Virus! Il gioco di carte più contagioso: la recensione

Virus! distribuito in Italia da Mancalamaro è un filler veloce e divertente, dove i giocatori dovranno riuscire a creare un corpo sano prima degli avversari, in un gara senza esclusione di colpi!

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a cura di Silvio Colombini

Un gruppo di apprendisti di laboratorio, alcune provette mal sigillate e una lotta senza esclusione di colpi per essere l’unico a farla franca: ecco la ricetta di Virus!, il gioco da tavola che, per qualche minuto, rende corretto essere il più scorretto.

Virus!, edito in italia da Mancalamaro, è un veloce e divertente gioco di carte , perfetto per riempire piccoli momenti vuoti o le pause tra un gioco e l’altro.

In Virus!i giocatori, da 2 a 6, vestiranno i panni, anzi i camici, di giovani apprendisti di laboratorio alle prese con un inaspettato disastro: nel corso dei loro esperimenti alcune provette contenenti pericolosi virus non sono risultate sigillate come avrebbero dovuto. Unica soluzione “assemblare” un Corpo Sano abbastanza da resistere agli attacchi biologici e farlo prima che le autorità sanitarie scoprano in che guaio si sono cacciati i giovani scienziati. Ma solo uno riuscirà a farla franca...per gli altri ci sarà ad attenderli solo una terribile punizione.

Un gioco dalle meccaniche semplici e immediate, ideale per farsi qualche risata in compagnia e giocare qualche brutto scherzo ad amici e nemici senza dover passare troppo tempo a meditare sulla mossa da fare o perdersi in complicati calcoli ma dove, allo stesso tempo, sarà necessaria una piccola dose di furbizia e strategia per evitare di essere vittima dei “magheggi” altrui…o dei propri.

Il prodotto

Prima di andare ad analizzare il gioco in sé diamo un rapido sguardo al prodotto nel suo complesso. La scatola si presenta di dimensioni decisamente ridotte, poco più di due mazzi di carte affiancati: perfetto se vorrete portare il gioco a casa di amici.Anche la gestione degli spazi riflette questa impostazione: il cartone all’interno della scatola presenta due “slot” dove potremo raccogliere le carte.Purtroppo manca un qualsiasi spazio aggiuntivo e quindi, salvo appiattire il suddetto cartone, non sarà possibile utilizzare alcuna protezione per coprire le carte.A tal proposito il mio sentito consiglio è quello di ricorrere alle bustine protettive: le carte si presentano infatti piuttosto delicate e anche un sistema di mescola teoricamente indolore come quello all’americana rischia di lasciare qualche segno o di incurvare le carte. A questo va aggiunto che, vista la durata limitata di una partita, potreste essere chiamati a mescolarle spesso.Passando all’aspetto grafico e meccanico possiamo dire che le carte sono più che ben riuscite. Le immagini sono abbastanza scanzonate da trasmettere il giusto sentimento con cui approcciare questo gioco, mentre le icone dei diversi elementi sono ben individuabili e facilmente riportabile a quello che rappresentano o devono fare. Cosa fondamentale visto che nessuna carta riporta alcuna forma di scritto e quindi tutte le informazioni necessarie devono essere veicolate da un semplice colpo d’occhio.A concludere il contenuto un piccolo regolamento disposto su un mini “volantino”. Al riguardo nulla da dire: non abbiamo trovato refusi di alcun tipo e le regole sono esposte in modo efficace e immediato. Letto una volta difficilmente avrete bisogno di tornare a prenderlo in mano.Da segnalare, oltre alle 68 carte da gioco, la presenza di due carte bianche che possono essere utilizzate per creare elementi di gioco con regole personalizzate o, se preferite, duplicare alcune carte già presenti (per esempio per avere copie aggiuntive di carte rare e rendere il gioco più animato). A tal proposito abbiamo effettuato qualche test con un pennarello cancellabile: al termine delle prove è rimasto solo un leggerissimo alone a testimoniare la cosa. Niente di drammatico o realmente problematico, ma se preferite mantenere il gioco così come è uscito dalla scatola il mio consiglio è di scrivere le vostre personali creazioni su un piccolo foglietto da inserire insieme alla carta nella busta protettiva

Set-up

La preparazione del gioco è quanto di più veloce si possa immaginare: una volta mescolate le carte, ogni giocatore ne riceverà tre, mentre le altre verranno poste sul tavolo a creare un mazzo di pesca comune a tutti. Tutto qui: in circa 60 secondi, apertura della scatola compresa, sarete pronti a giocare.

Gli strumenti del caso

Prima di andare a vedere come funziona il gioco sarà necessaria una veloce spiegazione delle carte, di come esse agiscano all’interno del gioco, e di quale sia lo scopo da raggiungereLe carte sono suddivise in 4 grandi categorie: Organi, Virus, Medicine e Trattamenti. All’interno di ciascuna di queste troviamo 5 sotto elementi.Per le prime tre categorie la differenziazione è basata solo ed esclusivamente sul colore di appartenenza (rosso, verde, blu e giallo più una carta “jolly”); questo elemento, vedremo tra poco, sarà fondamentale per il corretto uso delle carte.

Le carte Organo saranno il nostro obiettivo primario e il bersaglio delle “attenzioni” altrui. Scopo del gioco sarà collezionarne quattro (una per ogni colore) che non siano infette. Ve lo anticipo fin da subito: sarà più facile a dirsi che a farsi; per raggiungere il vostro scopo dovrete tirare fuori il vostro piccolo diavolo interiore!I Virus saranno invece le nostre armi offensive primarie:applicandone una andremo ad infettare un Organo, qualora sullo stesso ne venisse aggiunta una seconda ecco che l’Organo verrà distrutto privando noi, o i nostri antagonisti, di uno degli elementi necessari alla vittoria.Le Medicine, al contrario, saranno i nostri strumenti difensivi: applicandone una debelleremo un virus, con due immunizzeremo completamente l’Organo, mettendolo al riparo dalla maggior parte delle future attenzioni indesiderate (ma non da tutte!).Virus e Medicine avranno inoltre un effetto secondario l’una sull’altro: colpendo un virus con una carta Medicina (o il contrario) entrambe le carte finiranno nel mazzo degli scarti.

Infine le Carte Trattamento: sebbene divise come tutte le altre in cinque sottocategorie, queste escono dalla logica cromatica che contraddistingue il gioco e avranno invece effetti di più ampia portata. Senza elencarli tutto faremo un paio di esempio: la carta “Guanto in Lattice” che costringerà tutti gli avversari a scartare le carte in loro possesso, mentre la carta “Errore medico” ci permetterà di rifilare il nostro Corpo Sano (forse non così tanto) ad un avversario e impadronirci del suo. è evidente fin da subito che anche una sola di queste carte potrebbe mettere in crisi strategie ben concepite e studiate.

Il gioco

In linea con lo spirito generale che anima Virus!, le meccaniche alla base di tutto sono estremamente intuitive. Ad ogni turno potremo fare una sola cosa tra giocare una carta o scartare il numero di carte desiderate (anche tutte). Quindi, come ultima cosa, potremo pescare dal mazzo per ripristinare la nostra mano e passeremo il turno .Semplice, veloce e...estremamente spietato!Si perché avendo una così ristretta risma di opzioni ogni azione avrà il suo peso (o almeno dovremo fare in modo che lo abbia).Difendere il nostro o attaccare un avversario? Puntare ad una chiusura veloce e collezionare subito organi sani sperando che nessuno abbia già pescato “Guanto in lattice”? Infettare le proprie carte per poi rifilarle ad un avversario? Vendicarsi di chi vi ha rubato l’ultima fetta di pizza? Tutto, assolutamente tutto, sarà lecito se servirà a portarvi alla vittoria!

Ovviamente non sarà così semplice, oltre al numero estremamente limitato di opzioni, ci sarà anche un altro elemento, fondamentale, a complicarci la vita: il colore delle carte.Questo perché una carta potrà andare ad agire solo sulle carte della stessa selezione cromatica. Ad esempio servirà a poco avere in mano una Medicina Rossa se sul campo da gioco non avremo un Organo dello stesso colore da proteggere.In maniera analoga a poco servirà avere virus di uno o più colori se sul tavolo non saranno presenti bersagli di uguale colore.Questo avrà un’altra immediata conseguenza: in maniera molto particolare le carte Jolly saranno allo stesso tempo le più forti e le più deboli. Questo perchè potranno agire su qualunque altra carta ma saranno, ovviamente, possibili bersagli di carte di qualunque colore.A complicare ulteriormente il tutto, come già detto sopra, interverranno le carte Trattamento che, con un solo colpo, vi porteranno a detestare amabilmente i vostri compagni di gioco.

Ultima cosa: non si verrà mai eliminati dal gioco, se per qualsiasi motivo rimanessimo senza carte ci limiteremo a pescare 3 carte e a gettarsi nuovamente nella mischia. Personalmente è un aspetto che ho apprezzato molto: sebbene una partita a Virus! possa durare poco a nessuno fa piacere essere eliminato, magari fin dalle prime battute, ed essere costretto a guardare gli altri divertirsi.

Considerazioni

Poche le cose da prendere in considerazione. La prima è la capacità di interazione che Virus! riesce ad imporre ai giocatori; sotto questo aspetto il gioco è perfettamente riuscito: considerato l’obiettivo finale e gli effetti delle carte sarà praticamente impossibile isolarsi e ignorare gli altri giocatori; se anche ci provassimo saranno gli altri a prenderci per i capelli e a trascinarci in una lotta senza esclusione di colpiL’altro aspetto da valutare è la scalabilità del gioco: sebbene la scatola indichi Virus! come un gioco affrontabile da 2 a 6 giocatori, personalmente ritengo che il range più corretto sia 3-5. Infatti sarà solo partendo da 3 giocatori (forse persino 4) che questo gioco prenderà veramente vita. Ugualmente andando troppo in là col numero di partecipanti si rischia di trascinare troppo in lungo la partita fino alla decisiva botta d’Organo in grado di determinare il vincitore di turno.L’ultimo elemento è la qualità delle carte: considerando che sono letteralmente il motore del gioco una maggiore qualità costruttiva sarebbe stata ottimale. Vero, è una cosa che si può risolvere con delle semplici bustine protettive, come per moltissimi altri giochi, ma in questo caso diventano elementi essenziali fin dalla prima mescolata.

Gioco Indicato per...

Le meccaniche semplici e di facile apprendimento rendono Virus! un gioco adatto praticamente a chiunque. Ovviamente il fatto di essere un gioco esclusivamente competitivo lo renderà più congeniale a chi preferisce sfidare i propri amici, ma lo stile “leggero” non lo preclude anche a chi, normalmente, preferisce collaborare per uno scopo comune. Va da sé, cosa valida per tutti i giochi basati sul giocarsi brutti scherzi a vicenda, che sia fondamentale essere capaci di non prendersi troppo sul serio e saper ridere tanto delle nostre quanto delle altrui sfortune. La velocità di setup di Virus! e la durata tutto sommato limitata di una partita lo rende inoltre perfetto per chi abbia necessità di allestire velocemente una pausa di gioco dal tempo limitato.

Conclusioni

Virus! è un gioco perfetto per riempire qualche momento con delle sane risate e della ancor più sana cattiveria. La fase di preparazione ultraveloce e la durata contenuta di una partita permettono di giocare più volte di seguito senza alcun problema (soprattutto se magari si attende che qualcun'altro termini di intavolare giochi dal setup ben più complicati), fosse anche solo per “vendicarsi” di qualche tiro mancino subito in precedenza. L’importante è riuscire a giurarla al nemico di turno senza mai prendersi troppo sul serio. Anzi, potreste trovarvi ad accettare la sconfitta pur di giocare uno scherzetto a chi, prima, vi ha “fregati”.Grazie all’imprevedibilità dettata dal pescare le carte, il gioco riesce ad essere frizzante senza mai cadere nel punitivo. Inoltre concentrarsi contro un solo giocatore servirà a ben poco visto che, tecnicamente, non si sarà mai fuori dai giochi.Allo stesso tempo basarsi solo sulle caratteristiche delle carte non sarà in automatico foriero di vittoria certa: bisognerà sempre affiancarvi una piccola dose di tattica e di strategia (e, ovviamente, un pizzico di fortuna)

Come per altri giochi di questo genere, il vero tallone d’Achille di Virus! sono le partite in due: venendo meno la variabilità dei bersagli dei nostri tiri mancini, il gioco rischia di ridursi ad un botta e risposta fine a se stesso o, peggio ancora, si può cadere nell’isolazionismo tattico e pensare a portare a casa il prima possibile l'obiettivo ignorando in toto l’avversario. Al contrario partendo da un minimo di tre partecipanti il gioco si fa decisamente più movimentato e divertente con alleanze che nascono e muoiono da una carta all’altra e dove saper leggere la situazione di gioco diventa importante quanto, se non più, delle carte che si hanno in mano.