Un cittadino di San Diego ha deciso di sfidare il colosso di Redmond davanti ai tribunali, accusando Microsoft di utilizzare pratiche anticoncorrenziali per spingere gli utenti verso Windows 11 e consolidare il proprio dominio nel settore dell'intelligenza artificiale generativa. Lawrence Klein, questo il nome del querelante, sostiene che l'azienda stia sfruttando la propria posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per costringere milioni di persone ad acquistare nuovi dispositivi, creando al contempo una montagna di rifiuti elettronici evitabile. La controversia ruota attorno alla decisione di Microsoft di terminare il supporto per Windows 10 nell'ottobre 2024, una mossa che secondo Klein rappresenta una strategia commerciale aggressiva piuttosto che una naturale evoluzione tecnologica.
La strategia dell'obsolescenza programmata secondo l'accusa
Secondo la denuncia depositata presso il tribunale di San Diego, Microsoft avrebbe orchestrato un piano per monopolizzare il mercato dell'AI generativa utilizzando la leva del sistema operativo. Klein argomenta che forzando gli utenti ad acquistare nuovi dispositivi compatibili con Windows 11, l'azienda si assicura automaticamente una vasta base di utenti che accederà ai suoi prodotti di intelligenza artificiale per impostazione predefinita. La tattica sarebbe particolarmente evidente con la promozione dei Copilot+ PC, computer specificamente progettati per sfruttare le funzionalità AI di Microsoft.
Il documento legale evidenzia come questa strategia si discosti dalle pratiche storiche della stessa Microsoft. Tradizionalmente, l'azienda ha concesso periodi di transizione di 7-8 anni tra diverse versioni di Windows, mentre in questo caso sta accelerando i tempi, concedendo solo quattro anni dalla pubblicazione di Windows 11. Questa fretta solleva interrogativi sulla reale necessità tecnica dell'aggiornamento contro le motivazioni commerciali sottostanti.
Il peso dei numeri: 240 milioni di dispositivi a rischio
I dati presentati nella causa dipingono uno scenario preoccupante dal punto di vista ambientale ed economico. Secondo le stime di Klein, circa 240 milioni di dispositivi diventeranno obsoleti nell'ottobre 2024 semplicemente perché non soddisfano i requisiti hardware per Windows 11. Questi computer, pur essendo perfettamente funzionanti, si troveranno in una zona grigia di vulnerabilità informatica una volta terminato il supporto ufficiale.
La situazione è aggravata dal fatto che al mese di aprile 2025, Windows 10 rappresenta ancora il 52,94% di tutte le installazioni Windows globali. Questo significa che oltre la metà degli utenti del sistema operativo Microsoft si trova potenzialmente esposta a rischi di sicurezza, nonostante utilizzi hardware perfettamente adeguato alle proprie necessità quotidiane.
Quando la sicurezza diventa un'arma commerciale
Uno degli aspetti più controversi della strategia Microsoft riguarda l'utilizzo della sicurezza informatica come leva per spingere l'adozione di Windows 11. Klein sottolinea nella sua denuncia come l'interruzione del supporto esporrà milioni di utenti, incluse aziende che gestiscono dati sensibili, a rischi elevati di cyberattacchi e violazioni della sicurezza. L'ironia della situazione sta nel fatto che Microsoft è perfettamente consapevole di questi rischi, ma sceglie di utilizzarli come strumento di pressione commerciale piuttosto che come motivazione per estendere il supporto.
La causa evidenzia come l'azienda stia promuovendo in modo ingannevole gli "aggiornamenti gratuiti" a Windows 11, omettendo di specificare chiaramente che la compatibilità dipende interamente dall'hardware posseduto. Questa comunicazione selettiva delle informazioni contribuisce a creare confusione tra gli utenti meno esperti, che si trovano di fronte a costi imprevisti per sostituire dispositivi ancora perfettamente funzionali.
Le richieste del querelante: trasparenza e continuità
Klein e i suoi legali stanno chiedendo al tribunale di intervenire per garantire che Microsoft adotti pratiche più trasparenti e corrette nei confronti degli utenti Windows 10. Le richieste specifiche includono l'interruzione della pubblicità ingannevole riguardo al sistema operativo, la divulgazione chiara delle conseguenze della fine del supporto e la comunicazione trasparente sulle alternative di sicurezza disponibili per chi desidera continuare a utilizzare Windows 10.
La proposta più ambiziosa riguarda la continuazione gratuita degli aggiornamenti di Windows 10 fino a quando la sua quota di mercato non scenda sotto il 10% del totale degli utenti Windows. Questa richiesta riflette l'idea che un sistema operativo così diffuso non possa essere abbandonato arbitrariamente senza considerare l'impatto su utenti e ambiente. Interessante notare come Klein non chieda risarcimenti personali, ma solo il rimborso delle spese legali, suggerendo motivazioni più idealistiche che economiche dietro questa battaglia legale.
Il caso difficilmente troverà risoluzione prima della scadenza ufficiale del supporto Windows 10 nell'ottobre 2024, preparando il terreno per una lunga battaglia legale che potrebbe stabilire precedenti importanti sul potere delle aziende tecnologiche di forzare l'obsolescenza dei propri prodotti.