Un recente blog post di Microsoft relativo alla fine del supporto di Windows 10 nasconde un dettaglio non da poco sulla diffusione dell'OS: l'executive vice president Yusuf Mehdi, con apparente orgoglio, ha dichiarato che Windows alimenta "oltre un miliardo di dispositivi attivi mensili", un numero che a prima vista potrebbe sembrare impressionante. Tuttavia, questa cifra racconta una storia ben diversa quando viene messa a confronto con i dati storici dell'azienda, rivelando un declino importante della base installata di Windows.
Nel gennaio 2022, Microsoft vantava 1,4 miliardi di dispositivi attivi mensili con Windows 10 e 11. Tre anni e mezzo dopo, quella cifra è scesa a poco più di un miliardo, rappresentando una perdita di circa 400 milioni di PC Windows.
Un calo che riflette cambiamenti radicali nelle abitudini delle persone: famiglie che prima possedevano due o tre computer ora si accontentano di condividerne uno solo, spesso preferendo dispositivi mobili e tablet per le attività quotidiane. I vecchi PC vengono dismessi senza essere sostituiti, segno che il PC non è più indispensabile come lo era un tempo.
La pandemia del 2020 aveva temporaneamente invertito questa tendenza, creando una domanda senza precedenti per PC e Mac: entro il 2023, i produttori avevano venduto 130 milioni di PC in più rispetto alle previsioni pre-pandemiche. Sembra però che questo fosse davvero l'ultimo picco dell'era PC, destinata a finire in favore degli smartphone.
Anche il mercato dei MacBook conferma questa tendenza. Dopo aver raggiunto oltre 40 miliardi di dollari di fatturato nel 2022, le vendite di Mac sono calate del 27% circa, dimostrando che il declino non riguarda solo Windows ma l'intero settore dei computer tradizionali.
Il problema fondamentale resta la difficoltà nel determinare il tasso di sostituzione effettivo dei PC. In un mercato statico, ogni nuovo computer venduto dovrebbe teoricamente sostituirne uno dismesso, ma la realtà è ben diversa. I dispositivi mobili hanno reso i computer sempre meno necessari per le attività quotidiane, portando molti consumatori a non sostituire affatto i loro vecchi PC.
Già nel 2019, prima della pandemia, erano visibili i segnali di questa contrazione. Microsoft citava costantemente una popolazione mondiale di circa 1,5 miliardi di PC, ma aveva ripetuto quella cifra per almeno sei anni consecutivi dal 2013 al 2018. Era evidente che il tasso di dismissione superava ampiamente quello di sostituzione, con la popolazione totale di PC probabilmente già ridotta di centinaia di milioni di unità rispetto al picco.
Diversificare per salvarsi
Negli ultimi anni Microsoft è stata brava a diversificare il proprio business, riducendo la dipendenza dai ricavi di Windows. La divisione Xbox genera oggi entrate quasi pari a quelle di Windows, ma entrambi i segmenti rappresentano solo una frazione di quello che l'azienda raccoglie da Azure e dalle licenze enterprise di Microsoft 365.
Il mercato aziendale rimane più stabile rispetto a quello consumer, con grandi organizzazioni che devono sostituire regolarmente i dispositivi per motivi di sicurezza e conformità. Tuttavia, anche questo segmento non può compensare completamente la perdita di centinaia di milioni di dispositivi consumer.
L'arrivo della data di fine supporto per Windows 10, fissata per il 14 ottobre 2025, rappresenta un momento cruciale per capire in che direzione andrà il mercato. Microsoft spera che questo deadline spinga una nuova ondata di sostituzioni, ma è altrettanto probabile che molti consumatori decidano semplicemente di non aver più bisogno di un nuovo PC, o che decidano di cogliere l'occasione per passare a un Mac o a un Chromebook, dispositivo che orami risponde perfettamente alle necessità quotidiane ed è molto più economico di una controparte Windows. La possibilità che il numero di "dispositivi Windows attivi mensili" scenda sotto il miliardo entro il prossimo anno non è più uno scenario improbabile, ma una conseguenza naturale della direzione in cui si sta muovendo il mercato.
Il futuro di Windows sembra sempre più legato agli ambienti professionali e ai segmenti specializzati come gaming e produttività avanzata, mentre il mercato consumer continua la sua migrazione verso ecosistemi mobile.