Più voltaggio, più calore

Test - Overclock del Core i7-3770K Ivy Bridge ad aria, per capirne i limiti.

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a cura di Tom's Hardware

Più voltaggio, più calore

Con frequenze simili i processori Sandy Bridge a 32 nanometri scaldano meno degli Ivy Bridge a 22 nm. Il risultato è che il nostro Core i7 3770K ha ridotto la propria frequenza in overclock anzitempo per proteggere la CPU, rendendo completamente nulli i nostri sforzi. Una situazione che di certo non invita ad alzare ancora le tensioni, visto che il problema si farebbe ancora più grave.

Il throttling si può evitare solo usando la tensione più bassa possibile - senza scendere tanto da rendere la CPU instabile. Ciò significa che con i chip Ivy Bridge non vale più la vecchia regola secondo cui alzare la tensione aiuta ad aumentare le frequenze, perché quando si attiva la protezione termica si scende fino a 3,6 GHz.

Ci sono due modi per aumentare le probabilità di successo nell'overclock di Ivy Bridge: restare il più vicini possibile o alla tensione predefinita della CPU, o lottare duramente con il calore prodotto da impostazioni di tensione più aggressive. 

A 4.6 GHz l'incremento della tensione necessario per mantenere il sistema stabile porta rapidamente al throttling, forzandoci a 4.5 GHz. A tale velocità dobbiamo aumentare la tensione del core di 70 mV per ottenere stabilità.

Come scritto nel nostro primo articolo su Ivy Bridge, 4.5 GHz sembrano il tetto massimo al quale possiamo spingerci senza incappare in problemi di stabilità. Non è stato difficile raggiungere i 4.7 GHz (persino 4.9 GHz con una delle CPU) ma alcuni test danno problemi con quelle frequenze e s'innesca la protezione termica.