San Andreas: intervista con attori e regista

L'ultimo disaster movie che porta sullo schermo Dwayne Johnson, è finalmente uscito nelle sale italiane. Tom's Hardware ha intervistato per voi il suo cast e il regista, Brad Peyton.

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a cura di Micol Petruzzi

Durante la prima di San Andreas, di cui potete leggere qui la recensione, abbiamo avuto l'occasione d'intervistare i principali attori e il regista. Abbiamo avuto il tempo di fare solo alcune domande, purtroppo gli slot riservati alle interviste erano solo di alcuni minuti. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Qual è la differenza tra girare e recitare in un film in maniera tradizionale e farlo con un green screen che permette di dar vita agli effetti 3D?

Brad Peyton: "Alcuni registi hanno problemi col green screen, io no, perché ho già visualizzato nella mia mente come apparirà la scena. Quello che faccio, è aiutare gli altri a capire il realismo che sto cercando di ricreare. In questo film, in particolare, ci siamo impegnati tanto per renderlo il più realistico possibile; quindi anche in occasioni in cui di solito si userebbero gli effetti speciali, abbiamo usato vento vero, vero terreno e vera polvere. Ho cercato di semplificare le cose per il cast, così che potesse immedesimarsi nella scena e trasmettere emozioni reali, ma ho comunque dovuto avvalermi della tecnologia, perché ovviamente non potevo distruggere San Francisco o la Diga di Hoover per davvero!"

Brad Peyton
Brad Peyton

Dwayne Johnson: "Penso che essere davanti ad un green screen è un processo davvero particolare di cui si sente molto parlare. Alcuni lo amano, altri lo odiano, perché preferiscono il tipo di interazione tradizionale. A me piace perché fa parte del gioco: posso avere belle scene di interazione girate in modo tradizionale, e altrettanto fantastiche scene di recitazione davanti ad uno schermo. E' un differente esercizio muscolare però, perché quando reciti da solo contro qualcosa che non esiste, è una bella sfida."

Carla Gugino: "Come attore, quello che trovo incredibile è che oggi ci siano così tanti pre-visual. Anche se stai recitando davanti ad un green screen con elementi reali, riesci comunque a vedere come la scena dovrebbe essere. Quando ho girato altri film con l'uso del green screen, c'era molto di più, lasciato all'immaginazione. Questa volta, invece, sento che abbiamo avuto l'opportunità di immaginare la scena finita mentre giravamo."

Alexandra Daddario: "E' come essere in un videogioco, nel senso che devi affrontare un lungo processo di scanning corporeo, di ogni parte del tuo corpo e ogni angolazione del viso, per cui se necessario, si può usare una tua versione scannerizzata al computer per le scene che non è possibile girare realmente."

Visto che il film è pieno di effetti speciali, qual è stata la scena più difficile da girare e recitare dal punto di vista tecnologico?

Brad Peyton: "La scena più difficile da girare, dal punto di vista degli effetti speciali, è stata quella della Diga di Hoover. La ragione è che potevamo ricostruirne solo una piccola parte e girare è stato molto complicato, perché, quando il set è fatto solo di un paio di muri di cemento, ci si può facilmente confondere tra ciò che giri davvero e dove l'azione verrà resa al computer. In questa sequenza non c'era quasi nulla di reale, mentre, al contrario, il film punta molto sul realismo. Filmando solo gli attori, è particolarmente difficile, perché c'è meno set del nomale."

Dwayne Johnson: "Le scene più difficili sono state quelle subacquee. Abbiamo girato in una delle vasche più grandi al mondo e recitare, rendendo credibile che il centro di San Francisco fosse sommerso dall'Oceano Pacifico, è stato davvero impegnativo."

Dwayne Johnson
Dwayne Johnson

Carla Gugino: "Per me è stata la sequenza sul tetto, quando ho dovuto fare un paio di salti e stunt. Avevo addosso tanta pressione, perché se commettevo un errore, dovevamo tagliare e ci voleva molto tempo per ricominciare da capo. Perciò è stato piuttosto arduo, ma è stata anche una delle scene più emozionanti che abbia mai girato. A volte le due cose coincidono."

Alexandra Daddario: "A me è toccato tanto lavoro subacqueo. Ho recitato in una vasca, che è anche tecnologicamente incredibile, perché è enorme e si muove. In uno spazio pieno d'acqua e persone, fa freddo e ci sono un sacco di difficoltà da superare e sono stata sorpresa di come le abbiamo affrontate. E' stato tanto affascinate quanto impegnativo."

Che cosa rende questo film diverso dagli altri disaster movies?

Brad Peyton: "Quello che la maggior parte dei film di questo genere non fa, è trasmettere le emozioni e ciò di cui il film parla davvero, cioè la perseveranza. Questo film parla di come tutti, nella vita, cadiamo, ma soprattutto di come ci rialziamo. Io credo fermamente in questo aspetto, nella perseveranza. Credo che quando accade qualcosa di brutto, possiamo farcela grazie all'aiuto delle persone che ci supportano. La ragione che mi ha spinto a girare questo film è che un sacco di famiglie lottano per rimettersi in piedi, e il cuore della storia è quello: la famiglia e il trauma che ha subito. Girare un disaster movie vuol dire avere successo a causa della sua portata, ma ciò che spero di trasmettere è che il film ha anche un livello di intimità ed emozioni che non ci si aspetta ed è questo che lo differenzia dagli altri. Il film ha tutto, anche Dwayne Johnson!"

Dwayne Johnson: "In passato ci sono stati tanti disaster movies incredibili. Ma questo film, in particolare, non tratta di un terremoto qualsiasi, bensì del più violento mai registrato, stabilendo un nuovo primato. In più oggi possiamo servirci di una tecnologia che in passato non esisteva, in termini di telecamere, effetti speciali, 3D e ciò aiuta molto l'aspetto realistico."

Parlando del tuo personaggio, ti è piaciuto interpretarlo? Se avessi potuto cambiarne qualcosa, cosa avresti cambiato?

Dwayne Johnson: "Mi è piaciuto molto il mio personaggio. Non so se avrò mai un'altra occasione di interpretare un personaggio del genere, ma lo spero. Ray è stato davvero speciale, perché è una persona che non scappa davanti al pericolo, ma ci corre dentro per salvare chi ama. Un tipo incredibile!"

Carla Gugino: "Una cosa che amo della recitazione, è che ti insegna l'empatia, perché non puoi giudicare il tuo personaggio. Se lo stai facendo, non lo stai davvero interpretando. Quindi non posso essere molto obiettiva su cosa vorrei cambiare, ma quello che amo di Emma è che è una donna vera. Non è definita da nessuna abilità in particolare, nemmeno dalla sua maternità, che pur rappresenta una parte importante di ciò che è. Lei è una donna che affronta il mondo e cerca di fare del suo meglio per sé stessa e per sua figlia, scoprendo la sua parte più forte nelle situazioni più difficili."

Carla Gugino
Carla Gugino e Alexandra Daddario

Alexandra Daddario: "Blake comincia come un personaggio normale, una ragazza ordinaria, che però finisce per trovarsi nella posizione di leader. Lei cresce parecchio nel corso del film, perciò è stato molto reale e divertente interpretarla. Mi ci sono immedesimata sotto diversi aspetti."

Loro ci hanno parlato della loro esperienza nel girare e recitare in questo film, adesso tocca a voi dirci cosa ne pensate!