Dopo anni di difficoltà tecnologiche e perdita di quote di mercato, Intel sembra finalmente avvicinarsi a un vero punto di svolta con i suoi nodi produttivi di nuova generazione. Le dichiarazioni di Patrick Moorehead, CEO di Moor Insights and Strategy e uno degli analisti più rispettati dell'industria dei chip, rappresentano forse la conferma più autorevole che il colosso di Santa Clara stia effettivamente recuperando terreno rispetto ai concorrenti asiatici.
Moorehead, ex dirigente del settore semiconduttori e figura di riferimento per l'analisi tecnologica, ha rilasciato valutazioni particolarmente ottimistiche sui prossimi nodi produttivi di Intel. Secondo l'analista, il nodo 18A si prepara a competere ad armi pari con qualsiasi processo produttivo della sua classe a livello globale, riportando di fatto Intel alla leadership tecnologica del settore. La famiglia di processori Panther Lake, attesa per i prossimi mesi, sarà la prima a sfruttare questa tecnologia manifatturiera, con volumi produttivi previsti nell'ordine delle decine di milioni di unità nel breve termine.
Ma è sul nodo 14A che si concentrano le aspettative più significative. Moorehead ha definito questa tecnologia produttiva come "la vera svolta", basandosi su conversazioni dirette con clienti di Intel che hanno potuto esaminare le specifiche del processo. La fiducia dell'analista deriva anche dai progressi già conseguiti con i nodi 18A e 18A-P, che costituiscono la base tecnologica su cui si svilupperà il 14A. Questo approccio iterativo aumenterebbe significativamente le probabilità di successo della nuova litografia.
La stessa Intel ha recentemente spostato l'enfasi strategica dal nodo 18A al 14A per quanto riguarda il business foundry, il nuovo braccio aziendale dedicato alla produzione di chip per clienti terzi in diretta competizione con il gigante taiwanese TSMC. Il CEO Lip Bu Tan ha addirittura esplicitato quanto sia cruciale il successo del nodo 14A per il futuro dell'azienda, arrivando a dichiarare a luglio scorso che l'impossibilità di garantire clienti esterni rilevanti e rispettare le milestone fondamentali potrebbe portare a una pausa o addirittura all'interruzione dello sviluppo del 14A e dei nodi successivi, con conseguente blocco di vari progetti di espansione manifatturiera.
Le dichiarazioni di Moorehead arrivano in un momento particolarmente delicato per Intel, che sta cercando di ricostruire la propria credibilità tecnologica dopo anni difficili. L'azienda ha recentemente collezionato alcune vittorie significative: l'accordo con Apple per la produzione di chip serie M presso le fonderie Intel e la conquista di una piccola ma simbolica quota nel mercato delle GPU dedicate con le schede Arc rappresentano segnali incoraggianti di una possibile inversione di tendenza.
La strada verso il recupero della leadership tecnologica è stata lunga e tortuosa per Intel. Sono ormai passati diversi anni da quando l'azienda ha annunciato per la prima volta l'ambizioso piano di ritorno al vertice del settore manifatturiero dei semiconduttori, un percorso costellato di ritardi, problemi tecnici e scetticismo da parte dell'industria. Il mercato europeo, particolarmente sensibile alle questioni di sovranità tecnologica e indipendenza dalle catene di fornitura asiatiche, osserva con particolare interesse questi sviluppi.