Scoperte mummie con la lingua d'oro

Gli archeologi che indagano sui pozzi funerari vicino ad Alessandria, in Egitto, hanno scoperto oltre una dozzina di individui sepolti, due dei quali presentano ancora lingue dorate.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Dopo il recente ritrovamento di un Necronomicon, gli archeologi che indagano sui pozzi funerari vicino ad Alessandria, in Egitto, hanno scoperto oltre una dozzina di individui sepolti, due dei quali presentano ancora lingue dorate che sono state accuratamente collocate nelle loro bocche.

Le tombe scavate nella roccia, trovate nel sito Taposiris Magna vicino alla costa mediterranea, risalgono al periodo greco-romano (dal 332 a.C. al 395 d.C.). La spedizione per indagare su questi pozzi funerari è guidata dall'archeologa Kathleen Martinez dell'Università di Santo Domingo, in quella che è una missione congiunta egiziano-dominicana, secondo un comunicato diffuso su Facebook dal Ministero egiziano del turismo e delle antichità.

Il team ha scoperto 16 sepolture all'interno del sito, ciascuna in uno stato di degrado avanzato e praticamente priva di tessuto molle rimanente. Due mummie avevano degli amuleti di lamina d'oro in bocca, posizionati lì per emulare una lingua, riporta il New York Times. Questo probabilmente faceva parte di uno speciale rituale funerario per assicurarsi che le persone decedute potessero "parlare nell'aldilà" e unirsi a Osiride, il dio dell'aldilà.

Parlando al New York Times, Jennifer Houser Wegner, curatrice dei manufatti egizi al Penn Museum di Filadelfia, ha affermato che simili lingue dorate sono già state trovate prima. Per gli antichi egizi, questo metallo prezioso "era un materiale che aveva qualità eterne", poiché l'oro "non si è mai appannato" e "brillava costantemente", ha detto.

È da sottolineare che queste lingue d'oro non devono essere confuse con la pratica di mettere monete in bocca ai morti. In questa tradizione, durata secoli, le monete erano intese come pagamento a Caronte, il traghettatore che accompagna i morti agli inferi attraversando il fiume Stige.

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