L'isola-stato del Sud-Est asiatico, Singapore, con le sue normative finanziarie flessibili e la posizione geografica strategica, è diventata il terreno di operazioni sofisticate che permettono alle aziende cinesi di accedere indirettamente alle tecnologie più avanzate di NVIDIA. Una recente inchiesta del New York Times ha fatto luce su una di queste operazioni, rivelando meccanismi che ricordano le complesse strutture offshore utilizzate nel mondo finanziario per eludere controlli e regolamentazioni.
L'ascesa di una sconosciuta del settore tech
Alice Huang, figura praticamente anonima nel panorama dell'intelligenza artificiale e dell'hardware tecnologico, si è ritrovata sotto i riflettori dopo aver guidato Megaspeed, una società singaporiana che ha investito la cifra astronomica di 2 miliardi di dollari in processori AI di NVIDIA. La sua improvvisa ascesa nel mondo tech è culminata con la partecipazione a una festa esclusiva insieme al CEO di NVIDIA durante il Computex, uno degli eventi più prestigiosi del settore tecnologico.
L'impegno di Huang ad acquistare processori grafici NVIDIA per un valore di 2 miliardi di dollari nell'arco di un anno ha trasformato questa figura sconosciuta in un player di primo piano, almeno sulla carta. Tuttavia, dietro questa operazione si cela una rete di collegamenti che porta dritta alla Cina continentale.
La genesi di un'operazione miliardaria
Megaspeed non è nata dal nulla nel panorama competitivo della tecnologia. La sua creazione nel 2023 rappresenta il risultato di una strategia ben orchestrata da parte di 7Road, una società cinese attiva nei settori gaming e cloud computing che gode del supporto di investitori statali. L'azienda cinese ha dato vita a questa unità offshore singaporiana con l'obiettivo specifico di accedere a tecnologie altrimenti inaccessibili.
La scelta di Singapore come base operativa non è casuale: l'isola-stato offre un ambiente regolamentare che facilita questo tipo di operazioni, pur mantenendo una facciata di legittimità internazionale. Attraverso Megaspeed, 7Road ha potuto iniziare l'acquisizione massiccia di chip AI avanzati, aggirando le restrizioni imposte dagli Stati Uniti alle aziende cinesi.
I processori proibiti nel mirino delle sanzioni
Al centro di questa complessa operazione si trovano i processori H100 e H800 di NVIDIA, considerati tra i chip più avanzati per l'intelligenza artificiale attualmente disponibili sul mercato. Questi acceleratori rappresentano la frontiera tecnologica per lo sviluppo di sistemi AI sofisticati e sono ufficialmente inaccessibili agli acquirenti cinesi a causa delle sanzioni americane.
L'ironia della situazione è che mentre gli Stati Uniti implementano sanzioni sempre più severe per limitare l'accesso della Cina alle tecnologie strategiche, le aziende cinesi sviluppano metodi sempre più sofisticati per aggirare queste restrizioni. La creazione di entità offshore come Megaspeed rappresenta solo una delle strategie impiegate per mantenere aperti i canali di approvvigionamento tecnologico.
Singapore: porto franco della tecnologia
La scelta di Singapore come hub per queste operazioni riflette la posizione unica dell'isola-stato nell'ecosistema tecnologico globale. Con le sue politiche business-friendly e la posizione strategica tra Est e Ovest, Singapore offre l'ambiente ideale per operazioni che richiedono discrezione e flessibilità normativa. Le autorità singaporiane si trovano in una posizione delicata, dovendo bilanciare le pressioni geopolitiche con gli interessi economici nazionali.
L'inchiesta del New York Times ha portato alla luce quello che molti esperti sospettavano da tempo: l'esistenza di reti di contrabbando sofisticate che utilizzano Singapore come trampolino per far arrivare tecnologia americana in Cina. Mentre in passato era difficile stabilire collegamenti diretti tra queste operazioni e gli interessi cinesi, il caso Megaspeed fornisce prove concrete di questi meccanismi.