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Intel taglia 24mila posti: cosa sta succedendo?

Intel pianifica nuovi licenziamenti per concentrarsi sull'intelligenza artificiale mentre fatica a tenere il passo con i concorrenti nel settore tecnologico.

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Avatar di Marco Pedrani

a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 25/07/2025 alle 15:20

La notizia in un minuto

  • Intel ha annunciato il taglio di 24.000 posti di lavoro per ridurre la forza lavoro a 75.000 dipendenti, puntando a risparmiare 17 miliardi di dollari nel prossimo anno dopo perdite operative di 7 miliardi nel 2023
  • L'azienda ha cancellato progetti industriali in Germania e Polonia e rallentato le operazioni in Ohio, mentre ha perso uno sconto del 40% sui wafer TSMC dopo tensioni diplomatiche con Taiwan
  • Il colosso americano sta tentando un recupero nel settore AI con i nuovi processori Panther Lake e Nova Lake, dopo aver perso terreno contro AMD, NVIDIA e altri competitor per la miopia strategica negli anni passati

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

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L'industria dei semiconduttori sta assistendo a uno dei più drammatici ridimensionamenti della sua storia recente, con Intel che ha annunciato la decisione di tagliare la propria forza lavoro fino a raggiungere soltanto 75.000 "dipendenti core". La mossa, rivelata in concomitanza con i risultati finanziari del secondo trimestre, comporterà il licenziamento di circa 24.000 persone e segna un momento cruciale per quella che un tempo era considerata la regina indiscussa del settore. Questa drastica ristrutturazione rappresenta il tentativo più ambizioso dell'azienda di invertire una spirale discendente che l'ha vista perdere terreno rispetto ai concorrenti in settori chiave come l'intelligenza artificiale e i processori mobili.

Il declino di un gigante tecnologico

La crescente fiducia di Intel nei propri prodotti principali si è trasformata in una pericolosa miopia strategica che ha impedito al colosso americano di cogliere le opportunità emergenti nel settore mobile e nell'intelligenza artificiale. Mentre competitor come Apple, AMD, NVIDIA e Qualcomm investivano massicciamente in queste tecnologie, Intel rimaneva ancorata al proprio core business tradizionale.

Le conseguenze di questa strategia conservatrice si sono manifestate in modo evidente negli ultimi anni. Nel 2022, l'azienda ha registrato perdite operative per 5,2 miliardi di dollari, cifra che è salita a 7 miliardi nel 2023. Questi numeri testimoniano la difficoltà di Intel nel competere in un mercato sempre più orientato verso soluzioni innovative per dispositivi mobili e applicazioni di artificial intelligence.

Progetti cancellati e operazioni ridimensionate

Il piano di consolidamento annunciato dalla dirigenza non si limita ai tagli del personale, ma prevede anche la cancellazione di progetti industriali di grande portata. Le strutture di fabbricazione previste in Germania e Polonia, che avrebbero dovuto creare migliaia di posti di lavoro, sono state messe in standby. Parallelamente, l'azienda ha deciso di trasferire parte delle operazioni dalla Costa Rica al Vietnam, un movimento che interesserà principalmente le attività di assemblaggio e testing.

Intel punta a risparmiare 17 miliardi di dollari nel prossimo anno

Il CFO David Zinsner ha confermato che anche le operazioni in Ohio subiranno rallentamenti significativi. "Intel ridurrà ulteriormente il ritmo di costruzione in Ohio per garantire che la spesa sia allineata con la domanda del mercato", ha dichiarato il dirigente finanziario. Questa strategia di ridimensionamento dovrebbe permettere all'azienda di tagliare le spese di 17 miliardi di dollari nell'arco dei prossimi dodici mesi.

La controversia con TSMC e i suoi effetti

Uno degli episodi più dannosi per Intel è stato lo scontro diplomatico con TSMC, il gigante taiwanese che controlla oltre il 60% della produzione mondiale di semiconduttori. L'ex CEO Pat Gelsinger, in un'intervista alla rivista Fortune, aveva dichiarato che "non si vogliono tutte le uova nel paniere di una fabbrica taiwanese", aggiungendo che "Taiwan non è un posto stabile". Queste affermazioni hanno provocato la reazione immediata di TSMC, che ha cancellato un accordo vantaggioso che garantiva a Intel uno sconto del 40% sui wafer da 3 nanometri.

La rottura con il partner taiwanese ha aggravato ulteriormente i costi di produzione di Intel, già alle prese con difficoltà finanziarie. Questo episodio illustra perfettamente come le decisioni strategiche sbagliate possano avere ripercussioni immediate e tangibili sui bilanci aziendali.

La rincorsa verso l'innovazione

Nonostante le difficoltà, Intel non ha rinunciato alla competizione tecnologica. La serie Intel Core Ultra 1 con funzionalità AI, lanciata nel 2024, ha registrato performance inferiori alle aspettative rispetto alla concorrenza, spingendo l'azienda ad accelerare il rilascio della Serie 2. Questa strategia di recupero si basa sulla speranza che i futuri processori Panther Lake e Nova Lake, attesi nei prossimi mesi, possano riposizionare l'azienda nel mercato dell'intelligenza artificiale.

Il mercato sembra già aver reagito alle difficoltà di Intel: quest'anno si è registrato un incremento significativo nell'adozione di processori AMD rispetto alle soluzioni Intel, un cambiamento che rappresenta un'inversione di tendenza rispetto alle pratiche consolidate del passato. Questo spostamento delle preferenze evidenzia come la fiducia dei consumatori e dei produttori di PC stia progressivamente migrando verso alternative più competitive.

Fonte dell'articolo: www.windowscentral.com

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