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a cura di Manolo De Agostini

L'America va contro il porno e Google non ci sta. Questa la sintesi di una vicenda che vede il ministero di Giustizia americano intento a trovar prove per "far attuare" una legge respinta del 1998, il Child Online Protection Act (legge per la protezione online del bambino), che punisce gli operatori di siti web che consentono ai bambini di avere accesso alla pornografia.

Tuttavia Google, alla richiesta di "aprire" i propri database con i contenuti dal primo e il 31 luglio del 2005, ha risposto picche.

I motivi sono semplici: in primo luogo la tutela della privacy e secondariamente come afferma il legale di Google, Nicole Wong, "Google non è una parte in causa all'interno di questo procedimento e la richiesta di informazioni da parte del dipartimento di Giutizia ci sembra davvero eccessiva".