ASL italiane a rischio di attacchi informatici

L'Osservatorio nazionale per la Sicurezza informatica sostiene che le protezioni informatiche delle ASL nazionali non siano sufficienti

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a cura di Dario D'Elia

I dati personali, e soprattutto medici, di milioni di italiani sono a rischio. Secondo l'Osservatorio nazionale per la Sicurezza informatica, su un campione di 50 ASL più del 60% non disporrebbe di infrastrutture informatiche adeguate per la salvaguardia dei dati.

L'82% delle aziende sanitarie  si è dichiarato a norma con le norme sulla privacy, ma l'85% ha ammesso di non disporre di fondi finanziari adeguati per la struttura informatica, e quindi la protezione da eventuali attacchi esterni. Da una parte l'80% pare vantare un piano di disaster recovery, ma solo il 45% l'ha collaudato.

La buona notizia è che tutte le ASL analizzate dispongono di firewall e software antivirus attivi, nella maggior parte dei casi però i test di violazione vengono effettuati una sola volta all'anno.