Da Apple schermi perfetti, ma solo quelli piccoli

Secondo un documento interno di Apple lo schermo dell'iPhone è da sostituire anche se ha solo un pixel difettoso (dead pixel). Per l'iPad invece se ne ammettono due e il numero sale con portatili e desktop. Il confronto con altri marchi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Lo schermo dell'iPhone deve essere perfetto (zero dead pixel), altrimenti Apple lo sostituisce. È quanto si può dedurre da un documento pubblicato da Boy Genius Report. L'azienda spiega ai dipendenti dei negozi che un iPhone dev'essere sostituito se anche c'è un solo pixel difettoso. 

iPhone 4

La tolleranza sale di pari passo con la diagonale: si accettano 2 pixel difettosi per l'iPad, fino a sette per i notebook (8 per il 17 pollici), e fino a 15 per gli schermi più grandi, come quello dell'iMac.

Nel caso di notebook e desktop tuttavia il criterio si fa meno chiaro. Apple tende a esser più tollerante con i pixel scuri (comunemente detti bruciati) rispetto a quelli che restano sempre accesi. Se avete la sfortuna di aver testato questi problemi, saprete che in effetti un pixel sempre acceso è più fastidioso di uno sempre spento. Anche altre aziende applicano discriminanti simili.

Il documento Apple per istruire i dipendenti - Clicca per ingrandire

Atri dettagli sulle politiche Apple inoltre chiariscono il fatto che l'azienda è disposta a sostituire un prodotto anche se i pixel danneggiati sono meno di quelli specificati. Un "favore" che Apple fa una volta sola a ogni cliente, e che potrebbe persino rivelarsi un'arma a doppio taglio. Senz'altro tuttavia è una scelta apprezzabile dal punto di vista dei consumatori.

Ci sembra notevole il fatto che Apple pretenda (e offra) la perfezione per lo schermo dell'iPhone. Un aspetto ancora più rilevante considerando che l'iPhone 4 è lo smartphone con la maggiore risoluzione sul mercato, almeno per ora (Ortustech display si mangia il Retina dell'iPhone 4).

Anche i valori per la sostituzione di notebook e iMac sono interessanti, soprattutto perché permettono di confrontare l'approccio di Apple con quello di altre aziende. Dell per esempio sostituisce il notebook – o il solo schermo – se c'è un totale di sei o più pixel difettosi, qualsiasi sia la dimensione.  Per alcuni prodotti tuttavia l'azienda statunitense riconosce la propria responsabilità se c'è un solo pixel sempre accesso.

Acer invece ha un approccio diverso. L'azienda taiwanese tollera un massimo di 6 pixel danneggiati ogni milione. Per chiarire ricordiamo che uno schermo tipico ha un totale di (1366x768) 768.432 pixel, e 2.359.296 punti colorati (tre per pixel). Un MacBook Pro da 15 pollici (1440x900) ha un totale di 1.296.000 pixel, sette dei quali possono essere difettosi senza copertura in garanzia. Acer inoltre garantisce che la zona centrale dello schermo sia assolutamente perfetta.

Tutti i produttori hanno progressivamente irrigidito queste politiche, riducendo con il tempo il numero di pixel difettosi tollerati. Samsung per un periodo limitato ha persino offerto una garanzia speciale (solo in Corea del Sud) che assicurava uno schermo perfetto al 100%.

Ricordiamo infine che Apple, come la maggior parte dei produttori, non ha una chiara politica pubblica per quanto riguarda i pixel difettosi. Se per Acer e Dell è facile trovare online una pagina di riferimento, per tutti gli altri marchi si tratta di un lavoro molto più faticoso, e in alcuni casi inconcludente.

In ogni caso vale la pena ricordare che quello dei pixel difettosi è un problema piuttosto raro. Non capita certo spesso di vederne, anche se non possiamo negare che l'idea di usare uno schermo che ne ha ben 15 somiglia piuttosto a una specie di incubo.