Il lancio di Battlefield 6 si sta trasformando in un caso di studio sui rapporti tesi tra le piattaforme di distribuzione digitale, con il capo del franchise che arriva a consigliare pubblicamente ai giocatori di abbandonare il negozio ufficiale EA per Steam. Una situazione paradossale che mette in luce le difficoltà tecniche dell'EA App e la frustrazione crescente all'interno della stessa casa di sviluppo nei confronti della propria piattaforma proprietaria.
Quando il capo suggerisce di cambiare negozio
Vince Zampella, responsabile del marchio Battlefield, ha fatto qualcosa di inusuale per un dirigente di una major del gaming. Rispondendo su X a un fan bloccato dai problemi tecnici dell'EA App, ha suggerito apertamente di richiedere il rimborso e acquistare il gioco su Steam. Una raccomandazione che suona normale da parte di qualsiasi giocatore PC esperto, ma decisamente meno quando arriva da "Mr. EA" in persona.
Il problema alla base di questa situazione è un bug che impedisce ai possessori del gioco acquistato tramite EA App di accedere a qualsiasi modalità di Battlefield 6. Per ore, i giocatori si sono trovati di fronte a schermate di errore legate ai "diritti" del software, mentre i colleghi su Steam giocavano senza problemi.
La frustrazione interna esplode sui social
La rabbia di Zampella è emersa chiaramente in una serie di post dove si chiedeva: "Ho già urlato contro la gente dell'EA App. Qualcuno ha suggerimenti sui prossimi livelli di escalation?". Una domanda retorica che lascia trasparire quanto sia difficile ottenere risposte rapide anche quando si è ai vertici aziendali.
Quando un fan gli ha chiesto su quale piattaforma stesse giocando, la risposta è stata illuminante: "Sto giocando su Steam". Il messaggio è chiaro: persino chi lavora in EA preferisce evitare l'EA App quando possibile.
L'EA App: un problema noto
La situazione mette in evidenza quello che molti giocatori PC sanno da tempo: l'EA App è considerata una delle piattaforme più problematiche del panorama gaming. Lenta, instabile e dotata di una lista amici che sembra progettata negli anni '90, rappresenta un ostacolo più che un vantaggio per i giocatori.
Il contrasto con Steam è evidente non solo nelle prestazioni tecniche, ma anche nell'esperienza utente complessiva. Mentre i giocatori Steam hanno potuto tuffarsi immediatamente nel nuovo Battlefield, quelli dell'EA App si sono trovati a fare i conti con bug di accesso che hanno rovinato il giorno del lancio.
Questa vicenda solleva interrogativi sulla strategia di EA riguardo alla propria piattaforma. Quando persino i dirigenti interni consigliano di usare la concorrenza, forse è il momento di ripensare seriamente alle priorità tecniche e all'esperienza utente dell'EA App.