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a cura di Tom's Hardware

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Waking Life si incentra in maniera così tecnica sull'immaginario onirico da poter essere considerato come un vero e proprio manifesto dell'onironautica. Una guida sul sogno, a uso e consumo di chi volesse scendere il quel mondo che tutti abbiamo visitato e visitiamo ogni giorno -  e che quasi nessuno ha mai davvero esplorato.

Per raggiungere il suo obiettivo Linklater parla di sogni usando il loro stesso linguaggio. Mischia i contenuti, li associa in maniera incoerente, e soprattutto sin dal suo inizio non ci offre alcuno strato storico seguibile in maniera didascalica. Come nei "veri sogni", Waking Life ci immerge in un substrato di contenuti distinti e distanti, un labirinto che non chiede spiegazioni - quasi a proseguire il discorso letterario di Jorge Luis Borges. Si passa da intensi monologhi sull'evoluzione all'esistenzialismo, si parla di coscienza collettiva, di autolesionismo, reincarnazione e molto altro.  

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Il sognatore, protagonista, attraverso questi dialoghi si muove seguendo il percorso di risveglio che si vuole insinuare nello spettatore stesso. Dapprima inconsapevole, poi istruito su quello che voglia dire esattamente essere svegli all'interno di un sogno.