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Cooler Master Pi Case 40 recensione, quasi il migliore!

Cooler Master Pi Case 40 protegge Raspberry Pi 4 mentre allo stesso tempo ne tiene sotto controllo le temperature. Il software abbinato convince.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

In sintesi

Cooler Master Pi Case 40 è un'ottimo chassis per la protezione del vostro Raspberry Pi 4 che include un sistema di dissipazione passiva del calore.

Cooler Master ha realizzato un accessorio decisamente interessante per il Single Board Computer più amato dalla community, il Raspberry Pi 4. Pi Case 40 è una resistente custodia per il trasporto che può essere utilizzata anche per trasformare il Raspberry in un PC desktop a tutti gli effetti grazie al sistema di montaggio VESA incluso nella confezione di vendita.

Oltre a proteggere la scheda tuttofare dagli urti, Cooler Master Pi Case 40 ha come obiettivo quello di tenere sotto controllo le temperature con un sistema di dissipazione passiva studiato ad-hoc dall'azienda. Il fatto che il case disponga di un pulsante programmabile è interessante ed il software creato dall'azienda come supporto è una gradevole sorpresa. Come se la caverà una volta messo all'opera?

Materiali e design

Cooler Master Pi Case 40 è un vero e proprio carro armato. Il case dalle misure di 96 x 68,2 x 28,58 mm è realizzato per la maggior parte in alluminio di qualità dalla colorazione Gun Metal Grey ed è protetto da un bumper nero in TPU che aiuta l'assorbimento degli urti in caso di caduta.

Per quanto mi sia innamorato del look e della qualità costruttiva di questa custodia, non sono un fan della medaglietta lucida che richiama le forme del logo del brand. Avrei preferito che l'azienda ci avesse inserito il proprio nome magari serigrafandolo o anche con un semplice adesivo. Così com'è sembra quasi che in fase di produzione qualcuno si sia dimenticato di concludere la lavorazione del logo.

La parte di scocca in alluminio, che come vedremo più avanti viene sfruttata per la dissipazione del calore prodotto dal Raspberry durante il funzionamento, è decisamente massiccia e conta parecchio sul peso totale di 150g dell'accessorio. Una volta assemblato il tutto, per peso e dimensioni il Mini PC potrebbe tranquillamente essere scambiato per una power bank.

La base è stata realizzata da Cooler Master in plastica nera semi-trasparente ed è pensata per essere sostituita con parti personalizzate stampate il 3D. I piedini in gomma tengono il case saldamente ancorato alle varie superfici.

Le porte del Raspberry Pi 4 sono sempre raggiungibili facilmente e la gomma di protezione che le circonda non intralcia il collegamento di alcun tipo di cavo o accessorio. L'unica eccezione da fare riguarda le prese MIPI DSI per display e fotocamera: i cavi di tali accessori vanno collegati alle porte prima di richiudere il case e devono essere fatti passare verso l'esterno da un'apposita fessura.

Fa comunque piacere notare come Cooler Master abbia pensato anche al collegamento di questi accessori prevedendo una via per il passaggio dei cavi flat. Pi Case 40 lascia visibili i due LED di alimentazione e utilizzo della memoria di Raspberry Pi 4.

Il lettore MicroSD è accessibile tranquillamente sollevando il cappuccio di protezione in gomma che evita lo smarrimento della scheda. Un altro sportello in gomma apribile all'occorrenza lo troviamo sul lato di Pi Case 40 ed è utilizzato per proteggere i collegamenti passthrough per l'interfaccia GPIO di Raspberrry Pi 4.

L'idea di Cooler Master di rendere accessibili i pin GPIO del Raspberry Pi dal lato del case è buona ma purtroppo permette il collegamento e l'utilizzo solo di jumper singoli. Come mai? Le due colonne di pin sono invertite rispetto al layout originale della scheda e questo significa che non è possibile il collegamento diretto di accessori HAT.

I pinout sono comunque indicati sulla custodia per evitare qualsiasi confusione.

Assemblaggio

L'inserimento di Raspberry Pi nel case di Cooler Master avviene in pochi passaggi. Per prima cosa va posizionato uno dei due pad termici inclusi nella confezione sulla parte metallica del case che andrà a fare contatto con la CPU (mi raccomando di rimuovere prima le pellicole di plastica!).

Il secondo passaggio è forse quello un po' più complesso: bisogna collegare i pin GPIO della scheda all'apposita presa sul case cercando di non piegarli, mentre allo stesso tempo si deve trovare una strada per incastrare le porte USB e Ethernet del Raspberry al proprio posto.

Non è impossibile ma bisogna fare moltissima attenzione a non danneggiare la scheda durante la procedura in quanto va applicata una leggera pressione.

Per concludere va inserita ed incastrata la base, facendo in modo che le porte Mini HDMI, USB Tipo-C e jack da 3,5mm siano correttamente accessibili dall'esterno.

L'assemblaggio è dunque in buona parte tool-less. L'unico attrezzo di cui si ha bisogno è una piccolissima chiave esagonale necessaria a stringere le quattro viti che terranno il tutto saldamente assieme, la quale è compresa nella confezione del case.

Nel caso si voglia sfruttare il sistema di montaggio VESA che Cooler Master ha preparato per il collegamento di Pi Case 40 al retro di un monitor, si dovrà posizionare le quattro staffe in plastica prima di inserire le viti che concludono il montaggio.

Software, personalizzazione e temperature

Cooler Master Pi Case 40 comprende un pulsante che è possibile utilizzare come meglio lo si ritiene opportuno.

Se si utilizza Raspberry Pi OS o qualsiasi altra distribuzione basata su Debian, però, è possibile scaricare ed installare il software Cooler Master Pi Tool seguendo la procedura che trovate sul sito ufficiale del prodotto. Ciò rende la personalizzazione delle funzioni del pulsante decisamente più facile rispetto a scrivere del codice con le proprie mani.

L'installazione imposterà uno sfondo Cooler Master ma non preoccupatevi in quanto è poi possibile cambiarlo a piacimento.

Da Pi Tool è possibile programmare delle macro partendo da una qualsiasi combinazione e numero di pressioni rapide o prolungate del pulsante. Oltre allo spegnimento o al riavvio del Raspberry Pi, ad esempio, è possibile anche aprire pagine web specifiche o eseguire degli script personali.

Il software creato da Cooler Master è semplice e va dritto al punto. Permette di visualizzare fino a quattro grafici che mostrano in tempo reale temperatura, frequenza, carico di lavoro della CPU oltre alla quantità di RAM occupata.

Parlando di frequenza, Pi Tool permette anche l'overclock del Raspberry Pi del 10%, 20% o 30% in un singolo click. Durante il mio periodo di prova sono riuscito tranquillamente a portare la CPU del mio Raspberry a quasi 2GHz senza problemi con l'impostazione più estrema, mentre il case si faceva carico della dissipazione del calore in eccesso della CPU.

All'accensione ed in idle le temperature della CPU sono sempre rimaste al di sotto dei 50° mentre durante il download e l'installazione degli aggiornamenti di sistema la temperatura è arrivata circa a 55°. Con l'overclock massimo e dopo alcune ore di utilizzo per navigazione web il massimo valore che ho potuto vedere registrato in Pi Tool è stato di circa 60°, a mio parere un risultato più che accettabile.

Essendo la parte in alluminio del Pi Case 40 a funzionare da dissipatore è normale che anch'essa si riscaldi assieme alla CPU dell'SBC. Non si raggiungono mai temperature così elevate da risultare impossibile toccare la scocca del case, tuttavia è un fattore da tenere a mente ed è un comportamento perfettamente normale.

Conclusioni

Cooler Master Pi Case 40 fa esattamente quello che promette: protegge il vostro Raspberry Pi e lo mantiene sufficientemente fresco da impedire il throttling dovuto a temperature troppo alte.

La qualità dei materiali è di alto livello, la procedura di assemblaggio è relativamente facile e adatta anche agli utenti meno pratici. Il pulsante programmabile è comodo soprattutto se si utilizza il Raspberry come PC desktop, anche se mi sarebbe piaciuto si potesse utilizzare anche per l'avvio del sistema e non solo per spegnimento o riavvio.

Il software Pi Tool non fa nulla di mai visto prima, tuttavia funziona bene e permette anche ai meno esperti di sbizzarrirsi con un pizzico di overclock mantenendo le statistiche di sistema sempre sotto controllo.

I 23,00 euro che Cooler Master chiede nella sua pagina Kickstarter sono sicuramente giustificati dalla qualità del prodotto che viene consegnato. L'impossibilità di utilizzare degli accessori HAT con questo case è l'unico vero problema che abbiamo trovato in Pi Case 40 e che vorremmo Cooler Master risolvesse in una prossima versione.

Il Cooler Master Pi Case 40 è, ad oggi, il miglior case per chi usa il Raspberry Pi come piccolo server o come mini PC. Per questo motivo, gli conferiamo il nostro award.

Voto Recensione di Cooler Master Pi Case 40



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • + Qualità costruttiva

  • + Dissipazione del calore più che sufficiente

  • + Facile da assemblare

  • + Relativamente economico

  • + Pulsante programmabile

  • + Software ufficiale

Contro

  • - Incompatibile con HAT

Commento

Non sorprende che Cooler Master abbia raggiunto la cifra richiesta su Kickstarter per la produzione di questo case per Raspberry Pi 4 in solamente un'ora. Si tratta di un prodotto di qualità, facile da assemblare e che permette di utilizzare il proprio Raspberry in viaggio o come sostituto di un vero e proprio PC desktop. Cooler Master Pi Case 40 ha come unico difetto l'incompatibilità con gli hardware HAT nonostante i pin passthrough per l'accesso al GPIO sul lato.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Cooler Master Pi Case 40

Cooler Master Pi Case 40