Il PC dei lettori: dalle console al case fatto a mano

20 anni di passione tra PC non troppo performanti, un passaggio alle console e il ritorno al computer con un case (banchetto di prova) fatto a mano. Ecco la configurazione del lettore Vincenzo.

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a cura di Manolo De Agostini

Vincenzo è un nostro lettore che vive a Londra da 4 anni. Malgrado si trovi oltremanica ci ha scritto per partecipare a "Il PC dei lettori" e noi lo accogliamo con gioia in questa rubrica, anche perché il caro lettore deve avere qualche anno sulle spalle visto che ci parla di una passione per i PC ormai ventennale.

Tra chi ci legge c'è anche chi può vantare più anni di anzianità, ma non è una gara…giovani, vecchi, bambini sono tutti benvenuti. "Il mio primo PC era basato su un Pentium III da 533 MHz" ricorda Vincenzo, "disponeva di 64 MB di RAM e di una delle prime GeForce in commercio".

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"All'epoca non pensavo troppo all'hardware, non ne capivo niente, col tempo però mi appassionai e comincia a fare qualche piccolo upgrade. L'unica cosa che aumentavo era la quantità di RAM, che riuscì a portare fino a 256 MB. Non era molto ma mi permise di giocare a bei titoli (a mio avviso). Ricordo in particolare Arcanum, SWAT 2, Quake e Commandos 2, per non parlare poi della raccolta più bella di tutti i tempi, Mame32. Veramente bei ricordi".

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Il secondo PC di Vincenzo è arrivato molto tempo dopo, un preassemblato Fujitsu Siemens Scaleo con un "Pentium D 820 dual-core a 2,8 GHz, 1 GB di RAM e una Nvidia GeForce 7600 GS". "Mi sembrava una belva, ma purtroppo nel giro di qualche anno diventò obsoleto, uscirono giochi come Assassin's Creed e Crysis e non potevo farli girare". Forse deluso dal fatto che, specie in quegli anni, l'hardware sembrava avere vita breve, Vincenzo ha prima deciso di usare un notebook e poi ha "abbandonato la via del PC, troppo costosa per la mia paghetta e ho scelto quella della console. Acquistai una Xbox 360, la modificai e ci giocai per i restanti anni".

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"Con l'uscita delle next-gen, per niente allettanti, e con la necessità di effettuare un upgrade, decisi di tornare sulla reta via. Al cuor non si comanda e dopo varie indecisioni e grazie al raggiungimento di un buon stipendio ho preso la decisione di ritornare al caro e vecchio PC".

Ed eccoci quindi arrivati all'attuale computer di Vincenzo, basato su una motherboard Asus Maximus VIII su cui trovano posto una CPU Intel Core i7-6700K (raffreddato da un H100i GTX di Corsair), 16 GB di DDR4 Trident Z di G.Skill e una Asus GTX 970 Strix. L'archiviazione è nelle mani di un SSD Samsung EVO da 250 GB e un hard disk WD Black da 1 TB WD Black, mentre ad alimentare il tutto c'è un Corsair RM750i.

E il case? Vincenzo ha deciso di fare di testa sua. "La particolarità sta nel fatto che il tutto è montato in un case homemade. Volendo risparmiare soldi e spazio mi sono messo a cercare una soluzione alternativa al normale case. Sono sempre stato affascinato dai computer a vista perciò ho cercato bench test, case aperti o a muro. Nulla era come lo volessi io oppure era troppo costoso, quindi alla fine ho deciso di costruirmelo da solo. Ovviamente ho cambiato idea diecimila volte prima di arrivare al risultato finale".

"Con un pezzo di MDF recuperato in azienda, un avvitatore prestato da un amico, una bomboletta spray presa e un progetto da favola in testa ho iniziato la costruzione. Che ve ne pare? Io sono soddisfattissimo, anche se c'è ancora spazio per delle modifiche e sono sicuro che troverò sempre qualcosa da migliorare". Lasciamo la parola ai nostri lettori: fate sapere a Vincenzo cosa ne pensate. Avete accorgimenti e consigli da dare? Scrivetelo nei commenti!

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