Intel è stata la prima compagnia a sviluppare memorie Flash e introdurle nel mercato come componenti singoli. Nel 1988 il gruppo ha lanciato un chip Flash a 256 Kbit delle dimensioni di una scatola per scarpe, dimostrando poi i vantaggi della memoria embedded usando un vecchio registratore di voce, che poteva riempire una borsa per documenti.
L'invenzione di Intel prese il nome di NOR Flash. Sviluppata con tecnologie EPROM ed EEPROM, ed equipaggiata con un'interfaccia SRAM, NOR Flash aveva velocità di scrittura e lettura che sarebbero considerate lentissime se paragonate agli standard attuali e poteva gestire solo un piccolo quantitativo di cicli di scrittura (circa 100.000). Questo tipo di memoria è impiegata principalmente in quei campi che richiedono il salvataggio permanente di dati raramente soggetti a modifiche. Per esempio, i sistemi operativi delle fotocamere digitali o dei telefoni cellulari.
NOR Flash di Intel
Diversamente dalle tecnologie precedenti, la tecnologia Flash rese possibile il salvataggio o la cancellazione di dati in un unico step, introducendo quindi un incredibile guadagno in velocità. Persino oggi la natura non volatile di queste memorie è da considerarsi uno dei più grandi vantaggi: i dati sono preservati persino quando manca l'alimentazione elettrica.