CPU desktop saldate alle motherboard: Intel fa dietrofront?

Voci di corridoio provenienti dall'Asia riportano in auge il tema delle CPU desktop saldate alle schede madre. Intel sembrerebbe aver riconsiderato la propria decisione di passare al package BGA, rimandando la possibile svolta al 2015.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel potrebbe aver riconsiderato la decisione di vendere processori desktop saldati alle schede madre. Si discute di questo possibile cambiamento da diversi mesi, con orde di appassionati inferociti e produttori di motherboard e PC dubbiosi su come gestire la transizione. Secondo le precedenti indiscrezioni, la chiusura di una piattaforma tradizionalmente aperta dovrebbe prendere corpo con le CPU basate sull'architettura Broadwell, attese nel 2014.

Nel concreto, Intel aveva in mente di passare dal socket LGA al package BGA, saldando le CPU alle motherboard e rendendo di fatto la sostituzione del solo processore del tutto impossibile. Tale scenario aveva anche portato all'insorgere di altre speculazioni, come quella esposta in questa notizia: Le CPU Broadwell saldate saranno anche pre-overcloccate?.

In queste ore però, secondo quanto riportato da fonti industriali taiwanesi al quotidiano Digitimes, "l'ultima roadmap di Intel che riguarda lo sviluppo della piattaforma desktop indica che il socket LGA sarà mantenuto come package mainstream per i processori e rappresenterà il 95% di tutti i package, almeno fino alla prima metà del 2015".

Parole non furono mai più dolci, ma battute a parte ricordatevi che siamo di fronte a un'indiscrezione e come tale bisogna prenderla. Intel non ha ancora confermato i propri piani per il futuro, quindi potrebbe succedere davvero di tutto. 

Di assodato abbiamo solo la roadmap delle architetture, non in che forma saranno proposte. Dopo l'ormai imminente gamma di processori Haswell a 22 nanometri - qui potete leggere un'anteprima - arriverà appunto Broadwell nel 2014 (14 nanometri) e poi Skylake nel 2015, una nuova architettura prodotta sempre a 14 nanometri.

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È indubbio che il passaggio al package BGA con le CPU saldate sulla scheda madre garantirebbe a Intel la possibilità di spingere sull'acceleratore di una maggiore integrazione e controllo, ma questo andrebbe contro il principio di differenziazione e aggiornabilità tipico del mercato PC, almeno da diverse decine di anni. 

A ogni modo è bene ricordare che AMD, interpellata in merito, ha "detto no" alle CPU desktop saldate sulle schede madre, anche se non è chiara la roadmap futura nell'azienda. Il focus sulle APU, anch'esse sulla via di un'integrazione sempre maggiore, non mette al riparo da un cambio di rotta da parte della casa di Sunnyvale.