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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Uno dei fattori più importanti da considerare nella progettazione di una mining farm è il prezzo della corrente elettrica. Per tale motivo farlo in Italia in genere non è redditizio a causa dell'elevato costo dell'energia elettrica e delle tasse applicate. Salvo rare eccezioni, dunque, il nostro Paese non è interessante per un progetto di questo tipo. Attualmente la scelta più sensata è realizzare grandi mining farm grazie a ingenti investimenti all'estero, scegliendo aree dove energia e tasse non rappresentino un costo troppo alto.

Anche le dimensioni contano: più la mining farm è grande minori sono le spese a partire dalla manutenzione fino ad arrivare all'acquisto dell'hardware; acquistando più pezzi, infatti, prezzo e tempi di spedizione possono ridursi.

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Queste due prime considerazioni sono sufficienti per affermare che il mining non si può più considerare un hobby casalingo, come accadeva anni fa, ma si sta definendo sempre di più come nuovo settore professionale. Basti notare l'interesse di grandi marchi come Samsung e GMO nel produrre chip ASIC.

A proposito di ASIC, scegliere quello giusto è una questione di opportunità e intuito. Da una parte conta l'offerta del mercato al momento dell'acquisto, e dall'altra bisognerà anche scommettere su quale sarà il futuro della macchina che state comprando.

Per esempio, bisognerebbe capire in base alle informazioni che si possono trovare online quante batch saranno vendute in modo da prevedere l'aumento della difficoltà di quell'algoritmo. Questa scelta fa una grande differenza, come si può capire guardando alla storia del recente Antminer D3: un prodotto che prometteva grandi guadagni, ma in verità molte persone ci hanno rimesso cifre più o meno sostanziose - in molti casi i profitti non sono bastati nemmeno a ripagare l'acquisto.

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Come abbiamo accennato nel primo articolo, un buon modo per ridurre i rischi è avere sia ASIC sia GPU. Queste ultime permettono di lavorare su qualsiasi algoritmo e renderanno la farm più flessibile.

Un ASIC è composto da pochissimi componenti: scheda di controllo, chip ASIC e poco altro. Due ventole mantengono bassa la temperatura dei chip. All'interno di una macchina ci sono circa 180 chip ASIC, che assorbono da 300 a 2.000 watt circa secondo l'algoritmo scelto.

Dopo aver comprato le macchine è necessario creare la struttura che le ospiterà, partendo dall'impianto elettrico fino ad arrivare alla rete. L'impianto elettrico va dimensionato a dovere in base alle macchine acquistate e al consumo. Sarà opportuno orientarsi su materiali di alta qualità, visto che dovremo gestire un consumo molto alto e un'attività 24 ore su 24. Per quanto riguarda la rete, è consigliabile l'utilizzo di internet ad alta velocità (fibra) e collegare successivamente vari switch al router e alle macchine.

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Attualmente non occorre avere specifici permessi per effettuare questa attività in quanto non è ancora regolamentata.

Per calcolare i possibili profitti uno dei modi migliori, al momento, è il sito whattomine.com. Qui potremo inserire diversi parametri come hashrate, consumi, prezzo dell'energia elettrica in dollari. È possibile anche cercare di effettuare una previsione sull'aumento della difficoltà per ipotizzare un possibile calo di profitto. Una volta ottenuto il risultato potremo metterlo in relazione a quello che stiamo spendendo per i componenti, l'infrastruttura e l'energia e valutare con una discreta precisione i profitti.

Mattia Franzoni

foto mattiaImprenditore, Blockchain Enthusiast, transumanista, Biohacker, Miner. Mattia passa la vita a studiare nuove tecnologie che potrebbero risolvere molti problemi della vita attuale. Scrittore della prima rivista italiana che parla di criptovalute e blockchain. Copywriter presso NovaMining, una startup blockchain che ha sviluppato un protocollo per incrementare trasparenza e competitività tra le pool. Lo trovate su Facebook.