Amazon Web Services ha svelato Graviton5, la nuova generazione di processori server basati su architettura ARM64 destinati alla propria infrastruttura cloud EC2. Il colosso di Seattle promette un incremento prestazionale del 25% rispetto ai già performanti Graviton4, consolidando la propria strategia di sviluppo interno di silicio custom per ridurre la dipendenza da Intel e AMD nel mercato enterprise.
Dal punto di vista delle specifiche hardware, Graviton5 scala fino a 192 core per singolo chip, un incremento sostanziale rispetto alla generazione precedente che consente di gestire carichi di lavoro altamente parallelizzati con maggiore densità computazionale. La cache L3 cresce di ben cinque volte, un miglioramento significativo che dovrebbe tradursi in latenze ridotte per applicazioni sensibili all'accesso in memoria e in prestazioni superiori nei workload che beneficiano di ampie gerarchie di cache.
L'efficienza energetica rimane un pilastro centrale del progetto Graviton5, con Amazon che rivendica una leadership di settore su questo fronte senza tuttavia fornire dati TDP specifici. Nel contesto dei datacenter moderni, dove i costi operativi legati al raffreddamento e al consumo elettrico incidono profondamente sul TCO totale, questa caratteristica potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo concreto rispetto alle soluzioni x86 tradizionali, soprattutto per i clienti enterprise attenti alla sostenibilità e ai costi energetici sempre più elevati in Europa.
Sul fronte della connettività, AWS ha annunciato miglioramenti sostanziali nell'infrastruttura circostante: le istanze Graviton5 offriranno fino al 15% di larghezza di banda di rete in più e un incremento fino al 20% per le operazioni su Amazon Elastic Block Store, lo storage a blocchi gestito del cloud. Questi potenziamenti sono cruciali per applicazioni che richiedono throughput elevato verso lo storage persistente o per microservizi intensivi in comunicazione inter-nodo.
La disponibilità commerciale seguirà un rollout graduale tipico delle infrastrutture cloud enterprise. Le istanze M9g per carichi generici sono già accessibili in preview, permettendo ai primi adottatori di testare le nuove capacità. Le varianti C9g, ottimizzate per workload compute-intensive come rendering, simulazioni scientifiche e analisi dati, insieme alle R9g pensate per applicazioni memory-intensive come database in-memory e analisi big data, arriveranno solo nel corso del 2026. Questa tempistica suggerisce che Amazon stia affinando le diverse configurazioni per massimizzare l'efficienza in scenari d'uso specializzati.
Va sottolineato come l'annuncio odierno sia volutamente scarno di dettagli tecnici approfonditi: mancano informazioni sul nodo produttivo utilizzato (probabilmente 3nm o 4nm presso TSMC), sulla frequenza di clock, sull'architettura core ARM impiegata (presumibilmente Neoverse V3 o successive), e sui consumi reali. Amazon mantiene tradizionalmente un approccio riservato sulle specifiche dei propri processori custom, focalizzandosi sui benefici prestazionali misurabili dai clienti piuttosto che sui tecnicismi dell'implementazione.