Intel SGX sui processori Skylake, maggiore protezione dai malware

Intel abiliterà la tecnologia Software Guard Extensions nei processori Skylake in arrivo sul mercato a partire dal tardo ottobre.

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a cura di Manolo De Agostini

A partire dal 26 ottobre i microprocessori di Intel basati su architettura Skylake che arriveranno in commercio avranno la tecnologia Intel Software Guard Extensions (SGX) abilitata. Caratterizzati da nuovi numeri S-Spec e MM, questi processori continueranno a usare lo stesso die fisico e package delle odierne CPU.

Intel Software Guard Extensions (Intel SGX) indica un insieme di estensioni x86 progettate per aumentare la sicurezza dei software tramite un meccanismo detto di "sandbox inversa". Anziché provare a identificare e isolare tutto il malware sulla piattaforma, il codice sensibile legittimo e i dati possono essere sigillati all'interno di un'enclave e protetti dall'attacco dei malware, indipendentemente dal livello di privilegio ottenuto da quest'ultimo.

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Per funzionare Intel SGX deve essere supporto dai processori, i sistemi operativi e anche da software, quindi non si tratta di una caratteristica che opera non appena avviate il computer. Intel scrive in un documento, dove è presente una lista dettagliata di CPU Core e Xeon con e senza SGX, che lo stepping delle "nuove" CPU Skylake non cambierà, rimanendo R-0. Anche il CPUID Processor Signature resterà invariato, 0x506E3.

In virtù di tutte queste similarità ai produttori di schede madre non dovrebbe essere richiesto di pubblicare un aggiornamento del BIOS per supportare le CPU con SGX attivo. Al momento non è chiaro perché la prima ondata di CPU Skylake arrivata sul mercato non offra SGX (tecnologia svelata nel 2013), ma chiaramente vi è stato qualche tipo di problema che ha richiesto un intervento ex post il debutto dei nuovi processori.

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