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Gli esponenti politici del Parlamento Europeo hanno trovato un accordo per una nuova norma sul riciclo delle batterie portatili. I produttori saranno responsabili di tutte le operazioni.

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a cura di Dario D'Elia

Concorda anche il Commissario europeo per l’ambiente, Stavros Dimas. “La Comunità Europea considera prioritaria la salvaguardia della salute e dell’ambiente, fortemente minata dai metalli pesanti presenti in questi prodotti. Questo è il momento per far entrare in vigore nuove norme riguardanti le batterie. Iniziare al più presto la raccolta e il riciclo, si tradurrà in un immediato miglioramento delle condizioni ambientali”.   

Quando la direttiva si trasformerà in legge – probabilmente nei prossimi mesi – gli Stati membri dovranno legiferare localmente, di conseguenza, entro i prossimi due anni. Ogni paese stabilirà, quindi, punti di raccolta e obbligherà i negozi ad organizzarsi per ricevere gratuitamente le batterie esauste dei clienti.

Certamente i produttori si ritroveranno ad avere a che fare con una “rivoluzione verde” piuttosto costosa – dato che il riciclo sarà completamente a loro carico. Le quantità di mercurio e cadmio utilizzabili saranno regolate severamente, ed inoltre ogni azione produttiva, distributiva e di raccolta, per la prima volta, dovrà essere registrata. Tutte le batterie dovranno essere rimovibili, e quindi finalmente potrà concludersi l’era dei gadget dotati di ricaricabile inamovibile, che poi dopo qualche anno il destino trasformava in soprammobili per l’impossibilità di utilizzo.

La previsione è che entro il 2012 almeno il 25% delle batterie esauste possa essere raccolto, e che il 50% di queste possa essere riciclato. Attualmente solo sei nazioni comunitarie dispongono di un sistema per la raccolta di tutti i tipi di batterie portatili esauste. Nel 2002 le statistiche avevano rilevato il loro rate di ritiro sul territorio: 59% in Belgio, 55% in Svezia, 44% in Austria, 39% in Germania, 32% in Olanda, e 16% in Francia.