Apple imita Microsoft: Mac OS X in beta pubblica e gratuita

Per la prima volta Apple ha reso pubblica e gratuita la versione beta del proprio sistema operativo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple ha reso pubblica la versione beta del prossimo aggiornamento di OS X, spezzando così la tradizione di segretezza che la contraddistingue da sempre. Fino a oggi infatti le versioni non definitive del sistema operativo erano riservate agli sviluppatori, mentre ora chiunque può testare in proprio le novità - con i rischi del caso.

Gli utenti Windows conoscono bene questa pratica, che per Microsoft è ormai una tradizione: l'azienda pubblica una versione non finita (beta in gergo) del software, nella speranza che le persone usandola trovino eventuali difetti e li segnalino ai programmatori responsabili.

Insomma si tratta di fare test del prodotto a titolo gratuito, ma per alcuni è un privilegio o se non altro un'esperienza emozionante che vale la pena di fare. Questa novità è quindi un'ottima notizia per quelli che spingevano fino a pagare l'iscrizione come sviluppatore (99 dollari l'anno) pur di vedere le novità in anticipo.

Una buona cosa anche per tutti quelli che usano o useranno un personal computer con la mela morsicata, perché decine di migliaia di tester dovrebbero, se non altro per numero, fare un lavoro migliore rispetto a un gruppo più piccolo. Per partecipare basta visitare la pagina dedicata, registrarsi con il proprio ID Apple e accettare le condizioni proposte da Apple.

Condizioni che risultano per lo meno curiose: Apple apre le porte a tutti, ma allo stesso tempo chiede la massima discrezione, persino che non si dica ad altri di essere entrati a fare parte del programma. Nemmeno fosse il Fight Club, la prima regola del programma beta è non parlare del programma beta.

Probabilmente un po' d'inevitabile e (relativamente) trascurabile "burocratese", ma comunque Apple chiede esplicitamente di non condividere il PC con altri, non scriverne sul blog, non pubblicare schermate o tweet né alcun tipo d'informazione.

Apple non riuscirà a mantenere alcuna riservatezza con una beta pubblica, e fa quasi tenerezza tanta formalità. Ciò che conta comunque è che tutti i "beta tester" aiutino l'azienda a migliorare il sistema operativo prima che arrivi alla versione definitiva.

Una volta accettate le condizioni non resta che scaricare e installare il software. A cose fatte nel dock troveremo una nuova icona da usare per mandare segnalazioni ad Apple. È doveroso tuttavia ricordare che una versione beta è per definizione rischiosa: il sistema potrebbe fare capricci di ogni genere e non ci sono garanzie sulla stabilità dei propri documenti più importanti, quindi meglio fare un backup prima di cominciare, e meglio ancora sarebbe testare il nuovo OS X su un computer secondario.

Sulle ragioni di Apple si possono fare solo delle ipotesi naturalmente, ma di certo almeno in parte si vuole rendere OS X più stabile e più sicuro sin dal primo momento della pubblicazione. Forse Microsoft ha fatto scuola, o forse sono stati i problemi più o meno grossi che si è portato dietro Mavericks, ma sta di fatto che è un miglioramento. A proposito di sicurezza, vale poi la pena ricordare che Apple ha pubblicato aggiornamenti specifici (vedi qui e qui) proprio di recente per correggere vulnerabilità anche gravi tanto in OS X quanto in iOS.