Tags: la recensione di un avvincente gioco di parole

In TAGS, ogni giocatore deve trovare la parola giusta - in pochi secondi - corrispondente a una certa iniziale e a un argomento definito. In soli quindici secondi, sarete in grado di creare un vocabolario di nomi, cose, professioni, luoghi e quanto lo scibile umano possa suggerire?

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a cura di Fabio Paglianti

Aprendo la scatola di Tags e mettendo le mani al regolamento la prima cosa che stupisce è la semplicità e la familiarità che si ha immediatamente con "il motore" del prodotto. La meccanica di Tags è immediata: in base alla disposizione – casuale – sulla griglia di gioco di lettere dell’alfabeto e argomenti, il giocatore deve inventarsi una parola coerente per conquistare la biglia corrispondente e conquistare i punti relativi. Spoiler: avete appena imparato tutte le regole del gioco!

Il tabellone di gioco è costituito infatti da una griglia 5 x 4. Il lato lungo contiene i cinque tag argomenti, mentre quello corto i quattro tag alfabeto. Nel primo gruppo troveremo temi ben più complessi di “nomi, cose, persone” tipo l’appassionante “cose che spaventano le persone” o il più generico “dal meccanico”, fino all'ardito “cose che puoi riciclare”, tutti distinti in dieci gruppi tra cui identifichiamo Vita Quotidiana, Luoghi, Arte e Cultura Popolare e via così. Nel secondo – invece – avremmo una selezione delle lettere più comuni dell’alfabeto italiano come R o T con qualche simpatica variante come “non contiene la S” o “finisce con A”.

Ecco che trovare per “Invenzioni che hanno cambiato il mondo”, quattro parole come Radio, Telefono, Computer e Lampadina potrebbe essere semplicissimo come la peggior impresa da compiere in pochi secondi.

La sequenza vincente

Il setup – completamente casuale – prevede di scegliere cinque argomenti e mischiare casualmente le tag sul lato lungo e, ugualmente, le lettere sul lato corto. Durante il proprio round, il giocatore deve cercare – prima dello scadere del tempo scandito da una clessidra da quindici secondi – di trovare più parole possibili, cercando di completare le colonne della griglia, per massimizzare il punteggio. Infatti, le biglie – di tre colori diversi, bianco (sei elementi), blu (sette esemplari) e nero (sette copie) valgono rispettivamente uno, due o tre punti ma, ben più importante, ogni colonna “svuotata” permette di conquistare il tag che varrà un punto per ogni stella disegnata sopra (da una a cinque, in base alla difficoltà della categoria stessa).

Ogni round – che può essere giocato da un singolo individuo o una squadra (consigliata massimo da quattro elementi) – è quindi concentrato in pochi secondi in cui richiamare alla memoria tutti i vocaboli, dal più desueto al più petaloso possibile, per cercare di accumulare più punti possibili.

Strategia o Tattica?

Ovviamente, avendo a disposizione pochi secondi, il giocatore di round dovrà essere scaltro nello scegliere dove spendere le sue energie. Conquisto subito le biglie più ricche o cerco di liberare una colonna? Scelta abbastanza complessa, considerando che ogni round giocato lascia al giocatore successivo una situazione meno ricca (sempre meno biglie) ma più invitante (più facile conquistare una tag argomento).

Amiamo le meccaniche semplici che nascondono infiniti livelli di complessità!

E così, dopo il primo giro giocato in simpatia (“tanto è un party game...”), i vostri amici o familiari diventeranno dei parolieri più efficienti dei membri dell’Accademia della Crusca, pur di conquistare quella biglia nera che permette di vincere anche la tag argomento “Catene Commerciali” da cinque stelle!

La disputa

Unico punto che ci ha lasciati perplessi è stata la scelta di scrivere nel regolamento – abbastanza chiaramente – che, mentre un giocatore cerca di trovare le parole, può essere interrotto in caso di errore senza fermare la clessidra. Ora, è anche scritto “Più i giocatori saranno tolleranti, più la partita sarà facile” – ma probabilmente noi abbiamo amici leggermente più competitivi. Se avete compagnie di questo tipo, consigliamo di chiarire come gestire questo punto perché potrebbe essere critico.

D’altra parte, il gioco propone di inserire – a proprio piacimento – piccole regole per tarare l’esperienza di gioco. In una partita – per esempio – si può decidere che tutte le lettere attivino la regola del “non contiene”, costringendo i giocatori a uno sforzo decisamente più complesso del semplice “inizia con”. In altri casi, si può decidere di includere / escludere categorie particolari o allungare il tempo del round per i giocatori più piccoli. Da notare – positivamente – come ci siamo anche un argomento noir come i Crimini che può essere scelto proprio per permettere anche ai bambini di giocare in “sicurezza”.

Modalità e personalizzazioni

Un ulteriore punto di merito di Tags è costituito dalla possibilità di giocarci uno contro uno o anche in squadre da N giocatori, alternando i turni di “parola” come si preferisce. Il set di regole, dettagliate e precise, lascia molta libertà ai giocatori di tarare l’esperienza di gioco in base all’esperienza, l’età e al numero di giocatori, arrivando a consigliare una esperienza fino a dodici giocatori – suddivisi a piacimento in squadre. Oltretutto, come detto, le varie tag permettono davvero di costruire una esperienza di gioco molto personale e disegnata sul gruppo di partecipanti.

Le tag Argomento sono suddivise sia per temi sia per livello di difficoltà e riescono a costruire sempre un perimetro perfetto intorno al gruppo di giocatori – anche giocandoci più volte in successione.

Materiali

Tags appartiene a quella categoria di giochi che personalmente adoriamo: la scatola è praticamente il gioco stesso. Il supporto in plastica morbida all’interno della scatola è pensato sia per contenere i componenti sia per intavolare il gioco stesso. Materiali semplici – cartoncino e plastica – ma ben realizzati e duraturi con uno stile grafico ad acquarello molto pulito e molto curato, danno corpo e identità a un gioco da provare sicuramente.

Gioco indicato per

Famiglie, gruppi di amici allargati che non vogliono uccidere zombi o combattere nello spazio, ma preferiscono "scannarsi" a vicenda a colpi di varietà lessicale.

Conclusioni

Vi piacciono i party game? È il gioco per voi. Vi piacciono i giochi di parole? È il gioco per voi. Volete divertirvi ma avete solo 40 minuti? È il gioco per voi. Tags funziona, non per fantasmagoriche ambientazioni ma grazie a una meccanica perfettamente bilanciata e molto personalizzabile sul proprio gruppo di gioco.