La nuova NVIDIA RTX Pro 6000 Blackwell, una scheda grafica professionale dal prezzo esorbitante, almeno per un utente privato, di 10.000 dollari, con poca sorpresa si è rivelata essere anche una macchina da gioco eccezionale. Secondo i test condotti dal noto Roman "der8auer" Hartung, questa potente GPU workstation supera la recente RTX 5090 in quasi tutti i benchmark di gioco, nonostante non sia stata progettata primariamente per questo scopo. Un paradosso che solleva alcuni quesiti sul rapporto tra hardware professionale e gaming d'élite, in un contesto dove la distinzione tra questi due mondi diventa sempre più sfumata, visti i prezzi al dettaglio raggiunti dalle GPU di fascia alta.
I numeri parlano chiaro e mettono in evidenza un divario sorprendente. Nei test condotti su Cyberpunk 2077 in 4K con impostazioni massime (senza ray tracing), la RTX Pro 6000 ha mostrato prestazioni superiori del 14% rispetto alla RTX 5090, con minimi dell'1% migliori del 13%. Questo vantaggio si mantiene costante anche in altri titoli: Star Wars Outlaws (+11%), Remnant 2 (+11%) e, in misura minore, Assassin's Creed Mirage (+3%), dove der8auer ipotizza che il divario ridotto possa essere attribuito a "questioni di driver".
La superiorità tecnica della scheda professionale non sorprende se si guardano le specifiche. Basata sullo stesso chip GB202 della RTX 5090, la versione Pro vanta ben 24.064 shader contro i 21.760 della controparte consumer, oltre a un maggior numero di TMU, ROP, Tensor core e RT core. Ma la vera differenza sostanziale risiede nella configurazione della memoria: 96GB di GDDR7 su bus a 512 bit, rispetto ai "soli" 32GB della RTX 5090.
Il prezzo da pagare per queste prestazioni superiori non si limita ai 10.000 dollari di listino. Der8auer evidenzia anche alcuni aspetti problematici: la scheda raggiunge facilmente i 600W di consumo energetico, con un aumento del 15% rispetto alla RTX 5090, e presenta quello che viene descritto come "il peggior coil whine che abbia mai sentito, incredibilmente rumoroso".
La domanda sorge spontanea: ha qualsivoglia senso investire 10.000 dollari in una scheda grafica per giocare quando una RTX 5090 da 2.000€ (se la si riesce a trovare al suo prezzo di listino) offre prestazioni non eccessivamente inferiori? Der8auer stesso riflette sull'incongruenza del prezzo, osservando che i 64GB di VRAM aggiuntivi costano al produttore circa 200 dollari in più, rendendo difficile giustificare una differenza di prezzo di 8.000 dollari tra i due modelli, ovviamente se si esclude il fatto che NVIDIA sa perfettamente che la venderà alle aziende e che quindi può chiedere quel prezzo.
Un aspetto particolarmente interessante è che la RTX Pro 6000 riesce a ottenere questi risultati impressionanti pur non disponendo di driver ottimizzati per il gaming. La scheda utilizza esclusivamente driver workstation, il che rende ancora più sorprendenti le sue prestazioni nei giochi. Questo potrebbe suggerire che, con driver dedicati al gaming, il divario potrebbe ampliarsi ulteriormente.
Il sistema di raffreddamento della RTX Pro 6000, simile a quello dei modelli Founders Edition, si rivela inadeguato per gestire l'enorme potenza termica generata. Der8auer nota ironicamente che le ventole accelerano così rapidamente e diventano così rumorose da coprire persino il fastidioso coil whine, creando un ambiente acustico tutt'altro che ideale per sessioni di gioco prolungate.
Nonostante questi inconvenienti, il TechTuber ammette di voler utilizzare questa RTX Pro 6000 nel suo setup personale, a testimonianza del fascino irresistibile che l'hardware più potente esercita sugli enthusiast, indipendentemente dal prezzo e dalle limitazioni pratiche. Un chiaro esempio di come, nel mondo della tecnologia, la ricerca delle massime prestazioni possa talvolta superare la razionalità economica.