Intel ha deciso di fare marcia indietro sui piani di cessione della divisione reti e comunicazioni, nota internamente come NEX. Dopo mesi di valutazioni strategiche e speculazioni di mercato, il colosso di Santa Clara ha concluso che mantenere l'unità all'interno dell'azienda rappresenta la scelta più redditizia sul lungo periodo. La decisione arriva in un momento particolarmente delicato per Intel, che sta cercando di riorganizzare il proprio portafoglio di business per concentrarsi sulle aree più promettenti come i data center, l'intelligenza artificiale e l'edge computing.
Secondo quanto riportato da Reuters, la valutazione interna ha portato il management a una conclusione sorprendente: vendere prodotti e piattaforme concrete genera maggiori margini rispetto alla cessione dell'intera divisione come entità autonoma. Questa analisi ribalta la strategia precedentemente considerata, che avrebbe visto la separazione o la vendita completa del business NEX a investitori esterni o competitor del settore networking.
La divisione NEX rappresenta un asset strategico nel portafoglio Intel, occupandosi di soluzioni di rete sia hardware che software per infrastrutture critiche. L'unità sviluppa tecnologie per switching, routing, interfacce di rete ad alte prestazioni e soluzioni di comunicazione per ambienti enterprise e cloud. In un'epoca in cui la latenza e la larghezza di banda diventano fattori critici per applicazioni AI e carichi di lavoro ad alta intensità computazionale, le competenze di NEX acquisiscono un valore crescente.
La dichiarazione ufficiale rilasciata da Intel evidenzia proprio questo aspetto: l'integrazione verticale tra chip, stack software e soluzioni di sistema rappresenta un vantaggio competitivo difficile da replicare. In pratica, la sinergia tra i processori Intel (Xeon per server, Core per client), le tecnologie di rete sviluppate da NEX e le piattaforme complete permette all'azienda di offrire soluzioni ottimizzate end-to-end che competitor specializzati in singoli segmenti faticano a eguagliare.
Questa mossa si inserisce in una strategia più ampia di Pat Gelsinger, CEO di Intel dal 2021, che punta a razionalizzare il business mantenendo il controllo su tecnologie considerate fondamentali per il futuro. Dopo aver già ceduto la divisione NAND a SK Hynix e considerato la vendita di altre unità non core, Intel dimostra ora maggiore selettività nel decidere cosa mantenere e cosa dismettere. Il networking rappresenta evidentemente un pilastro troppo importante nell'architettura dei sistemi moderni per essere lasciato a terzi.
Resta da vedere se questa scelta si rivelerà vincente nel medio-lungo termine, considerando che competitor come NVIDIA hanno acquisito Mellanox proprio per rafforzare la propria offerta di networking ad alte prestazioni, mentre AMD ha integrato Xilinx per le soluzioni FPGA.