Rampage, la GPU cancellata raccontata in un libro sulla storia di 3dfx

3dfx è stata una delle aziende più importanti per quanto riguarda lo sviluppo di GPU nella seconda metà degli anni '90. È in corso una campagna Kickstarter per pubblicare un libro che parli dell'azienda e della Rampage, GPU che non ha mai visto la luce.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Vi ricordate di 3dfx? L'azienda, fondata nel 1994 in California, fu tra le prime a produrre delle schede video con accelerazione 3D, e per quasi tutta la seconda metà degli anni '90 ne fu la maggior sviluppatrice.

Martín Gamero Prieto, appassionato con una campagna Kickstarter in corso grazie a cui spera di scrivere un libro proprio sulla storia di 3dfx (The Legacy of 3DFX), ha raccontato ai colleghi di dsogaming alcuni dettagli riguardo al proprio progetto, parlando forse del prodotto più interessante di 3dfx: la Rampage, l'ultima GPU sviluppata dall'azienda, ma mai rilasciata.

3dfx ha sviluppato alcune schede considerabili punti fondamentali nello sviluppo dell'industria grafica. La Voodoo Graphics (nota anche come Voodoo 1) fu la prima ad assicurare il rendering dei poligoni, fino a quel momento affidato alla CPU.

Questo permise un enorme salto prestazionale: ad esempio Quake, eseguito su un Pentium 120, girava a poche decine di FPS ad una risoluzione di 320x200 e 256 colori. Usando una Voodoo 1, era tranquillamente possibile avvicinarsi ai 50 FPS impostando una risoluzione di 640x480 e 65.000 colori.

L'arrivo di Nvidia (oltre ad alcuni errori interni all'azienda) iniziò però a complicare la situazione, complice anche l'introduzione del chip GeForce 256, il primo in ambito consumer a supportare il calcolo geometrico della scena gestito dalla GPU. Nel 2000 l'azienda fu acquistata proprio da Nvidia.

Ed è qui che scopriamo perché la GPU Rampage è così interessante. Sviluppata a partire dal 1997 con l'obiettivo di battere le GeForce 3, non vide mai la luce. Alcuni prototipi funzionanti però esistono ancora e sono finiti sul mercato. Alcuni sono dotati di un chip saldato, chiamato A0, altri senza saldatura sono detti "test socket".

Secondo indiscrezioni dell'epoca, la Rampage mirava a ripetere il successo ottenuto nel 1995 dalla prima Voodoo. Il chip doveva trovare casa in diverse schede video, che si sarebbero dovute chiamare Specter. Si stima che due chip Rampage Sage (il modello di punta) in SLI, combinati con una RAM DDR, sarebbero potuti arrivare ad avere una banda di 10,2 GB/s. Purtroppo però non avremo mai la possibilità di verificare tali indiscrezioni.

A ogni modo, il prototipo di Rampage è diventato un oggetto molto interessante per i collezionisti, che in molti casi arrivano a pagare fino a 11.000 dollari per averne uno. Oscar Barea, collaboratore di Martín, ne possedeva tre completamente funzionanti.

Una scheda è stata scambiata per altri prototipi, ma due sono ancora in suo possesso, e hanno solamente bisogno di un adattatore per funzionare correttamente. Entrambe arrivano dai laboratori 3dfx e sono state salvate dalla distruzione durante gli ultimi giorni di attività dell'azienda.

Oscar Barea è riuscito a trovare un driver adeguato e quindi a mostrare come si sarebbe comportata la scheda nel mondo reale. Il driver non è quello definitivo in quanto non ne è mai esistito uno, ma è il più avanzato esistente. Tra le varie limitazioni, la più importante è che è possibile eseguire solamente software Direct3D.

La cosa sorprendente è che la GPU è in grado di completare il benchmark 3DMark 2001 (i punteggi sono riportati nel libro) e di eseguire titoli come Unreal Tournament e Max Payne. Oscar ha dovuto lavorare quattro anni per arrivare a questi risultati, ma sicuramente i suoi sforzi non sono stati vani.

Il lavoro di Oscar è descritto meglio nel libro di cui vi abbiamo accennato all'inizio, che racconterà la storia di 3dfx. Sarà disponibile in inglese e spagnolo, in tre diverse edizioni.