Il colosso californiano dei chip per intelligenza artificiale si prepara a un nuovo cambio di passo nella sua strategia produttiva, mentre i suoi partner asiatici ed europei stanno già lavorando intensamente alla prossima generazione di server. La notizia arriva nel momento in cui l'attuale gamma Blackwell Ultra GB300 ha appena raggiunto la fase di produzione su larga scala, dimostrando un ritmo di sviluppo che sorprende persino gli analisti più ottimisti del settore tecnologico.
Secondo quanto riportato dal Taiwan Economic Daily, Foxconn avrebbe dato il via allo sviluppo dei server NVL144 MGX basati sulla piattaforma Vera Rubin di NVIDIA. Il gigante taiwanese della produzione elettronica punterebbe ad avviare la produzione di massa nella seconda metà del 2026, un calendario che lascia pochissimo respiro tra una generazione e l'altra di questi complessi sistemi destinati al calcolo dell'intelligenza artificiale.
La tempistica risulta particolarmente significativa se analizzata nel contesto dell'intero ecosistema produttivo. I server GB200 Blackwell rappresentano attualmente la principale fonte di ricavi sia per NVIDIA che per i suoi partner nella catena di assemblaggio. Gli esperti prevedono che la versione Blackwell Ultra continuerà a dominare le spedizioni fino alla fine dell'anno corrente e per almeno la prima metà del 2026, considerando che i fornitori hanno già avviato la produzione massiva di questa linea.
L'intervallo tra il potenziamento produttivo del GB300 e l'arrivo di Vera Rubin si limiterebbe dunque a sei-otto mesi, un dato che testimonia l'approccio estremamente aggressivo dell'azienda americana nella cadenza di rilascio dei suoi prodotti per l'intelligenza artificiale. Questa strategia riflette non solo la competizione serrata nel mercato dei chip AI, ma anche la crescente domanda da parte delle grandi aziende tecnologiche che investono miliardi nello sviluppo di modelli linguistici e sistemi di apprendimento automatico sempre più sofisticati.
Le aspettative attorno alla nuova generazione sono alimentate da promesse di miglioramenti sostanziali nell'intero stack tecnologico. NVIDIA non si limiterà a modificare la configurazione dei rack server, ma introdurrà chip Rubin progettati per offrire capacità computazionali considerevolmente superiori rispetto alle generazioni precedenti. Questa evoluzione rappresenterebbe un salto qualitativo nell'elaborazione dei carichi di lavoro legati all'intelligenza artificiale, dalle applicazioni di apprendimento profondo ai modelli generativi più avanzati.
Dal punto di vista della catena di fornitura globale, emerge un elemento di particolare rilevanza: Foxconn deterrebbe una quota di mercato stimata intorno al 60% nella produzione dei server AI di nuova generazione per NVIDIA. Il produttore taiwanese sta inoltre investendo pesantemente nella costruzione di strutture produttive sul territorio statunitense, un chiaro segnale del suo ruolo strategico nella visione del CEO di NVIDIA riguardo alla rilocalizzazione della produzione americana.