Apple A10X, il chip dell'iPad Pro è più piccolo del previsto

Il nuovo iPad Pro da 10,5 pollici integra un nuovo system on chip chiamato A10X, o come dice Apple A10X Fusion. Si tratta di un SoC con tre core ad alta potenza e tre core a basso consumo, coadiuvati da una GPU con 12 core grafici. Secondo Apple il chip offre un incremento prestazionale da un punto di vista grafico del 40% rispetto alla precedente generazione e il 30% sul fronte della CPU, il tutto senza intaccare l'autonomia.

TechInsights ha analizzato le viscere di questo nuovo SoC, arrivando a capire come sia stato possibile aumentare le prestazioni e contenere i consumi. Per farlo Apple si è avvalsa del processo a 10 nanometri FinFET di TSMC: il nuovo iPad Pro è il primo prodotto consumer a vantare un chip basato sul nuovo processo produttivo di TSMC.

Grazie a questo passo avanti, Apple è riuscita a contenere le dimensioni del die a soli 96,4 mm2: è il 24% più piccolo dell'A10 (16 nanometri, 125 mm2), il 34% dell'A9X e il 9% dell'A9 (104,5 mm2). Come rammentano i colleghi di Anandtech è il 20% più piccolo "del più piccolo SoC della serie X" fino a oggi, l'A6X.

A10X segna anche una prima volta per quanto riguarda il salto a un nuovo processo produttivo, cosa che tradizionalmente Apple ha riservato ai chip "non X" dedicati agli iPhone. Il passaggio da due coppie di core dell'A9X a tre coppie di core in questo A10X, più il balzo da 3 a 8 MB di cache L2 rappresentano il principale cambiamento all'architettura del chip.

La GPU continua ad avere 12 core (resi più efficienti, ma simili), quindi Apple ha deciso di non investire lo spazio del die "guadagnato" con i 10 nanometri in nuove unità grafiche, che rappresentano la fetta maggiore del chip. In questo modo l'azienda è riuscita a coniugare la necessità di aumentare le prestazioni e quella di garantire un'autonomia non inferiore ai modelli precedenti.