Batterie a idrogeno: per farle basta il dentifricio

L'azienda Sigma Chemistry ha inventato batterie a idrogeno economiche, sicure ed ecologiche da usare per qualsiasi dispositivo mobile. Le cartucce contengono una miscela di sabbia e sale, e per attivarle basta aggiungere acqua.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le batterie che potrebbero regalarci la migliore autonomia per smartphone, notebook e GPS sono quelle a idrogeno. Questo tipo di batterie non allunga l'autonomia dei dispositivi di una manciata di minuti, ma sarebbe in grado di supportarne addirittura l'uso nelle zone residenziali in cui c'è carenza di energia elettrica.

Ci sta lavorando l'azienda Signa Chemistry, il cui cofondatore James Dye ha orgogliosamente spiegato: "nel nostro laboratorio siamo stati in grado di produrre siliciudo alcalino metallico, composto principalmente da sodio e silicio, che a loro volta sono prodotti da sale e sabbia".

Il professore James Dye ha ideato le batterie a idrogeno della Signa Chemistry

L'eminente signor Dye, insegnante di chimica alla MSU, ha inoltre aggiunto che "Aggiungendo semplice acqua alla miscela di minerali siamo in grado di produrre idrogeno, che genera energia per celle a combustibile. Il sottoprodotto, siliciudo di sodio, è anche ecologico". In pratica, ha semplificato al massimo il professore, "È la stessa roba che si trova nel dentifricio".

I laboratori di Signa hanno sviluppato una piattaforma che produce idrogeno a bassa pressione su richiesta, lo converte in energia elettrica attraverso una cella a combustibile a basso costo ed emette semplicemente vapore acqueo.

Le cartucce contengono sabbia e sale, e producono idrogeno aggiungendo acqua

Il team ha sviluppato una cella a combustibile con formati che variano da un watt a tre kilowatt, capaci di spingere una bicicletta fino a 25 miglia all'ora per circa cento miglia. L'azienda sostiene che lo stesso tipo di prodotto potrebbe essere usato per produrre energia per una vasta gamma di dispositivi portatili, come notebook, GPS e smartphone.

Secondo Michael Lefenfeld, amministratore delegato di Signa, la sua azienda ha creato "una soluzione sicura per produrre energia elettrica eco-compatibile, economica e portatile".

Per spiegare quali materiali sono impiegati nella fabbricazione delle batterie a idrogeno, il professore Dye ha semplificato che "È la stessa roba che si trova nel dentifricio"

Il primo caricabatterie che usa la tecnologia di Signa Chemistry è stato esposto al Mobile World Congress e dovrebbe essere in vendita dal novembre prossimo in Inghilterra a circa 150 sterline. Il caricabatterie in questione si chiama PowerTrekk ed è prodotto dalla società svedese myFC (Powertrekk, ricarica i dispositivi USB con l'acqua).

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