Il mercato della memoria DRAM si prepara a un periodo prolungato di carenza e prezzi elevati che potrebbe estendersi oltre il 2028, con ripercussioni significative per l'intero settore hardware. Samsung e SK Hynix, che insieme controllano il 70% della produzione mondiale di DRAM, hanno annunciato strategie conservative sull'espansione produttiva, mentre la domanda legata all'intelligenza artificiale continua a crescere a ritmi superiori rispetto all'offerta. Una situazione che mette in difficoltà consumatori, assemblatori e produttori di sistemi, con implicazioni che si estendono dai PC gaming ai server per data center.
Durante una recente chiamata con gli investitori, un portavoce di Samsung ha chiarito la posizione del colosso sudcoreano: "Piuttosto che espandere rapidamente le strutture produttive, perseguiremo una strategia volta a mantenere la redditività a lungo termine". La società ha inoltre precisato che l'approccio agli investimenti in capitale fisso sarà calibrato per bilanciare la domanda dei clienti con la stabilità dei prezzi, minimizzando il rischio di sovraproduzione che potrebbe far crollare i margini.
Le previsioni di TrendForce dipingono uno scenario in cui il divario tra domanda e offerta è destinato ad ampliarsi nel breve-medio termine. Gli analisti stimano che la produzione di memoria aumenterà del 23% nel 2026, ma la domanda crescerà del 35% nello stesso periodo. Questa forbice rappresenta un problema strutturale per il mercato, con particolare impatto sui segmenti che richiedono grandi quantità di RAM: workstation professionali, server AI e sistemi di fascia alta.
SK Hynix, secondo produttore mondiale, si trova in una posizione ancora più complessa. Secondo quanto riportato da Tech Insight, l'azienda avrebbe segnalato difficoltà oggettive nell'espandere significativamente la capacità produttiva nel breve periodo, confermando la riluttanza generale del settore a investimenti massicci in nuovi impianti. La memoria per applicazioni AI, che richiede chip HBM (High Bandwidth Memory) e DDR5 di fascia alta, assorbe una quota crescente della produzione disponibile.
L'unico grande investimento annunciato proviene dall'americana Micron, che ha pianificato una spesa di circa 10 miliardi di dollari per un nuovo impianto di produzione DRAM in Giappone. Tuttavia, questo stabilimento non inizierà a spedire chip prima della seconda metà del 2028, lasciando un vuoto produttivo di almeno tre anni. Un lasso di tempo durante il quale i prezzi di DDR5, DDR4 e memorie specializzate continueranno probabilmente a mantenersi su livelli elevati rispetto agli standard storici.
La strategia dei cosiddetti "Dramurai" – termine con cui viene identificato l'oligopolio dei produttori di memoria – appare chiara: aumentare gradualmente la capacità produttiva senza esporsi al rischio di una sovrapproduzione catastrofica. Il timore principale è che un'espansione aggressiva della produzione possa coincidere con lo scoppio della bolla dell'intelligenza artificiale, creando un eccesso di offerta devastante per la redditività del settore, scenario già vissuto in passato con conseguenze pesanti.