione di nuovi zombie fino a eventi davvero disastrosi.

Quella del dado Incontro è una meccanica che rende ogni scenario estremamente variabile e imprevedibile che mette i giocatori di fronte a situazioni sempre nuove e mutevoli, oltre ad aggiungere un importante impulso al fattore longevità e rigiocabilità del titolo.

Attacco e difesa

Come abbiamo esposto in precedenza, in Resident Evil 2: The Board Game spesso è meglio evitare di attaccare il nemico e cercare invece schivare gli zombie; questo sia perché le munizioni sono sempre molto poche sia perché gli attacchi generano rumore e attirano l’attenzione dei nemici consentendo loro di effettuare una Reazione fuori sequenza. Inoltre, le possibilità che un attacco vada a buon fine sono davvero molto poche. Tuttavia, il combattimento è un aspetto importante del gioco soprattutto quando si dovranno affrontare i vari Boss.

Per attaccare un avversario, dunque, si dovrà lanciare uno o più dadi blu (per gli attacchi con armi base) o rossi (per gli attacchi con armi più potenti), a seconda delle caratteristiche riportate sulla carta Oggetto dell’arma utilizzata. Ogni dado presenta dei simboli particolari su ogni faccia che indicheranno se l’attacco ha generato un danno al nemico (una possibilità su sei nei dadi blu), se l’ha soltanto respinto indietro di una casella (due possibilità su sei nei dadi blu) o se invece è andato a vuoto (tre possibilità su sei nei dadi blu).

Quando invece è un personaggio a essere attaccato da un nemico, il colpo viene considerato sempre a segno; sarà compito del giocatore cercare di schivarlo per evitare di subire i danni che il nemico infliggerebbe. Per fare ciò, si dovranno lanciare uno o più dadi blu, a seconda delle caratteristiche del personaggio coinvolto nello scontro, per ottenere almeno un simbolo utile alla schivata.

Sui questi dadi, oltre ai tre simboli utili all’attacco, sono presenti infatti anche tre simboli freccia di tre misure differenti che rappresentano il risultato minimo da ottenere per poter schivare l’attacco, a seconda della potenza e/o del numero di nemici che il personaggio sta affrontando. Una meccanica di gestione piuttosto semplice ma decisamente efficace che riesce bene a rendere la difficoltà di evitare un attacco quando si è circondati dagli zombie.

I Boss

In Resident Evil 2: The Board Game, i Boss sono molto più potenti rispetto alle altre creature che infestano Raccoon City, sono nemici formidabili, resistenti e capaci di attacchi estremamente potenti. Questi pericolosi avversari non si comportano come gli altri mostri e non seguono le normali regole sulla Reazione, bensì godono di una meccanica pensata ad hoc che riesce perfettamente nell’intento di donare un pizzico di epicità e imprevedibilità ai combattimenti contro di loro.

Ogni Boss, infatti, è munito di uno speciale mazzo di carte Comportamento che gestisce i suoi movimenti e attacchi. Quando un personaggio si trova sulla stessa tessera di un Boss, durante la Fase di Tensione il giocatore, al posto di pescare una carta dal mazzo Tensione, dovrà pescare una carta dal mazzo Comportamento del boss e risolvere la sequenza di azioni e/o attacchi indicata sulla carta.

I materiali

Se dal punto di vista della giocabilità non possiamo che tessere le lodi di Resident Evil 2: The Board Game, altrettanto non possiamo dire della sua componente prettamente materiale che risulta essere il vero tallone d’Achille di questo prodotto.

Se il primo impatto davanti alla scatola del gioco è decisamente positivo, grazie alla bella grafica della confezione, all’inserto cartaceo che ci rimanda alla schermata con il disclaimer presente nel videogioco e all’aspetto complessivo delle fustelle e del resto dei materiali, una certa delusione comincia però a farsi strada una volta che si esamina il contenuto più da vicino.

Le miniature, infatti, pur essendo discretamente dettagliate non brillano certo per la loro dimensione, fatta eccezione per quelle dei Boss; inoltre, la qualità della plastica utilizzata nella loro realizzazione non è di certo delle migliori, risultando in figurini ben al di sotto della media delle più recenti produzioni ludiche.

Il discorso non migliora una volta prese in mano le fustelle e iniziato a separare i vari segnalini. Sebbene nel complesso la qualità del cartone sia discreta, una volta iniziato ad assemblare i vari contatori per le munizioni delle armi la delusione comincia a salire: non ce n’è uno le cui due metà collimino perfettamente. Per fortuna ciò non pregiudica il loro utilizzo. Come se ciò non bastasse, la delusione si trasforma in frustrazione nel momento in cui ci ritroviamo a separare quelli che dovranno essere i muri da posizionare sulle tessere della mappa: dei sottilissimi pezzetti di cartone, orribili alla vista e da rimuovere dalla fustella con estrema cura poiché a continuo rischio di rottura e che già dopo un paio di partite iniziano a usurarsi.

Persino le tessere della mappa e i segnalini da apporvi non sono esenti da difetti. Questi elementi, sebbene illustrati in modo discreto, sono penalizzati da una palette cromatica decisamente troppo scura, risultando in tessere e segnalini quasi illeggibili che rendono frustrante la fase di setup. Dopo poco non si cercherà più di riprodurre la mappa con gli stessi elementi scenici, ma si sceglieranno le tessere solo in funzione della loro forma, facendo così diminuire la componente di immersività del gioco.

Anche le carte non brillano per la loro qualità. Sebbene gradevoli alla vista, con una grafica che ricorda quella del videogame, risultano molto leggere e delicate. Basterà mischiarle un paio di volte per cominciare a vedere i primi segni di usura: l’uso delle bustine protettive è quindi più che consigliato. Peccato che, una volta imbustate, le carte non entrino più nello spazio loro dedicato all’interno della confezione, cosa che obbligherà la ricerca di soluzioni alternative; stesso discorso per i vari token, non è stato pensato alcuno spazio in cui riporli. La soluzione più agevole è mettere il tutto in sacchettini ziplock e riporli sotto la plastica che alloggia le miniature.

Conclusioni

Da quanto abbiamo detto, emerge chiaramente come Resident Evil 2: The Board Game sia un titolo più che divertente e dalle meccaniche ben riuscite che riesce senza alcuna difficoltà a restituire un’ottima esperienza di gioco, del tutto assimilabile a quella della sua controparte videoludica, in cui il fattore alea avrà comunque un alto impatto.

La qualità delle meccaniche , però, non va di pari passo con quella dei materiali presenti nella scatola del gioco che risultano decisamente sotto la media rispetto alle altre recenti produzioni di pari costo. Di fatto ci troviamo di fronte all’esatto opposto di quanto era accaduto con Dark Souls, sempre edito da Steamforged Games, nel quale a fronte di materiali di eccezionale valore si aveva un gameplay decisamente di scarso valore.

Nel complesso, comunque, Resident Evil 2: The Board Game risulta essere un gioco più che valido che saprà regalare ore e ore di divertimento in un mix ben dosato di tensione e azione. Consigliatissimo per tutti i fan della saga videoludica, suggeriamo di prendere in considerazione l’acquisto anche delle espansioni per un’esperienza di gioco più longeva e completa, sebbene certamente non economica. Ricordiamo infine che si tratta di un prodotto in lingua inglese e che per godere appieno dell'esperienza di gioco è necessaria una discreta conoscenza della suddetta lingua.

Un gioco rivolto a…

Resident Evil 2: The Board Game, per i temi trattati, è rivolto a un pubblico dai quattordici anni in su, sebbene sia stato da noi testato anche con bambini di una decina d’anni che, debitamente accompagnati nel gioco da un adulto, hanno apprezzato le dinamiche da survival horror del titolo.

Titolo consigliato a tutti gli amanti della serie di Resident Evil, è perfetto anche per chi è appassionato di zombie e giochi di stampo americano con una dose di dungeon crawling ed è in cerca di un prodotto più ragionato e con una componente maggiormente tattica e strategica rispetto ai più caotici Zombicide.