Intel da record, il trimestre migliore in 42 anni di vita

Intel brucia ogni record e raggiunge un fatturato di 10,8 miliardi di dollari a cui si affianca un utile netto di 2,9 miliardi. In 42 anni di vita, mai così bene. Le prospettive per il futuro sono rosee grazie alle CPU Sandy Bridge che già riscuotono consensi dai clienti. Sul mercato arriveranno nel tra la fine dell'anno e l'inizio del 2011.

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a cura di Manolo De Agostini

Il secondo trimestre fiscale 2010 di Intel si è chiuso con risultati record, i migliori in 42 anni di presenza sul mercato dei microprocessori. Battute le stime degli analisti di Wall Street (10,3 miliardi di dollari di fatturato, utile per azione di 43  centesimi) e l'azione in borsa ha fatto un balzo di oltre il 7 percento.

Il fatturato registrato nei tre mesi in esame è stato di 10,8 miliardi, in crescita del 34% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. Il secondo trimestre 2009 non fa però molto testo, dato che in quel periodo Intel ascrisse a bilancio la multa di circa un miliardo di euro comminata dalla Commissione Europea (Intel in rosso per colpa della multa UE).

Il dato più esaltante per gli uomini in blu riguarda la sfera degli utili: 4 miliardi di utile operativo, 2,9 miliardi di utile netto e un utile per azione di 51 centesimi di dollaro.

"La forte domanda dei clienti corporate per i nostri microprocessori ha permesso a Intel di raggiungere il miglior trimestre in 42 anni di storia. La leadership nel processo di produzione e quella nella progettazione di architetture differenzia sempre più i prodotti Intel sul mercato. I segmenti PC e server sono in salute e la domanda per la tecnologia di fascia più alta continuerà a crescere nell'immediato futuro", ha affermato l'amministratore delegato di Intel, Paul Otellini.

  Q2 2009 Q1 2010 Q2 2010
Fatturato $8.0 miliardi $10.3 miliardi $10.8 miliardi
Utile netto -$398 milioni $2.4 miliardi $2.9 miliardi
Margine lordo 51% 63% 67%

La divisione PC Client Group ha registrato un fatturato in crescita del 2 percento (a 7,8 miliardi) rispetto al primo trimestre 2010 grazie a vendite di microprocessori mobile da record. Il comparto Data Center Group ha fatto ancora meglio, +13% (a 2,1 miliardi) con vendite record di CPU server. Il fatturato raggiunto da Atom e chipset è stato di 413 milioni di dollari (+16%). Il prezzo medio di vendita dei microprocessori è leggermente aumentato.

Intel ha raggiunto un margine lordo del 67 percento, in crescita di 3 punti percentuale rispetto alle aspettative medie dell'azienda (Intel pronosticava un risultato tra il 62 e il 66 percento). L'investimento in ricerca e sviluppo nonché in fusioni e acquisizioni è stato di 3,25 miliardi, superiore alle precedenti aspettative di 3,1 miliardi.

Lo sguardo di Intel al futuro è positivo. L'azienda ha pronosticato un fatturato di 11,6 miliardi di dollari (con una tolleranza di più o meno 400 milioni) per il terzo trimestre, con un margine lordo del 67 percento (più o meno il 2 percento). Prima dei dati Wall Street si aspettava un fatturato stimato per i prossimi tre mesi di 10,92 miliardi di dollari.

Per l'intero anno 2010 il margine lordo dovrebbe attestarsi al 66% (più o meno il 2 percento). L'azienda in precedenza aveva pronosticato il 64%.

In arrivo le CPU Sandy Bridge

A margine della comunicazione dei risultati finanziari, Paul Otellini ha dichiarato che l'azienda si sta muovendo velocemente verso Sandy Bridge, la prossima architettura cardine nel settore microprocessori (sul mercato le CPU arriveranno tra la fine dell'anno e l'inizio del 2011). Intel sta lavorando sulla produzione in volumi di chip Sandy Bridge.

"A causa dell'ottima accoglienza di Sandy Bridge, abbiamo accelerato la produzione a 32 nanometri e aumentato il nostro capex (capital expenditure, fondo per acquisto di beni durevoli come i macchinari per la produzione di chip, ndr) per permetterci di servire adeguatamente la domanda che ci attendiamo".

Intel ha già o sta inviando i chip Sandy Bridge ai propri clienti. "Sono più eccitato per Sandy Bridge rispetto a qualsiasi altro prodotto che l'azienda ha presentato negli ultimi anni", ha concluso Otellini.

Che cosa si evince dai risultati di Intel? Il comparto dei computer è sempre più in crescita e la crisi non sembra abitare da queste parti. Stando a quanto riportato nei risultati il buon andamento nel settore mobile, già dominato dall'azienda, fa capire che nonostante AMD sia in netta ascesa (ci sono molti più notebook con CPU o GPU AMD), Intel non ne sta risentendo troppo. Anche l'uscita dei processori a sei core Phenom II X6 non ha generato grandi scossoni.

L'idea che abbiamo è che Intel stia controllando come più le piace un mercato in cui domina, concedendo o togliendo spazio ad AMD - che nonostante i prodotti venduti a prezzi competitivi, non ha un'architettura prestazionalmente paragonabile a quella di casa Intel. Insomma, il solito gioco del gatto con il topo. La sfida per Intel non arriva tanto dalla rivale di sempre, quanto dagli avversari futuri come ARM.

La gigantesca partita che Intel giocherà nei prossimi due anni riguarda il settore degli smartphone e dei tablet. In quel segmento è l'architettura ARM a farla da padrone, ma come abbiamo visto in un articolo (Intel Atom Z600, rivoluzione per dispositivi portatili), Intel ha intenzioni bellicose. Il prossimo passo per crescere è proprio quello d'imporsi nei due settori emergenti. Una sfida difficile, molto dura, ma che Intel ha tutta la forza (e la liquidità) per vincere.