Le prestazioni del nuovo chip M5 di Apple stanno facendo discutere la comunità tecnologica internazionale, con risultati nei benchmark che sfidano direttamente i processori desktop più potenti di Intel e AMD. Nonostante si tratti di un chip progettato per dispositivi portatili come iPad Pro e MacBook Pro da 14 pollici, i numeri registrati su Geekbench mostrano capacità di calcolo single-core impressionanti. La vera sorpresa emerge dal confronto con processori che tradizionalmente dominano le classifiche di performance, seppur con consumi energetici e sistemi di raffreddamento completamente diversi.
I dati raccolti da Tech Info rivelano differenze interessanti tra le due implementazioni del processore. L'iPad Pro equipaggiato con M5 raggiunge una frequenza di clock di 4,43 GHz, ottenendo 4.138 punti nel test single-core di Geekbench e 16.366 punti nel multi-core. Il MacBook Pro con lo stesso chip spinge invece fino a 4,61 GHz, conquistando rispettivamente 4.263 e 17.862 punti. La differenza del 9% nelle prestazioni multi-core tra i due dispositivi si spiega principalmente con il sistema di raffreddamento attivo presente nel laptop, che permette al processore di mantenere frequenze elevate per periodi prolungati senza subire il thermal throttling che invece limita il tablet.
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Nel confronto con i processori per PC tradizionali, emergono dinamiche interessanti che sfidano le gerarchie consolidate. Il Core Ultra 9 285K di Intel registra 4.306 punti nel single-core, posizionandosi appena l'1% davanti all'M5. Ancora più impressionante è il distacco rispetto ai chip AMD: il Ryzen 9950X e il celebre 9800X3D si fermano entrambi intorno ai 3.615 punti, risultando significativamente più lenti del processore Apple nelle operazioni single-thread. Solo il veterano Core i9-14900KS di Intel riesce a mantenere un vantaggio apprezzabile con 4.457 punti, superiore del 4,6%.
La situazione si ribalta completamente quando si analizzano le prestazioni multi-core, dove l'M5 mostra i limiti della sua configurazione a 10 core. Il Ryzen 9 9950X3D raggiunge 22.093 punti, superando del 23,68% il risultato del MacBook Pro, mentre l'Intel Core i9-14900KS arriva addirittura a 23.187 punti con un vantaggio del 29,81%. Questi processori desktop possono contare su un numero superiore di core e su sistemi di alimentazione e raffreddamento che permettono prestazioni sostenute molto più elevate. Apple potrebbe colmare parte di questo divario con le varianti M5 Pro e M5 Max, tradizionalmente equipaggiate con configurazioni a 14 core o superiori.
Il confronto con lo Snapdragon X2 Elite Extreme di Qualcomm rivela un altro aspetto significativo della competizione nel settore dei processori ARM. Utilizzando i dati ufficiali forniti da Qualcomm, che indicano circa 4.080 punti nel test single-core, l'M5 risulta più veloce persino nella versione integrata nell'iPad Pro, nonostante le limitazioni termiche del tablet. Questo dato sottolinea il vantaggio tecnologico che Apple mantiene rispetto ai concorrenti nel segmento dei chip basati su architettura ARM.
Il salto generazionale rispetto al predecessore M4 è sostanziale e misurabile. Apple ha ottenuto un miglioramento del 10% nelle prestazioni single-core e del 15% nel multi-core, numeri che confermano la costante evoluzione della famiglia di processori proprietari. Questi progressi sono particolarmente rilevanti considerando che la prima generazione di chip Apple Silicon risale solo al 2020, dimostrando quanto rapidamente l'azienda di Cupertino stia affinando il proprio design.
È fondamentale però contestualizzare questi risultati con alcune precisazioni metodologiche. Il campione di test disponibile è attualmente estremamente limitato, con una sola configurazione di MacBook Pro M5 testata finora su Geekbench. Questo significa che i risultati potrebbero rappresentare performance di picco non necessariamente replicabili in condizioni d'uso reali o con unità di produzione diverse. Le medie calcolate dal database di Geekbench per i processori Intel e AMD si basano invece su centinaia o migliaia di test, offrendo una rappresentazione più accurata delle prestazioni effettive.
La configurazione a 14 core dell'M5, ancora non testata pubblicamente, potrebbe modificare significativamente il panorama competitivo nelle prestazioni multi-thread. Storicamente, le varianti superiori dei chip Apple hanno dimostrato scalabilità eccellente, e non sarebbe sorprendente vedere l'M5 Pro o Max avvicinarsi ai processori desktop flagship anche nei carichi di lavoro paralleli intensivi.