Di piante, zombie, AMD Mantle e 800 euro risparmiati

Plants vs. Zombies: Garden Warfare supporta l'API Mantle. AMD, annunciando la collaborazione con EA, si lancia però in commenti un po' troppo spinti su benefici prestazionali e soldi risparmiati.

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a cura di Manolo De Agostini

AMD ha confermato che Battlefield Hardline, Dragon Age: Inquisition e Plants vs. Zombies: Garden Warfare supportano le API Mantle, le librerie di basso livello alternative alle DirectX 11 che consentono di avere migliori prestazioni sfruttando meglio la GPU (a oggi solo le Radeon basate su architettura Graphics Core Next) e il microprocessore.

I tre giochi sono basati sul motore grafico Frostbite 3, come Battlefield 4, il primo titolo "Mantle" di una serie che inizia a diventare corposa. Altri titoli basati su questo motore supporteranno la nuova libreria, ma è interessante porre attenzione su alcuni benchmark distribuiti da AMD relativi a Plants vs. Zombies: Garden Warfare, uscito da pochi giorni.

Secondo l'azienda statunitense un computer equipaggiato con microprocessore FX-8350 e Radeon R9 290X è più veloce, sia a 1920 x 1080 pixel che a 2560 x 1600 pixel, di un sistema identico dotato di processore Core i7-4960X. E a risoluzione 4K (Ultra HD, 3840 x 2160 pixel), il PC "tutto AMD" la spunta di 2 FPS.

L'azienda sottolinea quindi come un processore da 170 euro batta un chip da 970 euro, permettendo di risparmiare circa 800 euro. "Potete acquistare un'altra R9 290X e una console da gioco con i soldi risparmiati", afferma correttamente AMD. Ma è vero che Mantle fa risparmiare un sacco di soldi? Bisognerebbe stabilire anzitutto cosa quanti sono "un sacco di soldi". Alle possibilità di ciascuno il compito di stabilire una cifra. Per noi 800 euro sono davvero moltissimi, per cui la risposta alla domanda è un secco "sì".

C'è tuttavia il classico "però", perché riteniamo che i test siano in parte veri e in parte furbi. Andiamo con ordine. Perché veri? Perché le prove che abbiamo effettuato con Thief hanno dimostrato che più la CPU è "fiacca" nei giochi, più si vedono i benefici di Mantle. I processori di AMD, in questo momento storico, patiscono maggiormente in questo ambito rispetto alle soluzioni di Intel.

La stessa AMD scrive sul proprio blog che "Mantle è stato progettato per migliorare le prestazioni in quei scenari dove la CPU rappresenta un fattore limitante. Questi scenari in cui si è legati alla CPU sono comuni nel gaming, in quanto le API esistenti sono cariche di un pesante overhead di validazione e hanno difficoltà nello scalare su più core". La descrizione lapalissiana delle proprie CPU.

E allora perché diciamo furba? Perché l'azienda ha giocato con astuzia selezionando come esempio il Core i7-4960X, un processore a sei core di Intel che può essere usato per giocare, ma non è assolutamente consigliato a un videogiocatore perché i giochi che sfruttano sei core (con Hyper-Threading) sono pochi e soprattutto perché costa oltre 900 euro.

Il paragone ideale avrebbe dovuto coinvolgere un Core i7-4770K, o il fresco Core i7-4790K che è il nuovo top di gamma di Intel destinato a un pubblico più vicino al giocatore tipo. Le due CPU in questione, in ambito gaming, non offrono prestazioni differenti dal Core i7-4960X. Si tratta di processori quad-core con Hyper-Threading dal prezzo più abbordabile, circa 330 euro. La differenza in termini di soldi risparmiati scenderebbe a 160 euro, che non sono certo pochi, ma non permettono né di acquistare una seconda R9 290X né di acquistare una console da gioco come l'Xbox One o la PS4.

Per quanto concerne il confronto prestazionale Mantle vs. DirectX, a seconda del sistema, della risoluzione e dei dettagli, il divario mostrato dai test di AMD può essere più o meno grande, ma questo già si sapeva. Insomma, ciò che vogliamo dire è che ad AMD non serve ingigantire i vantaggi di Mantle con confronti poco equilibrati: il fatto che Microsoft creerà una sorta di "Mantle 2" con le DirectX 12 è un chiaro attestato di stima. La strada imboccata è quella giusta.