La Open Road Films ha pubblicato il primo trailer ufficiale di Snowden, film dedicato alla controversa figura di Edward Snowden e diretto da Oliver Stone, regista specialista in biopic e in film di argomento sociale e progressista (basti pensare a Nato il Quattro Luglio, JFK o Nixon).
Previsto in uscita per il prossimo settembre, Snowden è stato un film dalla lunga gestazione ma che annovera un cast di prim’ordine con attori del calibro di Joseph Gordon-Levitt nei panni del protagonista, Joely Richardson (Il Patriota), Rhys Ifans (I Love Radio Rock), Shailene Woodley (Divergent), Melissa Leo (Flight), Tom Wilkinson (The Lone Ranger), Zachary Quinto (Star Trek) e il veterano Nicholas Cage.
Per chi non lo sapesse Edward Snowden è l’informatico statunitense ex tecnico della CIA e poi collaboratore di un’azienda di tecnologia informatica consulente della NSA, noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi segreti dei governi statunitense e britannico riguardanti la sorveglianza di massa, tra cui il programma di intercettazione telefonica tra Stati Uniti e Unione europea riguardante i metadati delle comunicazioni, il PRISM, Tempora e altri di sorveglianza Internet.
Il film di Oliver Stone è sostanzialmente una drammatizzazione del documentario del 2014 Citizenfour di Laura Poitras, di cui segue grossomodo trama e svolgimento, seppure prendendosi quasi certamente delle “libertà autoriali” che probabilmente non mancheranno di scontentare il pubblico più intransigente, lo stesso che non ha gradito l’analoga operazione effettuata sulla figura e la vita di Steve Jobs in Steve Jobs di Danny Boyle.
La pellicola parte dagli inizi di Snowden nelle forze armate statunitensi e, passando per la rottura di entrambe le gambe che lo costrinse ad abbandonare l’esercito, arriva al suo arruolamento nella CIA e alla scoperta dei programmi di sorveglianza segreti, con conseguente disgusto etico molto liberal e decisione di ribellarsi al "Golia" a costo della propria incolumità.
Oliver Stone dipingerà dunque sicuramente il classico eroe della propria cinematografia, il ragazzo idealista che, da Platoon in poi, scopre il marcio attorno a sé e decide di combatterlo a tutti i costi. Tuttavia l’argomento delicato (sicurezza nazionale e di conseguenza anche personale Vs. libertà), avrebbe forse richiesto un trattamento più articolato e problematico rispetto ai meccanismi “a tesi” solitamente tratteggiati dal regista statunitense, che dividendo in maniera un po’ troppo netta e manichea bene e male, giusto e sbagliato, rischiano di banalizzare un dibattito di grande spessore e attualità.
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